Aperitivo in Concerto – VIJAY IYER e MIKE LADD ENSEMBLE al TEATRO MANZONI – Milano

COMUNICATO STAMPA


Aperitivo in Concerto 2009-2010


TEATRO MANZONI – Milano


Domenica 7 febbraio 2010 ore 11.00


PRIMA ASSOLUTA



un pianista pluripremiato e un sofisticato rapper



VIJAY IYER e MIKE LADD ENSEMBLE



HOLDING IT DOWN



pianoforte, composizione, laptop – Vijay Iyer



voce, versi, campionamenti, sintetizzatore analogico – Mike Ladd


voce, live electronic processing – Pamela Z



voce, electronics – Guillermo Brown


chitarra – Liberty Ellman




violoncello – Okkyung Lee


percussioni – Kassa Overall


“Aperitivo in Concerto”, domenica 7 febbraio 2010, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni di Milano (via Manzoni, 42), presenta la prima esecuzione assoluta di Holding It Down, appassionante lavoro scritto da due acclamati musicisti come Vijay Iyer e Mike Ladd, alla testa di un complesso formato da alcuni fra i piu’ importanti solisti sulla scena musicale contemporanea, fra i quali spicca la presenza della compositrice e interprete Pamela Z.


Vijay Iyer e’ oggi il piu’ applaudito e premiato autore e pianista sulla scena musicale americana, non solo jazzistica. Personalita’ affascinante di performer e strumentista di eccezionale valore, ha realizzato, negli ultimi anni, anche una serie di lavori discografici letteralmente osannati dalla critica e dal pubblico di tutto il mondo. Particolarmente intenso e’ inoltre il suo sodalizio artistico con Mike Ladd, sofisticato e trascinante protagonista della scena hip hop, ma anche abilissimo uomo di teatro, autore di spettacoli teatrali e musicali capaci di attrarre ogni tipo di platea, interprete capace di unire un pensiero profondo ad una teatralita’ priva di inibizioni.


Iyer e Ladd (che hanno gia’ collaborato insieme alla realizzazioni di lavori come In What Language? del 2003 e Still Life with Commentator del 2006) mettono in scena, in Holding It Down, il rapporto fra i giovani e il nostro mondo contemporaneo, in cui si affollano scontri sociali e religiosi sempre piu’ drammatici. Come vivono il ritorno alla vita quotidiana i giovani reduci americani che hanno vissuto le guerre in Iraq e in Afghanistan? Come affrontano la vita segnata dall’esperienza della guerra? Come affrontano il passaggio dall’indescrivibile alla presunta normalita’? Cosa si aspettano e cosa li aspetta nell’America di Obama, il primo presidente afroamericano? Dopo avere raccolto centinaia di interviste con militari di ritorno in patria, Iyer e Ladd hanno ricavato una fitta trama di immagini, versi, ricordi, echi che hanno fatto da canovaccio a Holding It Down, un omaggio a quei giovani uomini e donne che ritornano dall’inferno al loro Nuovo Mondo, uno spettacolo di grande teatralita’, in cui jazz e hip hop si fondono con travolgenti ed appassionanti risultati.


VIJAY IYER


Howard Reich del Chicago Tribune l’ha definito “senza dubbio uno degli artisti jazz piu’ originali nella generazione degli under-quaranta.” Il Village Voice lo ritiene “il piu’ autorevole pianista e compositore che sia emerso negli ultimi anni”, mentre per il Boston Globe ci troviamo di fronte ad “uno dei piu’ stimolanti e clamorosi talenti del jazz odierno” e, sulla west coast, il Los Angeles Weekly non esita ad esclamare: “e’ nata una stella dal talento illimitato”. Stiamo parlando del pianista e compositore Vijay Iyer, nato da genitori indiani ad Albany, New York, nel 1971.


