laFeltrinelli: ripartono i live al Babitonga Café

A partire dal prossimo 22 settembre riprenderanno I Venerdì del Babitonga, che vedranno protagonisti artisti musicali della scena nazionale e internazionale: tutti i venerdì spazio a un mini-live, allestito in mezzo ai libri. Cantautori e gruppi provenienti dal panorama indipendente, milanese ma non solo: dall’acustico all’elettronica, gli eventi live del Babitonga sono all’insegna del sound autentico e della varietà. In sala, o meglio, in libreria, la musica è protagonista di una serata che trascorre gustando un drink o sfogliando un buon libro.

Babitonga Café
Tutti i venerdì alle 19.00
Libreria Feltrinelli, viale Pasubio 5, Milano
Ingresso gratuito

22 settembre – La Mandirola, inizio ore 19.00

Cantautrice emergente dell’Oltrepò Pavese, classe 1992, si avvicina al mondo artistico fin dall’infanzia, formandosi nel teatro e nella musica, approcciandosi allo studio del pianoforte e del canto dall’età di quattro anni. Scrive dal 2008 ma solo nel 2020 costituisce ufficialmente il progetto solista come cantautrice sotto lo pseudonimo “La Mandirola” prodotto da Giorgio Depetri e Luca Sparagino (Hifunk). Dal 2021 viene supportata e sostenuta anche dal progetto “Cantautrici” creato da Rossana Casale, Grazie di Michele e Mariella Nava. A Ottobre 2021 viene invitata nella trasmissione “Il circo volante del barone rosso” di Red Ronnie, insieme a Grazia di Michele e a Settembre 2022 è ospite della serata conclusiva del Sele D’oro ( Oliveto Citra) insieme a Lucariello e Raphael Gualazzi. A Luglio 2023 si è esibita a Roma come semifinalista del Premio Lunezia”.

Un set minimal per la presentazione del disco “Fai cose belle”: le canzoni scritte da Elisa Mandirola, in arte La Mandirola, e prodotte da Hifunk nelle figure di Giorgio De Petri e Luca Sparagino in collaborazione con Matteo Piazzi. Un disco che racconta la tragicomica esistenza di una Millennial che attraversa i suoi vent’anni per approdare ai trenta. Un percorso a ostacoli tra vita, morte, crisi finanziarie, amore e tanta speranza in un futuro migliore che possiamo costruire solo noi stessi con volontà e incrollabile autoironia”.
 29 settembre – Daniele De Gregori, inizio ore 19.00

Cantautore e chitarrista romano, pluripremiato nei maggiori Festival italiani (Premio dei Premi ’22, Premio Bertoli ’21, Musica contro le mafie ’20, L’artista che non c’era ’20, Lunezia ’19) e con una lunga esperienza Live. Ha collaborato con grandi musicisti tra i quali Nathalie, Lucio Bardi, Paolo Giovenchi, Alberto Laurenti ed è stato invitato ad aprire i concerti di Enrico Ruggeri, Simona Molinari, Paolo Jannacci ecc. È apprezzato per il suo impegno sociale, in particolare sui temi dell’ecologia e della disabilità, per i quali è stato premiato al Green Music Fest ’21 ed è spesso ospite del programma “O anche no” su Raidue.

“Cura” è il nuovo album di inediti del cantautore romano Daniele De Gregori, in uscita giovedì 13 aprile 2023 per l’etichetta Goodfellas, con il Contributo di NUOVOIMAIE Tutti cercano una cura, per il male di vivere, per la malattia, per il dolore, per l’amore. Questa ricerca può essere salvifica oppure una terribile distrazione che allontana da sé stessi. L’album è figlio di un periodo antropologicamente unico in cui alcune consapevolezze hanno subito un’accelerazione repentina. Mentre il mondo globalizzato cercava una cura, si scopriva giorno dopo giorno che non poteva esistere senza collettività, così uscire fuori da sé stessi, combattere i propri pregiudizi, cercare il vaccino per il proprio ego era l’unica via d’uscita. “Cura” è un disco che racconta di un abbandono attraverso 8 passaggi sviluppati in 3 atti (anni). L’abbandono faticoso di una parte di sé, quella più egoriferita, mai autocritica, pugnace, (auto)conservatrice e spietata (Sempre la stessa canzone/ Le case mangiate dal sale). In seguito, l’abbandono doloroso e necessario di un affetto, l’accettazione dell’inaccettabile, l’imparare a ridere diversamente (Qualcosa di me/Nebraska). Infine, il dolce abbandono all’altro, la consegna della propria vita in mani diverse per poi vederla tornare migliore (Luglio e Milano/ Eleonora/ Cruise Control). In mezzo vive “Il re del mondo”, capolavoro di Franco Battiato (che non a caso cantò “La cura”), legame superiore che tiene insieme le vicende materiali, a riportare la riflessione verso termini assoluti. Una voce intangibile che soffia il ricordo di qualcosa di più alto. C’è dell’altro, noi siamo altro.