All’Auditorium di Milano tributo al compositore di colonne sonore John Williams

Data: 05/06/2018
Città : Milano - Milano (Lombardia)

Stagione 2017/18 laVerdi POPs

A Tribute to John Williams

Simone Pedroni torna a dirigere laVerdi in un viaggio musicale tra le colonne sonore che il grande compositore americano ha scritto per Steven Spielberg

Martedì 5 Giugno 2018 – Ore 20.30

Auditorium di Milano, largo Mahler

 

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Direttore Simone Pedroni

Simone Pedroni, pianista di fama internazionale, torna come direttore alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi nell’atteso concerto dedicato a John Williams e alle sue colonne sonore per i Film

Martedì 5 giugno (ore 20.30), all’Auditorium di Milano in largo Mahler, laVerdi POPs propone così il suo ultimo appuntamento della stagione, festeggiando 45 anni di collaborazione tra il regista Steven Spielberg e il compositore John Williams, da considerarsi la più importante collaborazione nella storia del cinema.

Un impareggiabile narratore come Spielberg, autore di capolavori quali Duel, Lo squalo, Incontri ravvicinati del terzo tipo, I predatori dell’arca perduta, E.T. l’extraterrestre, La lista di Schindler, Salvate il soldato Ryan, ha avuto la fortuna, ma anche la giusta predisposizione, per trovare e legare a sé uno dei più grandi narratori musicali, John Williams appunto. Spielberg ha dichiarato: «Non conosco nessun altro che sappia scrivere musica per film che vada così dritta al cuore e all’anima di ognuno come il mio buon amico John Williams». Il segreto del successo di questo sodalizio sta, da un lato, nell’amore di Spielberg per la musica. Dall’altro lato, è basato anche sull’impressionante versatilità drammaturgica di Williams, capace di adattarsi alle esigenze dei film, pur mantenendo sempre una spiccata riconoscibilità autoriale. Il concerto in oggetto ci offre un catalogo di alcune delle gemme che John Williams ha composto per Steven Spielberg e che mette bene in luce l’ampio registro espressivo in cui è capace di spaziare l’inesauribile vena creativa del compositore americano, a suo agio tanto nella tragedia come nella commedia, nel lutto come nella gioia, nella malinconica contemplazione come nell’incontenibile giubilo.

Lasciamo la parola a Simone Pedroni, che ci introduce all’ascolto del programma:

Dopo la travolgente esperienza di aver eseguito con laVerdi tutte le versioni originali preparate per la sala da concerto da John Williams, tratte dalla sue musiche per la saga di Star Wars, mi è sembrato ovvio mostrare come Williams non sia solo Star Wars, ma come il suo genio compositivo sia estremamente versatile. La collaborazione con Spielberg ne è la lampante dimostrazione. Una collaborazione feconda e ricca di straordinari risultati che dura da 45 anni. La cosa più interessante, a livello musicale, è che in ogni film Williams, rimanendo se stesso, abbia creato partiture sempre estremamente diverse tra loro – si pensi a Schindler’s List o a Jurassic Park, a Lo squalo, alla serie di Indiana Jones, a Lincoln o al recentissimo B.F.G. (in Italia G.G.G.): partiture raffinatissime come potrebbe esserlo un balletto di Ciaikovski.

“Un altro aspetto che emerge da questo formidabile sodalizio  musicista-regista, è che le partiture di Williams hanno infuso anima e plausibilità alle situazioni più inverosimili, rendendo davvero vive quelle pellicole, come ad esempio le cinque note di Incontri ravvivinati del terzo tipo, quali forma di comunicazione tra alieni e uomini, o il volo delle bicilette dell’intera sezione finale di E.T. montata (caso unico) sulla musica scritta e non viceversa.

“In questo programma però ci saranno anche musiche meno ‘iconiche’, come quelle jazz per Prendimi se ci riesci, quelle vagamente slave per The Terminal, quelle per War Horse. Ascoltare queste musiche senza l’ausilio dell’immagine e trovarle così fresche, tecnicamente superbe per orchestrazione e capacità inventiva, ci porta a considerare che Williams ha davvero elevato ad arte il genere della musica per film e, cosa ancor più importante, ad avvicinare all’orchestra sinfonica un pubblico del tutto estraneo alla sala da concerto”.