Se la discografia di Iyer non ha eguali, in termini di ampiezza e varieta’ e’ perche’ la sua produzione musicale, che se ne ponderino l’estensione o la sempre ineccepibile fattura, non puo’ che lasciare stupefatti, a tal punto che ci si chiede se sia davvero opera di un’unica persona. Hi storicity, l’ultimo e piu’ che pluripremiato tra i suoi album, che propone una personale rilettura di una selezione di cover, in trio, si e’ aggiudicato alcune tra le migliori recensioni del 2009: “Presto! Ecco il nuovo grande trio.” (New York Times) “Truly astonishing… they make challenging music sound immediately enjoyable.(National Public Radio) “A jewel… 9 out of 10” (PopMatters.com).


Il sassofonista del suo celebrato quartetto, l’indiano Rudresh Mahanthappa, con il quale Iyer vanta una collaborazione decennale, descrive la musica di Iyer nei termini di un “magico e nebuloso interregno sonoro dove la musica della Diaspora indo-asiatica incontra il jazz della tradizione occidentale e anticipa gli scenari di una possibile evoluzione per entrambe le tradizioni” (All Music Guide). Il giudizio dell’autorevole National Public Radio sui quattro, acclamatissimi dischi Panoptic Modes (2001), Blood Sutra (2003), Reimagining (2005), and Tragicomic (2008) e’ chiaro: “essi documentano quanto di piu’ avvincente e innovativo sia prodotto dalla scena del jazz contemporaneo”.


I successi di Iyer si estendono ben oltre l’ambito discografico del jazz, come nel caso del remix per la ri-publicazione di “Ok”, premiato alb um del pioniere dell’elettronica British Asian Talvin Singh. Iyer ha anche creato una serie di sigle musicali per il canale televisivo sportivo ESPN. La sua suite per quintetto From Over, commissionata dal Chicago Jazz Festival nel 2008 ha debuttato di fronte ad un pubblico di 30,000 persone, ed e’ stata acclamata dal Chicago Tribune in quanto “capolavoro, potenzialmente in grado di trasformare la storia della musica.. graffiante, originale, una composizione epica, rivoluzionaria.” La composizione orchestrale Interventions, commissionata ed eseguita dall’American Composers Orchestra nel marzo 2007, e’ stata diretta da Dennis Russell Davies. Tra gli altri lavori, vanno citati Mutations I-X (2005) commissionato ed eseguito in prima dal quartetto Ethel; Three Episodes per quintetto di fiati (1999) scritto per gli Imani Winds; l’ “incantevole” (Variety) partitura per l’opera di teatro – danza Betrothed (2007); e la premiata colonna sonora di Teza (2008), pellicola del leggendario regista Haile Gerima.


Ripetutamente messo in luce dalla critica, Iyer e’ stato premiato, dal Downbeat Magazine International Critics’ Poll, in piu’ di una categoria tra cui Il Miglior Artista Jazz Emergente (2006, 2007), Miglior Compositore Emergente (2006, 2007), e Miglior Pianista Emergente (2009).


Lavori di Iyer, in veste di compositore e d’interprete, sono stati commissionati e finanziati dal Rockefeller Foundation MAP Fund (2000, 2001, 2005, 2009), dal New York State Council on the Arts (2002), dalla Creative Capital Foundation (2002), dal Mary Flagler Cary Charitable Trust (2002, 2004), dall’American Composers Forum (2005), dalla Chamber Music America (2005), da Meet The Composer (2006), e dal Jazz Institute of Chicago (2008).


Iyer e’ stato ospite, in quanto compositore, esecutore e bandleader delle principali istituzioni concertistiche americane ed internazionali. Ha inoltre collaborato con Steve Coleman, Roscoe Mitchell, Amiri Baraka, Wadada Leo Smith, Dead Prez, Amina Claudine Myers, Butch Morris, George Lewis, Oliver Lake, Miya Masaoka, Matana Roberts, Trichy Sankaran, Talvin Singh, Pamela Z, Imani Uzuri, Will Power, Suphala, Dafnis Prieto, Burnt Sugar, Karsh Kale, Shujaat Khan, DJ Spooky, High Priest of Antipop Consortium, John Zorn, Bill Morrison, e molti altri.


