TRONDHEIM VOICES & CHRISTIAN WALLUMRØD | Gjest Song

TRONDHEIM VOICES & CHRISTIAN WALLUMRØD
Gjest Song
Hubro music HUBRO LP/CD 3656
2022

Vi è più di uno spunto di curiosità nell’approcciare materiale a firma di Christian Wallumrød, la cui peculiare fisionomia d’autore si è affermata nei suoi originali tratti, e la resa interpretativa del collettivo vocale Trondheim Voices, naturalmente curioso e poliedrico ensemble in rosa.

L’antefatto risale al 2015, durante l’International Olavsfest a Trondheim nella locale chiesa di Lademoen, in cui Trondheim Voices e Wild at Art hanno realizzato un evento d’arte tribale  (o ‘Gestamtkunstwerk’) denominato  Gjestehus, una performance aperta e di lunga durata, estesa per cinque giornate di che si è svolta in un evento aperto 24 ore su 24 ; Christian Wallumrød era stato invitato a scrivere musica, che è stata eseguita in modalità continuativa, e modellata giorno dopo giorno.

Sulla base della location e della prospettiva temporale dell’originale progetto, Christian Wallumrød ha composto musica senza testo basata su un materiale passibile di elaborazione da parte delle cantanti, da distribuire anche in momenti molto diversi, combinandosi in vari modi, quindi rigenerandosi durante le ripetizioni, dunque riutilizzabili lungo l’esteso arco temporale della performance.

Quanto alla scelta autoriale, se nel precedente “Folklore” la scrittura dei materiali era a firma dei “Chiaroscurali” Ståle Storløkken e Helge Sten, Christian Wallumrød rappresenta un’altra autorevole firma entro un gotha dell’articolata e polimorfa fucina della NU-music, ma possiamo premettere che “Gjest Song” nel suo complesso non rappresenta uno spin-off letterale di quanto abbiamo seguito nella produzione del pianista ed autore, valutandone l’arte in quanto espresso nelle originali concezioni formali – e di ciò si potrà fruire nel raffronto con le più nuove summae per ensemble o piano solo, come rispettivamente espresso nei recenti “Many” o “Speaksome”.

La sequenza è stata fissata in registrazione alla Melhus Kirke nel 2020, cinque anni dopo la première, con il tempo di maturare ulteriormente ma senza discostarsi troppo dall’opera d’arte originale: dieci risultano le selezionate tracce del programma, dal carattere relativamente coerente ma verosimilmente improntate dallo stile interpretativo della formazione e più in generale dalle implicazioni della performance vocale.

In effetti, si informa di quanto l’autore abbia contribuito con fattivi suggerimenti sull’impostazione armonica o sul trattamento delle voci, ma in buona sostanza le dominanti geometrie non apparrebbero strettamente apparentabili a certe formule ideative del più riconoscibile Wallumrød, in buona parte ostinatamente idiosincrasiche ed ineffabili, ma ad oggi caratterizzate da stranianti trattamenti sia del passo ritmico che della costruzione melodica, alla base di tracks di fisionomia peculiare e molto interagenti con l’attenzione partecipativa dell’ascoltatore.

Pure, si rileva un assortimento del programma, transitando da soluzioni più lineari ed in sintonia con la post-modernità (l’introduttiva Open Aften, la prismatica Sixth Anneks, la ‘frusciante’ e conclusiva Sonic Mold), ad elementi di ritualità (l’ondulante Hei Morrow o la coloristica Urte Garden) o a rappresentazioni da mistero cosmico, se non apocalittiche (la misterica Sol Sway o la vibrante Fishdance), rispettivamente avvicinabili alla più rudimentale (ma suggestiva) Ambient Music, al canto sacrale e alla monodia antica o coralità alla Ligeti ma anche, in vari passaggi, ingredienti atti a conferire un diversificato grado di fruibilità, entro un vago spirito ‘pop’ (es. la declamatoria Bygda Triads).

Ci si concede dunque una diversione nell’approfondimento dell’autore, dovendosi intendere più che un assestamento di stile e azzardando un saggio fuori canone rispetto all’opus wallumrodiano, ma rileviamo argomentata continuità di performing da parte del prezioso collettivo vocale, che ulteriormente consolida fisionomia espressiva e spirito di scelta repertoriale.

Musicisti:

Trondheim Voices:
Sissel Vera Pettersen (direzione artistica)
Tone Åse
Natali Abrahamsen Garner
Torunn Sævik
Anita Kaasbøll
Heidi Skjerve
Ingrid Lode
Marianna Sangita Røe : voci (percussioni addizionali in Urte Garden)

Tracklist:

01. Open Aften 5:24
02. Sakte Draw 2:30
03. Hei Morrow 4:00
04. Sixth Anneks 5:35
05. Kor Somnolent 4:04
06. Fishdance 3:30
07. Bygda Triads 1:58
08. Urte Garden 5:24
09. Sol Sway 3:55
10. Sonic Mold 2:34

Link:

Trondheim Voices