CLOUD NOTHINGS | Attack On Memory

Cloud Nothings
Attack On Memory
Carpark Records
2012

In quel grande circo della scena alternativa capita ogni tanto qualche nome che riesce a sfoderare il suo disco piu’ bello e convincente non al primo, bensi’ al terzo tentativo. Giusto come nel caso dei Cloud Nothings di Cleveland (Ohio), progetto nato come esperimento “fai-da-te” nella cantina casalinga di tale Dylan Baldi, versatile e occhialuto giovanotto neanche ventenne che al momento pare abbia ritenuto necessario mettere su una vera e propria band. La vicenda musicale e artistica di Baldi alias Cloud Nothings e’ paragonabile a quella di una larva che diventa finalmente farfalla, un cambio di rotta stilistica radicale e inimmaginabile se si vanno a riascoltare Turning On (2009) e Cloud Nothings (2011), i due album che hanno preceduto quest’ultimo Attack On Memory.


 



Li’ un power punk-pop spruzzato di garage lo-fi, coretti, slogan e ritmi esuberanti a’ la Blink 182 abbinati a una visione indie-rock da Superchunk molto acerbi e confusi. Qui, invece, un sound e un cantato profondamente mutati, entrambi pregni di quel pathos post hardcore che puo’ far venire in mente un mix a base di Replacements, Rodan e Squirrel Bait con un po’ di Bitch Magnet. Manco fosse “un attacco di memoria” agli anni Novanta, a quell’irripetibile scena dalle sonorita’ sghembe, possenti e viscerali, pervase, tuttavia, di magnifica melodia.


 



La verita’ e’ che dietro questo passaggio da accesi suoni technicolor a tese atmosfere grigio-grafite si cela anche e soprattutto l’ombra lunga di Mr. Steve Albini. Il suo stile, la sua concezione sonica e la sua proverbiale produzione, dai tratti austeri e contundenti, sono nettamente percepibili in molti pezzi dell’album, tanto da indurre l’idea che grazie a questa nuova identita’ espressiva (manipolata ed eretta sui precetti albiniani) Baldi e soci potrebbero adesso competere per figurare nella scuderia Dischord o nel catalogo Thrill Jockey.


 



A farlo pensare provvedono in special modo le architetture della prima coppia di brani, No Future / No Past e Wasted Days, in cui il canto allucinato e strozzato di Baldi s’infila tra le maglie di giri chitarristici reiterati e maniacali, soretti da bassi poderosi e scudisciate percussive possenti e debordanti. Insieme a No Sentiment, Our Plans e alla strumentale Separation sono i titoli che restano piu’ impressi, non tanto per la loro l’originalita’ quanto per il piacere di riassaporare trame vigorose e proclami d’interiore disagio che hanno segnato quel periodo di cui dicevamo sopra. Sincerita’ o mera ruffianeria comodo? È questo il dubbio che si affaccia ascoltando operazioni trasformiste di tal fatta. A fugarlo o a rafforzarlo provvedera’ solo il prossimo disco del gruppo. Intanto consoliamoci con questa dignitosa ripetizione di stile.



 


 




Voto: 6,5/10


Genere: Alternative Rock / Post Hardcore


 


 




Musicisti:


Dylan Baldi – vocals, guitar


Joe Boyer – guitar


TJ Duke – bass


Jayson Gerycz – drums


 


 


 




Brani:


01. No Future / No Past


02. Wasted Days


03. Fall In


04. Stay Useless


05. Separation


06. No Sentiment


07. Our Plans


08. Cut You


 


 


 


 




Links:


Cloud Nothings : www.myspace.com/cloudnothings


Carpark Records: www. www.carparkrecords.com