Il suo nuovo disco “Un’ora d’aria” sta ottenendo un clamoroso riscontro di pubblico e critica. Questo è uno scorcio del variegato mondo narrativo del cantautore torinese
Carlo Pestelli, trentenne attempato di origine fiorentina, vive e lavora a Torino. Ultimamente è soprattutto il rock-folk americano che lo interessa, ma negli anni ’90 il suo apprendistato si affina a metà tra la musica popolare e la lezione di alcuni cantautori che seguirà molto da vicino come Fabrizio De Andrè, Claudio Lolli e Fausto Amodei con il quale condividerà il palco in numerose occasioni. Negli anni 2001/2002 è stato direttore artistico della rassegna Chansonnier Torino. All’attivo due concerti radiotrasmessi in diretta dal terzo canale della RAI e numerosi concerti in Italia e all’estero (Germania e Spagna). Del 2001 il suo primo disco: Zeus ti vede, in cui canzoni come la spassosissimi convivono con brani più intimi. Dal 2003 al 2005 interrompe la sua attività di musicista trasferendosi in Spagna, dove insegna italiano all’università di Granada. Tornato in Italia musica alcune poesie di Pier Mario Giovannone tratte dalla raccolta L’infinità decrescente (ed. Nero su bianco 2005): il lavoro prende forma definitiva in un disco molto originale prodotto da RobertoTaufic. Nell’agosto del 2006 è stato invitato dal patron del club Tenco Enrico De Angelis a cantare le sue ultime canzoni al festival internazionale Dallo sciamano allo showman. Mentre nell’autunno dello stesso anno, al Piccolo Regio di Torino, ha messo in scena cinque spettacoli di grande richiamo sul Novecento attraverso gli slogan. Del maggio 2009 la pubblicazione di Un’ora d’aria (prod. artistica di Alex Gariazzo e Piero Milesi), disco che sta conoscendo un buon responso di critica e a cui hanno collaborato, tra gli altri, alcuni jazzisti di chiara fama come Gianni Coscia e Giorgio Li Calzi.
Senza di te: dell’illusoria facilità d’un mondo eterodiretto dove tutto sembra a portata di clic. Tutto malamorenò per dirla con Arisa. E allora sappia, la donna amata, che anche se stanno per inaugurare un charter Londra-Singapore-un paio d’ore e anche se c’è un viagra per ogni tedio, senza di lei tutto ciò (e tutto il resto) senso non trova.
Aria: L’Italia è una repubblica fondata su lavoro interinale e relativi danni collaterali, come le morti bianche. Spazzato il sangue-Thyssen dalle strade, il divertimentificio riprende a pieno regime, ma l’aria è pesa…
Lungo fiume: a vivere di notte si rischia di morire ma si rischia anche di vivere più forte. A volte può bastare una passeggiata a ricordarcelo, mentre la città dorme e la Dora respira.
Libero mercato: Octavio Paz diceva che ormai la società ha eletto i numeri al ruolo di idoli. Eccoci qui: tutto è mutato. E quel che resta è muto.
Poco: da un colloquio con un alieno. Uno che la strada la vive perchè l’ha scelta.
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A proposito di “UN’ORA D’ARIA…
Spiritoso, brillante, pungente, estroverso. Acume, spontaneità, versatilità e stile… LA REPUBBLICA
Il racconto gioca un ruolo fondamentale…GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Un disco con arrangiamenti raffinati e impregnato anche di sottile ironia…LA STAMPA
figlio dei mille rivoli della canzone d’autore di cui ha colto soprattutto l’aspetto ironico e impegnato…JAM
Ironia a piene mani per un indiscutibile talento…L’UNIONE SARDA
Una sorta di summa della canzone italiana…IL BIELLESE
crea uno stile tutto suo, fatto di ballate resistenziali e canzoni… IL PICCOLO
Precursore ed apripista, in bilico fra blues ed ironia…NEWS SPETTACOLO
Dentro le sue canzoni c’è tutto quello che non si trova in giro… SUGO
Strepitoso e divertente…CITY
CARLO PESTELLI
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