Erudito la cui preparazione spazia dalla scienza all’arte e alle discipline umanistiche, Iyer ha conseguito una laurea in Matematica e Fisica presso il Yale College, un Master in Fisica e un Ph.D. interdisciplinare in Tecnologia e Arte presso la University of California a Berkeley. E’ stato selezionato per entrare a fare parte della cerchia di nove “Revolutionary Minds” dalla rivista scientifica Seed, e i suoi studi in cognizione musicale sono stati presentati dalle trasmissioni radiofoniche This Week in Science e Studio 360. Membro di Facolta’ della New York University e della The New School University, ha anche tenuto masterclass e lezioni di composizione, improvvisazione, scienze cognitive, e nell’ambito dei jazz studies e dei performance studie s, al California Institute of the Arts, alla Columbia University, alla Harvard University, alla Manhattan School of Music, e alla School for Improvisational Music, tra altre. Suoi studi sono pubblicati da Music Perception, Current Musicology, Journal of Consciousness Studies, Critical Studies in Improvisation, Journal for the Society of American Music, e le raccolte antologiche di Uptown Conversation: The New Jazz Studies (Columbia University Press), Sound Unbound (MIT Press), e Arcana IV (Hips Road).


MIKE LADD


Scrittore, poeta, performer, docente e produttore musicale, Michael C. Ladd e’ nato a Boston nel 1970. Laureatosi in poesia alla Boston University con una tesi sugli espatriati africani-americani nel XIX secolo, ha scritto saggi e opere poetiche per pubblicazioni come Long Shot Review e Bostonia. Suoi lavori sono presenti anche nel volume Swi ng Low, Black Men Writing e in numerose antologie, fra le quali Aloud: Voices from the Nuyorican Poets Cafe’, In Defense of Mumia, Bum Rush The Page, Por La Victoire, Everything But the Burden, Rip It Up, Essays on Black Rock in the U.S. Ladd e’ l’autore dei testi e il produttore di dieci lavori discografici, fra i quali Easy Listening For Armageddon (Scratchie/Mercury records), Negrophilia: The Album (Thirsty Ear), Father Divine (ROIR) e The Infesticons, Bedford Park (Big Dada). In qualita’ di professore associato dello Institute for Arts and Civic Dialogue alla Harvard University, Ladd ha prodotto e diretto Blood Black and Blue, un documentario audio e performativo sui poliziotti di colore negli Stati Uniti. Per l’Asia Society, Ladd ha creato con Vijay Iyer In What Language, un progetto performativo sugli individui di colore in relazione alla gobalizzazione nel contesto degli aeroporti e della loro sicurezza. Con Iyer ha realizzato anche Still Life With Commentator, presentato per la prima volta alla Brooklyn Academy of Music di New York. In collaborazione con The Kitche, a New York, Ladd ha inoltre prodotto un’opera, Domestica. Diviso fra Boston, New York e Parigi, Ladd continua a realizzare progetti performativi e didattici in sobborghi parigini e citta’ come Nanterre, Aubervillers, Pantin e Saint Denis.



per ulteriori informazioni:


Viviana Allocchio – Iniziative Speciali
Teatro Manzoni
Via Marina, 1
20121 MILANO
tel.: 02781253 – 02781254
fax: 0276281604
e-mail: viviana.allocchio@fininvest.it



Nicoletta Tassan Solet
Studiomusica PRESS|PR
Via Farini 53
41121 Modena
Tel. 059 24 54 86 – 348 64 18 066
Fax 059 235875
e-email: nicoletta.tassan@studiomusica.net
skype: nicoletta.tassan



INGRESSI:



biglietto intero €12 + 1 prevendita
ridotto giovani €8 + 1 prevendita



Prevendita:


Dal 27 ottobre 2009-10-07 alla cassa del Teatro – Tel. 02.7636901
Numero verde 800-914350


Circuito Ticketone + Call Center 892.101



Posti fissi e numerati



Info:


Teatro Manzoni
via Manzoni, 42
Tel. 02.7636901
info@teatromanzoni.it
www.aperitivoinconcerto.com
www.teatromanzoni.it/aperitivo



Come raggiungere il Teatro:


MM Montenapoleone – MM1 San Babila – MM1 Palestro
Bus 61 – 94 – Tram 1, 2