Incontriamo il giovane sassofonista Vittorio Cuculo in un momento di meritata “ebbrezza”, dovuta al grande successo di pubblico e di critica che sta riscuotendo il suo ultimo lavoro, “Ensemble”. Ma, prima di parlare delle attività correnti, ripercorriamo brevemente i passi della sua ancora breve ma intensa carriera. Vittorio Cuculo è giovanissimo, quindi ancora relativamente “fresco” di studi…
«Si, in effetti sono nato nel 1993 a Roma e mi sono laureato in sassofono jazz ad ottobre 2017 alla Siena Jazz University con la guida del M.° Maurizio Giammarco. Poi, a Marzo 2021 ho chiuso il percorso di studi accademici guidato del M.° Alfredo Santoloci al biennio jazz, presso il conservatorio S. Cecilia di Roma, con il massimo dei voti.
Ma fin da piccolo ho partecipato a laboratori e corsi di musica d’insieme, nella Scuola Popolare di Musica di Villa Gordiani a Roma.
In seguito, per tre anni, ho fatto parte, come percussionista, della JuniOrchestra, orchestra giovanile dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, proseguendo contemporaneamente lo studio del sassofono.
Ho frequentato i seminari di Nuoro Jazz, Otranto Jazz, Orsara Jazz, vincendo diverse borse di studio, tra le quali quella per la Berklee College of Music di Boston, dove ha frequentato il “Five Week Summer Program”.»
Ci sono state poi le emozioni nei primi veri confronti col pubblico e diversi premi conquistati…
«Nel 2014, con una grande emozione che non dimenticherò facilmente, ho preso parte al “Concertone del 1° maggio” a Roma, in piazza S. Giovanni, insieme ad un gruppo di giovani sassofonisti, con la partecipazione di Stefano Di Battista, diretti dal M.° Santoloci. Ho anche fatto parte dell’Orchestra Nazionale di giovani talenti jazz, diretta dal M.° Paolo Damiani, con la quale ci siamo esibiti in diverse manifestazioni in Italia, Francia, Belgio.
Sono poi risultato vincitore della borsa di studio europea YouMe, Young Musicians Play Europe, che mi ha consentito di suonare in quartetto al Festival di Varsavia e alla Casa del Jazz di Roma.
Con il Siena jazz Quintet ho preso parte al Contest Internazionale di Amsterdam, arrivando in finale.
Ho militato per alcuni anni nelle fila della New Talent Jazz Orchestra diretta dal M.° Mario Corvini, con la quale ho partecipato a diverse manifestazioni e registrato anche CD.
Nel 2018, altra grandissima emozione, con un mio primo quartetto ha suonato il progetto Be Bop Mood in Russia, al Delta Jazz Festival, esibendomi nel teatro dell’opera di Astrakhan, riscuotendo un buon successo.
L’anno successivo, nel 2019, ho registrato il mio primo progetto discografico Between, presso Alfamusic di Roma, con il Vittorio Cuculo Jazz Quartet, feat. Gegè Munari. E, sempre in quell’anno, ho vinto il primo premio per solisti del Concorso Randazzo, Lyon’s Club di Catania, e mi sono classificato al secondo posto al Concorso Internazionale Massimo Urbani. A Ottobre 2019 ho partecipato al Contest Internazionale Jazz Johnny Raducanu, tenutosi in Romania, vincendo il premio come miglior solista strumentale.
A gennaio 2020, Radiotre ha trasmesso la registrazione del concerto Our Monk, tenutosi a Prato, nel quale sono stato ospite come solista della New Talent Jazz Orchestra di Mario Corvini. A dicembre 2020 mi è stato assegnato dal Tuscia in Jazz Festival il premio European Jazz Award 2020.
L’ultima, recentissima soddisfazione a Maggio ho vinto ex aequo il Concorso Chicco Bettinardi, nuovi talenti del jazz italiano… »
Un curriculum davvero entusiasmante e di tutto rispetto, per un “ragazzo” di soli 27 anni. “Ensemble”, dunque, non è stato il primo album di Vittorio Cuculo…
«E’ vero, prima c’è stato il mio esordio con il lavoro “Between” per Alfamusic, ricco di tanti brani diversi da ascoltare.
