È sicuramente un prodotto sincero in cui compaiono anche grandi musicisti, tecnici e addetti ai lavori
“Pensieri in liberta’” Come dice il titolo si tratta di pensieri liberi che vogliono rompere situazioni cristallizzate e un certo tipo di comunicazione, dove le regole e i ruoli imposti finiscono col soppiantare la verita’ dei rapporti. Oggi tutto fa difficolta’ a nascere naturalmente, perche’ siamo sottoposti a continui stimoli artificiali, anche violenti, e non sappiamo piu’ riconoscere il nostro “dentro” da quanto e’ ingombrante il “fuori”… Il ritmo funky della chitarra, il metronomo molto spinto e una melodia cantabile disegnano comunque un clima leggero che crea un bel contrasto.
Fabio Velo (vero nome Fabio Velo Dalbrenta) e’ un artista padovano che da anni alterna la produzione di canzoni al mestiere di critico musicale e scrittore. Dopo la maturita’ classica, Velo si e’ iscritto alla Facolta’ di Musicologia di Cremona dove ha ha affrontato la storia e l’analisi di tutta la musica occidentale, da quella greca e romana fino a quella del XX secolo. La tesi che propose pero’ ruppe gli schemi accademici a cui era saldamente legato l’ateneo cremonese e porto’ per la prima volta dentro a un’istituzione presente da piu’ di mezzo secolo (l’unica Facolta’ di Musicologia esistente in Italia), una tesi dal titolo “Battisti oltre Mogol – Gli anni Ottanta”, dedicata alla sua grande passione per Lucio Battisti che lo accompagnava fin da quando era bambino. Il lavoro vide fra l’altro l’incredibile supporto di Alberto Radius, altra figura di riferimento per Velo. Contemporaneamente agli studi si esibisce come cantante e tastierista eseguendo principalmente brani propri: tanti i concorsi e le trasmissioni a cui ha partecipato, persino su RaiUno in seconda serata come componente del duo Doppio Gioco, e tante le band in cui ha militato (Klopstock, Akti’s, FJRMM, Medley, Veloeamp;Pace), sempre composte dai suoi inseparabili amici musicisti con cui si conosce dai banchi di scuola. Nel 2000 Fabio Velo partecipa al Tributo a Demetrio Stratos promosso dalla Cramps Records che vedeva i Timoria e gli Area guidati da Giulio Capiozzo sullo stesso palco. Alcune nuove esperienze, fra cui un jingle pubblicitario e la colonna sonora del cortometraggio “Il salvatore e l’assassino” del regista Alberto Scalcon, avviano un periodo molto creativo che culminera’ con diverse collaborazioni illustri: Leandro Barsotti, Davide Ferrario e Nicolas Posse sono infatti i nomi che interverranno su una serie di registrazioni, alcune delle quali ancora conservate nel cassetto. In attesa di decidersi per una prima uscita discografica ufficiale, Velo coltiva l’attivita’ di giornalista musicale con il Gruppo Il Mattino di Padova e scrive contributi importanti per la Editori Riuniti nelle pubblicazioni “100 dischi ideali per capire la Nuova Canzone Italiana” e “Lucio Battisti. Innocenti Evasioni – Una bio-discografia illustrata”. Nel 2005 invece curera’ insieme a Mauro Ronconi una monografia su Renato Zero, “Da Zero a Oggi”, ristampata per ben cinque volte. Divenuto giornalista pubblicista inizia anche ad occuparsi di comunicazione per le grandi societa’ di eventi, un ruolo che lo assorbira’ completamente fino al 2007. Il disco di esordio (“Voglio Sentire”) arriva nel 2010, prodotto artisticamente da Pietro Foresti e Claudio Banzato (con mastering effettuato da Joe Gastwirt a Los Angeles) e licenziato dalla veronese Vrec. I brani sono stati scelti fra gli oltre 120 che Velo ha composto e vedono la presenza di “Giorno Nuovo” scritta e cantata insieme a Barsotti e arrangiata per piano e quartetto d’archi da Nicolas Posse. Il videoclip della title track “Voglio Sentire” e’ stato realizzato da Alberto Scalcon.
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