MOSTLY OTHER PEOPLE DO THE KILLING Blue Hot Cup Records 2014
Di idee ardimentose se ne ascoltano tante nell’immaginario spazio Duemme (Mondo Musica): presunzioni di verità innovative su cui costruire nuove conduzioni di stile o di suono; provocazioni gratuite o rivisitazioni scevre di contenuti ma zeppe di appigli economici da sfruttare fino in fondo. Discorsi obsoleti, marciume creativo che esala le solite essenze maleodoranti. In questa occasione il frutto mentale, che in molti lascerebbero cadere nel dimenticatoio ad un primo approccio, merita spazio ed una dignitosa menzione perchè nasconde del buon pensare e potrebbe stimolare ad uno spolvero attivo del ricchissimo patrimonio a stelle e strisce del jazz. Mostly Other People Do The Killing formazione fondata dal bassista Moppa Elliott ha trascritto e suonato nota per nota l’album capolavoro Kind of Blue di Miles Davis, un lavoro discografico pazzesco pubblicato dalla Hot Cup Records intitolato Blue. Perchè tentare di avvicinarsi a ciò che risulta inavvicinabile? Perchè replicare esistenze, carismi ed emozioni irreplicabili se non nell’esperienza originale? L’intenzione del bandleader Elliott e condivisa dal resto dei componenti: Peter Evans alla tromba, Jon Irabagon al sax contralto e tenore, Ron Stabinsky al pianoforte e Kevin Shea alla batteria è quella di avvicinare il pubblico all’ascolto del jazz attraverso una nuova modalità. Stravolgere gli elementi accademici del jazz fino ad estremizzarne le caratteristiche, approfondire la relazione tra il jazz e la musica classica, porre l’enfasi sull’autenticità e la grandezza del linguaggio jazzistico sono le evidenze di questo progetto musicale che vive attraverso il respiro di bramose intelligenze artistiche, concetto ben avvalorato dalle note di copertina scritte da Jorge Luis Borges sulla figura di Pierre Menard, un fantomatico scrittore francese che ha trascorso buona parte della sua vita a ricreare l’esperienza del romanzo Don Chisciotte della Mancia di Miguel De Cervantes Saavedra. La sintesi di questa attitudine alla prolificazione del possibile e dell’impossibile trova compimento nella comune e mirabile ambizione di Menard ed Elliott di produrre alcune pagine e strutture musicali che coincidessero – parola per parola e nota per nota – come quelle di Miguel de Cervantes e Miles Davis. Un primo episodio che la scena mondiale del jazz deve monitorare e non sottovalutare.
Musicisti:
Peter Evans, trumpet
Jon Irabagon, alto saxophone, tenor saxophone
Ron Stabinsky, piano
Moppa Elliott, bass
Kevin Sheadr, drums
Brani:
01. So What
02. Freddie Freeloader
03. Blue in Green
04. All Blues
05. Flamenco Sketches
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