ERICA MOU | Bacio ancora le ferite

Erica Mou
Bacio ancora le ferite
Auand Records - distr. Egea / www.jazzos.com
2009

Quel che piace e sorprende della Auand e’ il fatto che spesso trovi e scovi i propri talenti in casa, stavolta addirittura dietro la porta, essendo la quasi diciannovenne Erica Mou originaria di Bisceglie, quartier generale del marchio di produzione abilmente diretto da Marco Valente. Bacio ancora le ferite implica innazitutto la sfida coraggiosa della label pugliese di rivolgersi (con una specifica collana) a un pubblico e a un settore del mercato discografico completamente differenti rispetto alle scelte e produzioni artistiche che finora l’hanno contraddistinta e imposta all’attenzione generale. Secondariamente vuole essere la scommessa su un’artista dotata e precoce che, da quanto gia’ si ascolta in questo debutto, ha tutte le carte in regola per emergere, perfezionarsi e ritagliarsi un proprio spazio nella scena musicale degli anni a venire. Tanto per cominciare, disparati aspetti ed elementi messi in campo dalla giovane chitarrista-cantautrice (vuoi l’espressivita’ vocale personale e originale, vuoi la qualita’ letteraria e la non comune poeticita’ dei testi) risaltano in un compiuto e variegato discorso sonoro che s’impone grazie anche al mestiere di diversi professionisti ospiti (Nate Wood, Mirko Signorile, Kaveh Rastegar, Zach Brock e lo stesso Marco Valente) e all’alternanza nelle dodici tracce dell’album di un trio di campioni storici del catalogo Auand (Francesco Bearzatti, Gaetano Partipilo e Gianluca Petrella), un ausilio che insieme alla chitarra acustica e agli effetti delay-loop della Mou si traduce in un ricco spettro armonico e stilistico che ingloba al suo interno pocket jazz, pop, indie rock e qualche spruzzo d’elettronica. Colpiscono e s’impongono il timbro vocale della Mou (che per darne vagamente un’idea e’ a meta’ strada tra quello di Carmen Consoli, Cristina Dona’ e Cat Power) e le sue liriche capaci di scandagliare e tradurre (tramite magnifiche iperboli, allegorie e metafore) la complessita’ del quotidiano circostante insieme alla confusione e alla serena emozione dei vissuti privati. Sono brani melodicamente viscerali come È, Oltre e Senso, ritmicamente solari e vivaci quali Domenica, austeramente graffianti, rockeggianti e in crescendo come La neve sul mare, Dipendenza e Lame che forniscono la misura di un songwriting adulto e contemporaneo, che mantiene forte l’attenzione anche sulle tessiture armoniche degli arrangiamenti, che nel rifacimento di Pensiero stupendo della Pravo assurge a risultati di straniamento singolari come quelli cui ci ha abituati la penna di Miss Chan Marshall. Con questo X Factor si puo’ andare ovunque e ancora piu’ lontano.


 




Voto: 7,5/10


Genere: Songwriting / Pop-Rock


 


 




Musicisti:


Erica Mou – vocals, acoustic guitar, electronics, whistle


Antonello Papagni – acoustic and electric guitar, programming, keyboards


Antonello Pagano – bass


Nate Wood – drums


Marco Valente – bass, doublebass


Kaveh Rastegar – bass


Mirko Signorile – piano


Francesco Bearzatti – clarinet


Gaetano Partipilo – flute


Gianluca Petrella – trombone


Greg Heffernan – cello


Zach Brock – violin


 


 


 




Brani:


01. È


02. Oltre


03. Domenica


04. E mi


05. La neve sul mare


06. Dipendenza


07. Pensiero stupendo


08. Sera d’acqua


09. Senso


10. Lame


11. Trentotto


12. Indietro


 




Links:


Erica Mou: www.ericamou.com


Auand Records: www.auand.com