A TONIC FOR THE TROOPS
Ambush
Odin Records LP/CD ODINCD 9575
2021
Un certo stato d’ebbrezza permea peraltro il tenore generale della presente incisione, la cui immagine colorita ma un po’ anodina non valorizza a sufficienza la leadership della bassista norvegese Ellen Brekken, dedita anche alla tuba (giusto per permanere tra le frequenze ime e profonde), della quale potrà non riuscire immediata la sintesi curriculare, secondo cui la medesima ha militato nella band della chitarrista Hedvig Mollestad, oltre a collaborazioni con musicisti di vario calibro, tra cui Tord Gustavssen o Bugge Wesseltoft, investendo adesso su un proprio quartetto che stilisticamente denuncia la militanza tra i versanti jazz e pop-rock.
Punte solistiche selezionate tra titolari di formazioni proprie, come nel caso del pianista Espen Berg e del sassofonista Magnus Bakken, completando il manipolo ritmico con l’agguerrito batterista Magnus Sefaniassen Eide, tutti alquanto promettenti nel conferire valori aggiunti alla sempre mobile scena norvegese; ma proprio gli ingredienti più comunemente ricorrenti in quest’ultimo filone sono magari tra i più grandi assenti dalla fisionomia dell’album, che progettualmente tende piuttosto ad una forma di riepilogo del laboratorio delle forma d’incontro.
Partenza a pieno regime di marcia ed energeticamente molto sostenuta con The Capitulation of Alexandria, intrisa di ondulazioni levantine ma ben più connotata da un andamento ritmico ferreo e di polpa fusion, e quest’ultima connotazione stilistica s’esplicita coerente e con alterne soluzioni lungo lo sviluppo dell’album, che autorizzerà reminiscenze di diverse band del passato più o meno stagionato, potendosi comprendere a memoria un ventaglio massai differenziato (tra cui si potrà includere perfino il nostro archiviato Perigeo).
“Energia pura” è il più dichiarato ingrediente della band, nel complesso assai tonica e di chiara pulsione partecipativa, vantante prestazioni a fuoco delle punte solistiche, plastica e di giustezza ritmica la sezione ritmica, nel cui bilancio non si può disconoscere l’impegno e infaticabile la presenza della leader, di tratto scultoreo ed accurato, e per le cui influenze stilistiche sono chiamati in causa contrabbassisti storici quali Charlie Mingus e Scott LaFaro, così come grandi maratoneti della scena fusion o comunque più recente quali ad esempio Marc Johnson.
Come si anticipava, latitano comunque i riferimenti a matrici e segni ‘nordici’, ma su tutto si rileverà ogni palese fermento di devianza e trasgressione: comunque onesta ed orientata l’operazione ed appagante l’ascolto, che pacificherà almeno la verifica della longevità di una formula di grande estensione, il cui apprezzamento nel tempo è da ascrivere alla natura vettrice e formalmente accomodante, ma quanti non ne fossero convinti cultori potranno almeno obiettare come nei più recenti decenni circa un opus siffatto non vi si fosse già imbattuti a sufficienza.
Musicisti:
Ellen Brekken, contrabbasso
Espen Berg, pianoforte
Magnus Bakken, sax
Magnus Sefaniassen Eide, batteria
Tracklist:
01. The Capitulation of Alexandria 7:15
02. Marc’s Lament 9:05
03. Oxford Suite 7:00
04. Blue Nile 9:10
05. Ambush 6:33
06. 1 Welgelegen Road 4:56
07. Monozygotic 9:39
08. Atlantic Crossing 9:15
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