Eleonora D'Ettole Quartet feat. Renato Sellani
Believe In Spring
Abeat Records, cd AB JZ 137
2014
Come la grande interprete di “Parole e musica”, lo storico album che la cantante newyorkese oggi ottantaquattrenne incise proprio in terra italiana, la D’Ettole non fa che approfondire alcuni degli infiniti dettagli che canzoni senza tempo, dal fascino inesauribile, offrono quasi come delizioso problema all’artista che cede alla tentazione di misurarvisi anch’essa.
In questo caso poi c’è un tema che unifica la scelta del repertorio.
La primavera. Di I’ll Remember April o di It Might As Well Be Spring, di April In Paris o di Spring Is Here“, di Joy Spring o di, fugace e malinconica, Na sera ‘e maggio (e, giusto per non dimenticarlo, la Merrill è stata fra le prime, nel jazz, a inserire fra gli standard brani “folk” dai più diversi paesi).
Songs che la D’Ettole affronta con invenzioni “di enorme gusto e dolcezza” (così scriveva di lei tempo addietro Renato Sellani). E il suo lapidario giudizio si conferma alla luce si questo “Believe In Spring”.
Che segue, a distanza di ben dodici anni, il debutto, sempre per l’ etichetta discografica Abeat, che la rivista Jazzitalia definì “disco di rara bellezza”. “Straight To The Heart” recitava il titolo di quella prima raccolta e ben indicava la poetica racchiusa nei brani di allora come del resto di questo “Believe In Spring”.
Va anzi sottolineato come in questo lungo periodo di tempo sia giunta ad ulteriore maturazione, nel canto della D’Ettole, la capacità di definire e di personalizzare, di “patire” (e di gioire di) anche un particolare verso, una specifica frase melodica, di saper individuare e acciuffare la verità definitiva che può offrire anche una singola parola, quella sola precisa nota. Evocando appunto, almeno a noi, il magistero della Merrill.
In quel “first step” come in questo nuovo capitolo la presenza proprio di Sellani appare decisiva. Così come, nel primo cd e ora in questo, l’ apporto del contrabbasso di Marco Ricci si rivela insostituibile. Qui, evoluzione dell’ originaria scelta senza batteria di “Straight To The Heart”, si aggiunge il drumming sensibile come un sismografo di Stefano Bagnoli e in due brani l’apporto minimale e prezioso del percussionista Pacho.
Contrabbasso, batteria e percussioni non fanno altro che rapportarsi, in un interplay inesausto e intimo, al sound unico del piano. E si ritorna a Sellani. Il suo jazz è la ricetta della felicità, uno scrigno prezioso di cui solo pochi ormai custodiscono la chiave. Ne è talmente cosciente la leader che nella conclusiva You Must Believe In Spring, pur pensata in quartetto, lascia Sellani in completa solitudine.
“Renato ha cominciato a suonarla da solo per familiarizzare col pianoforte – racconta la vocalist nelle gustose note di copertina– , la sua musica era pura poesia, ho deciso che quella era la sola ed unica versione che desideravo avere qui. Fortunatamente il nostro tecnico del suono aveva registrato tutto… ed ecco a voi la magia di quel momento!”
Una cosa simile accadde ad Ellington durante le registrazioni di “… And His Mother Called Him Bill”, l’LP del ’67 dedicato a Billy Strayhorn che era appena scomparso. Anche in quel caso “la prova”- si trattava del commovente Lotus Blossom appunto di Strayhorn – fu “catturata” dai tecnici e finì sul disco: per molti, il brano di solo piano più emozionante mai inciso da Duke in cinquant’anni di carriera.
Musicisti:
Stefano Bagnoli – drums
Eleonora D’Ettole – vocals
Pacho – percussion on tracks 4,7
Marco Ricci – double bass
Renato Sellani – piano
Brani:
01. I’ll Remember April
02. It Might As Well Be Spring
03. Up Jumped Spring
04. In April
05. They Say It’s Spring
06. Na Sera ‘e Maggio
07. Joy Spring
08. Spring Is Here
09. April In Paris
10. You Must Believe In Spring
Links:
Eleonora d’Ettole