AZOLIA | Not About Heroes





Questo album a programma riconosce almeno un precedente (ma non necessariamente connesso) in una omonima pièce teatrale: “Not About Heroes” è stata una produzione calcante i palcoscenici britannici ad opera del drammaturgo Stephen MacDonald, ma questi a sua volta traeva dallo scritto originale del poeta Wilfred Owen, narrante il drammatico corso d’eventi della Prima Guerra Mondiale, cui non sopravvisse, e dunque il diretto ispiratore del lavoro vocal-strumentale in oggetto.

Le liriche del soldato poeta furono composte nel 1917, durante una convalescenza dedicata a divulgare una testimonianza sull’assurdità della guerra, cui fu richiamato per trovarvi la morte l’anno successivo: il quartetto di stanza a Berlino vi conferisce omaggio con dieci canzoni originali, di sensibilità sofisticata e di tratto spiccatamente europeo.

L’essenziale ma ben strutturato quartetto Azolia trae il proprio nucleo dalla dualità Sophie Tassignon e Susanne Folk, rispettivamente vocalist sperimentante e clarinettista-cantante, sostenute dal sopranista e clarinettista Lothar Ohlmeier, e dal contrabbassista Andreas Waelti, che per il terzo album s’investono su un messaggio pacifista le cui implicazioni attualmente vanno ben oltre la pur tragica vicenda bellica, stante la gravissima incombenza delle spaccature geopolitiche e dell’odio globalizzato.

Esordendo nel clima spettrale ma corposo di Shadwell Stair, il combo disvela la propria fisionomia e tratteggia il soundscape generale, che procede coerente nei suoi robusti segni cameristici e nella vocazione teatrante, con alcuni passaggi emotivamente più caratterizzati quali le declamatorie Futility o Greater Love, la rapsodica e pulsante, eponima Not About Heroes (tra i momenti di sentore più ‘pop’ della raccolta), o il clima di angosciante desolazione della conclusiva Asleep, che s’innerva nell’orgogliosa prestazione della voce, impregnata nel finale di connotazioni “eroiche”.

Per lo più ondivaga e straniante la linea narrativa, accortamente sensibile nel non esasperare le implicazioni emotive della tematiche, nel segno di un messaggio pacifista non confinato alla cronaca del conflitto, veicolato da un clima relativamente anti-spettacolare o comunque sobriamente amministrato; scultoreo il sound, valorizzato dall’accurata ripresa sonora esaltante la peculiare doppia sezione d’ance incarnata da Susanne Folk (peraltro, anche vocalist-specchio di Tassignon) e Lothar Ohlmeier, che rilascia fioriture e figurazioni d’ebano, oltre alla scultorea e puntuale pulsazione delle corde basse di Andreas Waelti, svettante e catturante il talento e la mimesi vocale della poliedrica Sophie Tassignon (che ci aveva fornito un saggio della propria versatilità nel recente e composito album “Unfold Mysteries” ).

“Not About Heroes”, per il valore delle implicite riflessioni sulla ‘war poetry’ di Owen e non meno della performance incisa, è album che richiederà almeno un ascolto dedicato e che non si concederà ad ascolti routinier (posto che nessun album di qualità è virtualmente concedibile a ciò) e, senza sminuire alcuno degli importanti musicisti coinvolti, ci conferma almeno nella convinzione che il talento vocale della front-woman Sophie Tassignon sia da seguire per il corrente decennio.

 

Musicisti:

Sophie Tassignon, voce
Susanne Folk, sax alto , clarinetto, voce
Lothar Ohlmeier, sax soprano, clarino basso
Andreas Waelti, contrabbasso

Testi da: Wilfred Owen

Tracklist:

01. Shadwell Stair 4:55
02. On My Songs 6:07
03. Futility 6:25
04. Happiness 5:48
05. Not About Heroes 4:34
06. Greater Love 4:34
07. Storm 7:09
08. Song Of Songs 6:26
09. The Roads Also 4:29
10. Asleep 7:01

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