La Signora Del Martedì: il Teatro Salieri porta sul palco il gioiello di Carlotto nell’interpretazione di Giuliana De Sio e Alessandro Haber

Martedì 30 gennaio alle ore 20.45: Il Teatro Salieri porta sul palco La signora del martedì, commedia che nasce dal libro di Massimo Carlotto qui nell’interpretazione di Giuliana De Sio e Alessandro Haber e per la regia di Pierpaolo Sepe. Le scene sono di Francesco Ghisu e i costumi di Katarina Vukcevic. Gli altri interpreti sono: Paolo Sassanelli, Riccardo Festa, Samuele Fragiacomo.

La trama:

Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a comprarsi un’ora d’amore. La signora arriva, saluta, mette il denaro sul comodino, si spoglia, piega ordinatamente i vestiti e s’infila a letto dopo aver verificato la pulizia delle lenzuola. A lui, Bonamente Fanzago, attore porno al tramonto che nei periodi di magra aveva fatto anche il gigolò, è rimasta quest’unica cliente: la signora del martedì. In un momento della sua vita, in realtà, Bonamente si era anche innamorato della donna e, travolto dai sentimenti, aveva commesso l’errore di dichiararsi. Ma Nanà aveva risposto con decisa fermezza: “Io non potrò mai essere tua. Sono solo un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso”. Gli incontri avvengono presso una pensione dove Bonamente alloggia da quindici anni gestita da Alfredo, attempato omosessuale che indossa gli abiti di una signora elegante d’altri tempi e che parla di sé al femminile. Poi un giorno alla  porta della pensione bussa un giornalista senza scrupoli…

Un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e riso. Uno stato di tensione attraversa tutto lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato, legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo, ma resi veri da un cast d’eccezione e dalla preziosa regia di Pierpaolo Sepe.