Realtà ormai ben radicata a Padova, lo Studio 2 di Cristopher Bacco compie 10 anni emergendo dalla pandemia più forte che mai: uno studio di registrazione e non solo che fin da subito si è affermato come di riferimento per ogni tipo di artista. Nel corso degli anni infatti, lo studio ha raggiunto artisti e gruppi provenienti da tutta Italia, lavorando con nomi del calibro di The Winstons, Bobby Solo e Marco Cocci ampliando sempre di più la clientela e i servizi per chi è in cerca di un Recording Studio all’avanguardia.
- Quali attività sei riuscite a mantenere nello studio, nel periodo in cui i contatti erano vietati a causa della quarantena?
Durante i periodi di chiusura siamo riusciti a lavorare grazie ai servizi a distanza, come la post produzione, il missaggio o varie pre produzioni. Ci sono tantissimi software che permettono di trasmettere in tempo reale la sessione su cui si sta lavorando, che unito ad una video chiamata porta l’esperienza ad essere la cosa più vicina ad una sessione in presenza. Ci siamo anche destreggiati in post produzione per quanto riguarda programmi televisivi e pubblicità, cosa che prima non avevamo mai fatto. È stato comunque tutto molto stimolante e molte cose che in periodo di lockdown abbiamo dovuto adottare poi sono restate anche nel quotidiano, tendo sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno!
- E in cosa il Covid e tutto il periodo successivo che stiamo ancora vivendo, ti ha rafforzato?
Di sicuro ha rafforzato la consapevolezza nelle nostre capacità, siamo riusciti ad adattarci velocemente ad un nuovo metodo di lavoro, e ci ha permesso di non perdere clienti e artisti. È stata una bella sfida però la condivisione e lo stare assieme in un lavoro artistico è fondamentale
- Come hai scelto e incontrato le altre persone che lavorano con te allo studio?
Tra i collaboratori ci sono persone che conosco da molti anni con i quali sono cresciuto professionalmente sin dagli inizi. Il resto dello staff è restato dopo un periodo di stage, siamo convenzionati con delle scuole che ci propongono studenti da formare ogni anno, e quelli più bravi restano come collaboratori freelance. È bello circondarsi di giovani talenti.
- Quale consiglio daresti a chi vorrebbe iniziare il mestiere del produttore?
Il consiglio più importante è quello di essere curiosi. Questo è un mestiere che coinvolge moltissimi lati della musica, si deve essere preparati a tutto, sia tecnicamente che artisticamente. Non ci si può’ improvvisare perché la concorrenza è molta e bisogna stare sempre aggiornati. Sarà normale poi essere più portati per una mansione piuttosto che un altra, però bisogna saper fare tutto se si vuole lavorare in maniera credibile. Quindi ascoltare, leggere e informarsi il più possibile, magari chiedendo di andare a vedere qualche professionista in azione!