ALEXANDRA GRIMAL  |  The Monkey in the Abstract Garden

ALEXANDRA GRIMAL
The Monkey in the Abstract Garden
OVNI OVN 003
2020

Realtà nitidamente affermata già da alcuni lustri, sassofonista di fertile applicazione nonché artista polivalente, Alexandra Grimal ha costituito e continua a conformare la propria identità in arte anche tramite una discografia opportunamente passante tra esperienze in cui s’avvicendano differenziate espressioni della propria progettualità, comprendendo cimenti con alfieri della scena free sia europea che statunitense, potendo certamente fissare una pietra miliare nella serialità di Grimal nel significativo “Owls Talk” (2011), recante una eccezionale line-up completata da Lee Konitz, Gary Peacock e Paul Motian.

Significativa anche la regolare attività tra i “pupitres” dell’ Orchestre National de Jazz, disciplina almeno in parte propedeutica a variegate associazioni in ensemble, come nel recente e sfaccettato progetto “Nāga”, esposto su più dimensioni di palcoscenico e fissato nell’omonimo doppio album; ci si concede un’analoga estensione per una nuova ma ben distinta esperienza quale la presente, bipartita tra l’esternazione solistica a solo-sax in un intero disco, destinando il secondo supporto ad una performance in tandem tra voce ed interazioni d’elettronica.

Così ed elettivamente ad uno dei suoi strumenti-cardine Grimal si devolve nella prima parte, denominata Ma. Il sintetico lemma nipponico può esser traducibile come “gap” o “intervallo” e, sintatticamente, la spaziatura del respiro e dell’esposizione ricorre caratteristicamente nelle nove misure della sequenza, connotata da un sottile senso della meditazione ed un pervasivo lirismo, peraltro entro una performance in austerità di mezzi, in parte in linea con l’essenzialità di tratto della teatralità del Sol Levante, area da cui sembra attingere al principio che “spazi e silenzi tra le note possono fungere da spazio negativo”.

Con personali argomentazioni ci si accoda ad una rispettabile lista di solo-performances per sax, recentemente affrontata da giovani confratelli come Johan Arrias o Camila Nebbia, ma già storicamente improntata da firme di grande autorevolezza, tali i Roscoe Mitchell, Evan Parker, David S. Ware oltre ai tour de force di Anthony Braxton e naturalmente la peculiare letteratura e la monumentale legacy di un riconosciuto padre putativo dello strumento, Steve Lacy “molto amato, ma non certo la mia principale ispirazione al soprano, pur trovandolo sempre espressivo e di grande ispirazione” secondo le sue parole.

 

Di ben differente tenore, come c’è da attendersi, le soluzioni caratteristiche del secondo disco, intessuto piuttosto su elaborazioni elettroniche della vocalità di Grimal: dieci brani d’assortita fisionomia in cui a seguire l’introduttivo e breve Graines , abitato non poco da senso infantile della scoperta e conseguente meraviglia, possiamo davvero esperire le premesse secondo cui “le elettroniche trasformano la voce in paesaggi, creando spazi in continua metamorfosi”, come efficacemente reso a partire dal successivo ed evocativo Steppes, che tiene fede figurativamente al titolo, conformandosi in una dimensione abitata dal flusso dei venti e dall’attesa. Più organica ed intessuta di multimedialità, Souffles apre con assertività una più articolata resa spettacolare e l’ispirazione (prevalentemente) naturalistica dei titoli si palesa lungo una sequenza d’assortito e vivido carattere, incarnata entro diversi quadri dell’emotività dalla voce di timbrica adolescenziale della titolare e dalle figurazioni d’atmosferica efficacia nella corrente di frizzanti elettroniche di Benjamin Lévy.

Consegnando alle nostre attenzioni le convincenti combinazioni del presente, duale lavoro, foriero di astratte geometrie e meditazione dinamica, Alexandra Grimal segna un punto ulteriore nel fissarsi all’attenzione quale presenza motivata e non certo velleitaria del free-style made in Europe.

 

Musicisti:

Alexandra Grimal : sax soprano (CD 1) | voce (CD 2)
Benjamin Lévy : elettroniche (CD 2)

Tracklist:

Disc 1: Saxophone Solos
01. Ma 1 4:00
02. Ma 2 2:10
03. Ma 3 10:05
04. Ma 4 2:57
05. Ma 5 1:43
06. Ma 6 3:47
07. Ma 7 6:36
08. Ma 8 9:31
09. Ma 9 3:01
Disc 2: The Monkey In The Abstract Garden
01. Graines 1:12
02. Steppes 10:19
03. Souffles 7:40
04. Pépiements 2:22
05. Arbres 8:02
06. Milieu Sec 2:34
07. Fougères 4:28
08. Oiseaux 4:21
09. Pollen 1:11
10. Friche 7:04

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