Il nuovo lavoro discografico dell’artista milanese d’adozione, racconta di storie di vita comune, quotidiana, e di ricordi, attraverso sonorità legate alla musica americana.
Release album 17 giugno
Andrea Tarquini, il cantautore romano, milanese di adozione, nato come chitarrista del celebre Stefano Rosso, esce col suo terzo disco, prodotto da Fabrizio “Cit” Chiapello.
I temi delle canzoni sono tutti riconducibili al mal di vivere, alle incertezze, ai rapporti che non sono sempre sani e in equilibrio, ad un paese dove sempre meno persone leggono, studiano, e ricordano, i temi della vita reale insomma, che ha bisogno di bellezza e di saperla ricercare con gli strumenti giusti.
Sulla copertina del disco compare l’opera di Alfred Drago Rens “La petite Gau”.
«In fondo al ‘900 è il mio terzo album. Il secondo di canzoni scritte da me. Giusto per fare una battuta potremmo dire che è “musica per adulti”, pur non essendo pornografia. Le canzoni sono piene di riferimenti generazionali che può cogliere solo chi ha la mia età ma allo stesso tempo le canzoni devono essere accessibili a chiunque. La scrittura non è talebana. In questo disco ci sono molte sonorità americane (e musicisti americani) perché vengo da una storia musicale legata al folk, al country, al bluegrass e al jazz acustico. Si tratta della naturale evoluzione rispetto al disco precedente uscito più di cinque anni fa ma con in mezzo due anni di pandemia.» Andrea Tarquini
TRACK BY TRACK
1) UFO ROBOT – Il brano di apertura è un brano “nostalgico spensierato” di cui Paolo Giovenchi e Primiano Di Biase ne hanno firmato l’arrangiamento. La Renault 4 dove trovarono Aldo Moro insieme a Goldrake fanno parte degli anni dell’infanzia dell’artista. Ufo Robot è un piccolo manifesto ideale di questo disco, un racconto che parte dal passato e arriva all’oggi, ossia ad un paese, come ritiene Tarquini, che istituisce giornate della memoria, ma lo fa spesso per auto assolversi dalla colpa di non custodire la memoria quotidianamente. Ed è per questo che termina con “tre Franceschi” (De Gregori, Bergoglio, Totti) che sono tutti nati nel ‘900 e sono tutti espressione di passioni antiche.
2) CANTAUTORI INDIPENDENTI – Con il featuring di Federico Sirianni questa canzone racconta il mestiere del cantautore indipendente. Un mestiere bellissimo, incerto, a volte doloroso ma irrinunciabile. Fatto di alcune memorabili serate e poi, anche di mille piccoli concerti in club talvolta sgangherati, dopo i quali ci si trova a tornare a casa con le ossa rotte di stanchezza, ma con negli occhi la luce di quegli sguardi del pubblico che ti spronano ad andare avanti, nonostante i tanti sacrifici e le molte difficoltà.
3) L’AMORE IN FRIGO – Questa canzone funky-reggae è un po’ il seguito di “Monete”, un brano presente nel disco precedente. Si tratta di una storia di coppia. Una coppia di pazzi, un rapporto malato. Lei va a casa di lui e gli fa le pulizie perché sennò lui affoga nella sporcizia, ovviamente non può farne a meno ma entrambi si accorgono piano piano che questa unione è basata più sul bisogno (e poi sul rancore) che non sull’amore e la stima.
4) IN FONDO AL ‘900 – Una canzone autobiografica, ma con storie applicabili un po’ a chiunque, coetaneo all’artista. Si tratta di un susseguirsi di “quadri”, immagini, persone e situazioni nate nel secolo scorso. Nello svilupparsi del racconto si arriva a cose dell’oggi che sono comunque figlie del passato e di una memoria custodita. È un piccolo manifesto che coinvolge gli affetti personali mischiandoli con la storia del nostro Paese.
