Omaggio a Luciano Pavarotti
Cristiano Rossi – Leone Magiera
Raito, Sabato 11 luglio ore 21 Ingresso libero info.:CTA 089211285
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Tribute to Luciano Pavarotti
Il violinista Cristiano Rossi e il pianista di big Luciano, Leone Magiera, ospiti sabato 11 della XII edizione dei Concerti d’Estate a Villa Guariglia in Costiera dei Fiori
E’ destinato a durare a lungo il dibattito sui pregi ed i difetti di Luciano Pavarotti. Tanto come artista (che da “tenore di grazia” tentò di trasformarsi in “tenore spinto” per diventare una macchina per fare i soldi con il pop) quanto come persona. Ha avuto, in ogni caso, un ruolo significativo nel rilancio dell’opera italiana nel mondo ed, in particolare, nel donarla alle masse di lande straniere dove la lirica era ignota. E’ riuscito ad affascinare le folle, nonostante i critici sostenessero che la sua conoscenza della tecnica vocale (e della stessa musica) fosse modesta; lo ha fatto grazie ad un timbro chiarissimo, un fraseggio perfetto, una tessitura invidiabile (quando era nei ruoli appropriati) ed un volume generoso – tutte qualità che facevano perdonare agli spettatori ed anche a numerosi critici le sue pecche. Genio, quindi, e sregolatezza – difficile dire dove finisse la seconda e cominciasse il secondo. Sabato 11 luglio, il secondo appuntamento della XII edizione dei Concerti d’estate di Villa Guariglia in costiera dei Fiori, organizzati da Tonya Willburger con il contributo del Comune di Vietri Sul Mare, della Regione Campania, della Camera di Commercio e della Provincia di Salerno, della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, dell’Ept di Salerno, nonchè con il patrocinio del Conservatorio di Salerno e della Coldiretti, omaggerà Big Luciano, in un concerto, voluto fortemente da Matilde Romito, offerto dal centro Studi Salernitani “Raffaele Guariglia” e dall’Associazione Diffusione Arte e Cultura di Modena. Il concerto affidato al violinista Cristiano Rossi e all’accompagnatore al pianoforte d’elezione di Pavarotti, Leone Magiera, avrà quale preludio la presentazione, da parte dei due organizzatori, Matilde Romito e Adriano Primo Baldi, del libro “Pavarotti visto da vicino”, scritto proprio dal grande pianista ed edito dalla Ricordi.
Il libro di Leone Magiera, direttore d’orchestra, e soprattutto accompagnatore e grande amico di Pavarotti, ha contributo a rispondere a diverse domande. Non è il contributo definitivo, perchè dato lo stretto rapporto per circa 40 anni tra l’autore ed il cantante, è, indubbiamente, un libro di parte. Il libro rivela episodi inediti, o noti solamente a pochi intimi. Magiera è, in ogni caso, un professionista serio e rigoroso; pur se affezionato a Pavarotti ne ammette le dèfaillances ed i tentativi, spesso maldestri, di nascondere la parabola discendente. Riconosce, soprattutto, le “imprecisioni musicali” del cantante – argomento considerato anatema dai suoi fans nei cinque continenti del mondo.
La serata vivrà, poi, di due momenti, il primo squisitamente pianistico, con l’esecuzione da parte di Leone Magiera della Sonata in Re maggiore op.26 n 3 di Muzio Clementi, in cui sperimenta in senso creativo una polifonia che diventa elemento del nuovo stile, a metà strada tra la musica da camera e da concerto, a cui seguiranno due dei quattro Impromptus op.90 di Franz Schubert, il secondo e il quarto. Il n 2 è un Allegro in Mi bemolle maggiore, un brano dalla scrittura liquida e brillante, con quei disegni di terzine dal tipico effetto ondulatorio, il quarto è un Allegretto in La Bemolle maggiore dagli arpeggi agili, leggeri e nervosi, con un trio dalla melodia calda e appassionata. Il violinista, Cristiano Rossi, proporrà la Sonata op.27 n 3 “Ballade” in Re minore di Eugène Ysaye. La pagina si rifà appunto al genere della ballata di memoria chopiniana. Di forma libera, la ballata s’ispira all’omonimo genere letterario assumendone la struttura caratterizzata dalla presenza di un ritornello e la dimensione narrativa o quantomeno evocativa. L’esordio della sonata, che si svolge in un’unica arcata, crea una misteriosa e fluttuante atmosfera di attesa. Incomincia una cadenza “lento molto sostenuto” che pone in rilievo successioni per toni interi e armonie parallele memori di Debussy, tortuosi cromatismi e un linguaggio comunque dissonante. Quindi, in tempo “Molto moderato quasi lento”, l’introduzione prosegue in modo più strutturato dal punto di vista metrico e ritmico, ma sempre nel contesto di una massima fluidità improvvisativi e di un linguaggio dissonante, sino alla polarizzazione della dominante della nota e dell’armonia di La, dominante di re minore. Il cambio di tempo, “Allegro in tempo giusto e con bravura”, coincide con l’impetuosa e appassionata idea tematica principale, che profila tratti cromatici ed è suonata con corde doppie e accordi. L’idea tematica, che avrà la funzione di ritornello, è inframmezzata al centro da un breve episodio digressivo, di carattere più disteso. Il primo episodio offre mormoranti figurazioni legati e l’elaborazione, sotto forma di cantabile accompagnato, dalla testa dell’idea tematica principale conduce al ritornello: ora l’idea principale è variata “dolce con espressione” e in progressivo rallentando. Il secondo episodio offre morbidi arpeggi divaganti che tratteggiano armonie per quarte e dissonanti. Al vertice di un punto culminante ritorna “A tempo” l’idea tematica principale, sulla quale, poi, si fonda anche l’incalzante coda conclusiva in “Tempo poco più vivo e ben marcato”. In conclusione, il concerto n 8 in La Minore op.47 di Louis Spohr “In modo di scena cantata”, caratterizzato dall’affinità con la musica vocale. Il concerto ha slancio virtuosistico ed un intimo lirismo conformato alla voce del violino che trova un suo particolare climax espressivo nel belcanto, spesso riccamente ornato, ma sempre pregnante, in particolare nell’Adagio.