ANDREA CAVINA “10 Lettere” è il primo album del compositore e chitarrista romagnolo dove dialoga con artisti e innovatori del passato e del presente

Dieci dialoghi in forma di lettere musicali con altrettanti artisti e innovatori del recente passato

Release 19 novembre

 

In “Dieci lettere” la chitarra è un mezzo per esprimere il linguaggio della contemporaneità e, allo stesso tempo, diventa la penna con cui scrivere a delle figure chiave della musica e dell’arte, attraverso lettere che sono, nei fatti, un dialogo e un ringraziamento espresso in musica

«Normalmente, per sottolineare la grandezza di un personaggio e della sua opera,  si scrivono omaggi o tributi. Le lettere invece sono corrispondenze ideali e qui diventano una risposta a ciò che questi artisti per primi, hanno dato a me come persona. Ho voluto “rispondere”, prendendo spunto dagli stili compositivi e dalle idee che le musiche di questi maestri mi hanno suggerito» Andrea Cavina. 

 

Filo conduttore dell’album è l’innovazione: tutti gli artisti a cui il progetto si ispira sono, o sono stati, esploratori e, soprattutto, grandi innovatori della loro epoca, tanto da rendere “senza tempo” le proprie creazioni. Oltre a quelli strettamente musicali, i brani di Dieci lettere colgono elementi naturalistici, letterari, pittorici e cinematografici, come, ad esempio, “Vento nella foresta”, composto di getto dopo la devastazione provocata dalla tempesta Vaia nel 2018 e “Studiando Van Gogh”, in cui la tecnica compositiva del tremolo trova un’affinità con la tecnica pittorica del genio olandese. Allo stesso tempo il primo del musicista romagnolo, è un disco che assorbe intuizioni compositive che evocano stili diversi, sia del presente, sia del passato, da Mozart a Joe Hisaishi, da Turlough O’Carolan a Roberto Cacciapaglia. Prende ispirazione dai chitarristi contemporanei come Andrew York, Pat Metheny e Maurizio Colonna, ma tiene conto della storia, propria dello strumento, rifacendosi ai maestri dell’Ottocento come Giuliani e Carcassi.

 

Autoproduzione

Release album: 19 novembre 2021

 

Track by track 

 

ARIA 

Lettera dedicata a Ludovico Einaudi

Un brano realizzato con un linguaggio che prende spunto da quello di Einaudi, un compositore capace di avvicinare i mondi della musica classica e del pop.

Nonostante sia eseguito con la chitarra, è stato concepito come un pezzo pianistico o addirittura orchestrale, perchè in fondo la chitarra può essere vista come una piccola orchestra su sei corde

 

PARTENZE

Lettera dedicata ad Andrew York

Ispirato dalle sonorità e dal modo di suonare del grande chitarrista compositore statunitense, l’autore ha immaginato l’atmosfera che si avverte all’inizio di un viaggio.

 

LA NANNA DI GIOVANNI 

Lettera dedicata a mio figlio Giovanni e, per conoscenza, a Mozart e a Matteo Carcassi

Per l’arrivo del figlio Giovanni l’autore ha composto una ninna nanna sullo stile di Mozart e delle sonorità chitarristiche dell’Ottocento, come Carcassi e Giuliani.

 

ESTATE

Lettera dedicata a Joe Hisaishi

Joe Hisaishi, il grande compositore delle colonne sonore dei film di Hayao Miyazaki, ha composto “Summer” per il film “L’estate di Kikujiro”, di Takeshi Kitano. Questo brano riprende lo stesso titolo e la stessa intenzione musicale per restituire con la chitarra ciò che l’autore ha ricevuto dalla sua splendida composizione per pianoforte e orchestra.

 

ATTORNO AL FUOCO

Lettera dedicata a Turlough O’Carolan

O’Carolan ha dato uno stile alla musica irlandese. Era un bardo, un cantore cieco che viaggiava con la sua arpa, portando la sua musica per l’Irlanda e questo brano suggerisce la visione di un gruppo di viaggiatori seduti attorno al fuoco. Tra di loro una chitarra…

 

VENTO NELLA FORESTA (AFFRONTO)

Lettera dedicata a Roberto Cacciapaglia e alle Dolomiti.

Nel 2018 la tempesta Vaia distrusse milioni di alberi nella zona delle Dolomiti venete e trentine. Il brano tenta di descrivere la bellezza della montagna e la violenza della tempesta. Un omaggio alla natura e agli abitanti di una zona da sempre cara all’autore. Da un primo impianto armonico che ricorda le sonorità di Cacciapaglia, il brano devia, prendendo ispirazione dai fraseggi rock dei Led Zeppelin e dei Deep Purple, mentre la chitarra utilizza l’accordatura in Re minore, come in Koyunbaba di Carlo Domeniconi.

 

ALBA

Lettera dedicata a Maurizio Colonna

Colonna, uno dei più grandi chitarristi del mondo, si pone come obiettivo quello di portare innovazione nella musica classica, con particolare attenzione alla musica per chitarra. Questo brano, nella sua semplicità, racchiude ricerca e sperimentazione, cercando sempre l’incontro con chi ascolta.

 

DANZA DI UNA PIUMA 

Lettera a Yann Tiersen

Pur ispirato dalla musica di Yann Tiersen, il brano è guidato da due scene che sono oggi parte della storia del cinema: la piuma di Forrest Gump e la scena della busta che danza con il vento in American Beauty. Musicalmente ci sono tanti elementi: da Tiersen ai Kings of Convenience, alla Follia di Spagna.

 

STAZIONI 

Lettera a Andrew York e a Pat Metheny

“Home” e “Last train home” sono i due brani che hanno portato a scrivere “Stazioni”, dove il “il treno di Pat Metheny” ha suggerito l’imitazione del treno nella composizione, mentre la “casa di York” è il posto da cui sono state colte le sonorità.

 

STUDIANDO VAN GOGH 

Lettera a Vincent Van Gogh e a Federico Mompou

Qui l’autore compie un esperimento, andando a rubare dall’impressionismo, sia pittorico che musicale. C’è una tentata analogia tra la tecnica chitarristica del tremolo e il tratto di Van Gogh, innovatore indiscusso, capace allo stesso tempo di parlare con le persone del suo tempo. Il dialogo tra la tradizione e l’innovazione e tra i diversi linguaggi artistici è una risorsa fondamentale per giungere all’atto creativo.

 

Contatti e social

 

Sito web: https://andreacavina.it

Facebook: https://www.facebook.com/andreacavinaguitar/

Instagram: https://www.instagram.com/andreacavinagtr/

Youtube: https://www.youtube.com/user/andreacavina7

 

BIO

 

Originario di Faenza, Andrea Cavina è chitarrista e professore di musica.

Attraverso la sua chitarra, propone uno stile che intreccia classico e pop-rock, con sonorità ricercate, ma accessibili al grande pubblico.

La sua musica originale vuole parlare alle persone in modo chiaro e diretto.

La leggerezza dei suoi brani è sostenuta da strutture ben precise che nascono dagli anni di studi musicali, ma soprattutto dall’esperienza “sul campo” e dagli ascolti di cui si è nutrito. In seguito a 12 anni di silenzio musicale, Cavina è tornato a comporre, giungendo nel 2021 all’uscita del suo primo album sotto la supervisione artistica di Maurizio Colonna. La poetica che lo contraddistingue è legata al suo strumento, la chitarra, da sempre considerato popolare, ma che, se propriamente utilizzato, può elevarsi a piccola orchestra su sei corde.