5) CASSA (IN) QUATTRO – Una canzone con una tematica sociale. C’è un gioco di parole continuo tra la “cassa quattro” del supermercato e la “cassa in quattro” della batteria in una canzone. Infatti è la storia di una ragazza che suona blues nei locali, ma che per vivere fa la cassiera in un supermercato. Questo lavoro le sta stretto ed è vessata al punto che una mattina, stufa del lavoro e delle vessazioni, prende il microfono degli annunci del supermercato ed inizia a cantare le sue canzoni blues. Questa azione ribelle le costerà il posto, ma lei se ne andrà felice al mare.
6) PARAKALO’ – Questa country-waltz racconta la vacanza di un poeta, uno scrittore o un cantautore, su un’isola greca dove si è rifugiato per scrivere. Dalla sua terrazza questo personaggio assiste al passaggio, anche fuori stagione, di alcune bellissime ragazze greche che vanno in spiaggia passando per irti e spinosi sentieri e poi, la sera, rivede in piazza queste ragazze abbronzate e vestite per la sera. Si tratta di un’ode alla bellezza femminile mediterranea.
7) UVE AL SOLE (strumentale) – “UVE” è l’acronimo contratto delle iniziali di un amico recentemente scomparso e per il quale Tarquini ha scritto questa musica per chitarra acustica. Nel brano spicca il sax soprano di Luca Velotti, mitico membro della sezione fiati della band di Paolo Conte.
8) PIOGGIA D’ESTATE – È la storia di una giornata al mare passata da una coppia un po’ sbandata e un po’ punk-a-bestia. Lui e lei con i relativi cani decidono di passare una giornata insieme al mare pensando che faccia bene stare insieme, rilassarsi e parlare. Dalla periferia di Roma partono coi mezzi pubblici per andare a Ostia, ma anziché trovare il litorale estivo e festante con gli stabilimenti balneari, troveranno una Ostia pasoliniana e sporca dove poi scende anche la pioggia che si mischia alla sabbia e li chiude ancor di più nella loro incapacità di parlarsi.
9) ADIOS AMIGOS – Qui siamo ai saluti. È il commiato del disco, ma lo sarà anche nei concerti. È il racconto del prima e del dopo il concerto.
Etichetta: MoovOn
Release album: 17 giugno 2022
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BIO
Andrea Tarquini, romano trapiantato a Milano, esordisce negli anni ’90 del secolo scorso come chitarrista e corista del mitico Stefano Rosso. Dopo molti anni di formazione passati a suonare musiche tradizionali nordamericane, Andrea Tarquini si sposta a Milano dove inizia un percorso didattico nel quale insegna le tecniche della chitarra acustica americana. Grazie all’amicizia con Luigi “Grechi” De Gregori, fratello maggiore del più celebre Francesco, nel 2013 con la produzione di Paolo Giovenchi, pubblica il suo primo disco, “REDS! Canzoni di Stefano Rosso” (Self) disco finalista alle Targhe Tenco 2013 nella categoria interpreti. Nel 2014 i buoni risultati del primo disco realizzato lo portano a diventare endorser di Bourgeois Guitars, uno dei più prestigiosi marchi di alta liuteria chitarristica degli Stati Uniti. Nel 2016, con la produzione di Anchise Bolchi pubblica “DISCO ROTTO” (Self-Ice Records) disco finalista alle Targhe Tenco 2016 come Miglior Opera Prima.
Sempre nel 2016 istituisce il premio per cantautori chitarristi Corde & Voci d’Autore presso l’Acoustic Guitar Village di Cremona che si tiene ogni anno all’interno di Cremona Musica Exhibition & Festival. Nel 2017 partecipa al Premio Bindi dove vince la Targa Beppe Quirici per il “Miglior Arrangiamento”.
Tra il 2018 e il 2021 collabora con il rapper Jesto per il quale compone le musiche di molti suoi brani.
Nel 2019 amplia ulteriormente il suo rapporto di reciproca sponsorizzazione con alcuni marchi di strumenti di alta qualità tra i quali i microfoni Ear Trumpet Labs e l’italiana Acus, fabbrica specializzata nella produzione di amplificatori per chitarra acustica. Queste collaborazioni porteranno poi i marchi ad avviare attività di sostegno ai produttori di contenuti e live.
Nel giugno 2022 pubblica il suo terzo disco che si intitola “In fondo al ‘900” (MoovOn-Altafonte-Self).
fonte: www.laltoparlante.it