Il lavoro si apre con un brano originale del maestro Spadoni, dall’evocativo titolo “Ce La Posso Fare” e contiene fra l’altro una rielaborazione del brano “Vedrai, Vedrai” di Luigi Tenco, nel quale interviene anche mio fratello Enrico Cuculo con il violino.
“Between” fu concepito come punto di partenza di un progetto più ampio, che voleva essere incontro tra generazioni – l’età anagrafica dei componenti del quartetto con Gegè Munari è assai varia – generi e stili musicali diversi, brani originali, standard e brani di cantautori.
La “band”, infatti, mette insieme personalità diverse, con approcci strumentali, stili e modi di suonare che nella diversità trovano un punto di equilibrio all’interno del gruppo. »
Vittorio spazia con disinvoltura tra sax di diverse altezze; nei suoi dischi, attraverso la sua espressività personale, si possono riconoscere diverse inflessioni variegate, un po’ di Charlie Parker, un pizzico del Joe Lovano più melodico, una vena del suono asciutto ed essenziale di Paul Desmond…
«Le mie influenze musicali nel jazz vanno da Parker a Coltrane, Rollins, Hubbard, Cannonball. Cerco comunque di ascoltare anche altri generi musicali, pop, anche un po’ di classica, ecc.
Molto importante per la mia formazione sono stati i riferimenti di musicisti italiani come Stefano Di Battista, Fabrizio Bosso, Enrico Pieranunzi… Ho molto ascoltato anche Massimo Urbani. Tutti stimoli che vanno a sostenere la ricerca di una mia dimensione musicale, perché la cosa che mi interessa è trovare un modo personale di esternare quello che ho da dire, anche se maturato con un bagaglio fatto di tanti ascolti.»
Arrivando al fulcro della curiosità dei giorni nostri, l’album Ensemble, quest’ultima tua creatura è stata realizzata col tuo quartetto di amici ma anche con la partecipazione della formazione di sassofoni della Filarmonica Sabina “Foronovana” (di cui ci piacerebbe sapere qualcosa in più), una sorprendente partecipazione vocale, preziose collaborazioni negli arrangiamenti e, “last but not least”, sempre quel famoso “ospite d’eccezione”…
«“Ensemble” è un lavoro discografico che vede ancora il Vittorio Cuculo 4et, composto da Danilo Blaiotta al pianoforte, Enrico Mianulli al contrabbasso e dalla “colonna del Jazz Italiano Europeo e non solo” Gegè Munari alla batteria, dialogare con la piccola orchestra di sassofoni della Filarmonica Sabina Foronovana. Un piccolo organico, ben amalgamato dal primo tratto di strada fatto insieme, si confronta, si integra e si differenzia, quando occorre, con un organismo strumentale più grande. Anche la composizione del quartetto asseconda questo spirito di incontro, pur nella differenza delle singole esperienze maturate.
Con Enrico Mianulli, al contrabbasso, mio assiduo collaboratore, ci conosciamo e ci frequentiamo musicalmente da un po’ di tempo, e con il suo “black sound mainstream” apporta precisione, leggerezza al progetto.
Danilo Blaiotta, poliedrico pianista, contribuisce, con il suo approccio fresco e moderno, a dare ulteriore spinta al nostro stare insieme, dando un tocco di eleganza e stimolando percorsi ulteriori.
E c’è poi “the Legend” Gegè Munari, una colonna del jazz, un grandissimo batterista che con il suo drumming è punto di riferimento di intere generazioni, un drumming che viene da lontano, carico di uno swing trascinante che ha respirato e immagazzinato musica sui più rinomati palchi italiani ed europei.
“Ensemble” vuole mettere in risalto una dimensione del “NOI” che è importante nel fare musica e lo è ancor di più nel Jazz, una musica per la quale la creatività individuale, il contributo del singolo o del solista, sono caratterizzanti. “Ensemble”, quindi, è anche questo: dimensione comunitaria che si avvale del contributo di tante mani, dall’orchestra al quartetto, alla voce di Lucia Filaci, giovane e talentuosa cantante. E’, dunque, un lavoro caratterizzato da quello spirito empatico che sempre mi muove quando suono: comunicare, arrivare alle persone, lasciare in chi ascolta il senso di un discorso fatto non con le parole ma con la musica e le note.»
Nel disco troviamo alcuni brani originali e alcuni classici del jazz, riproposti con arrangiamenti nuovi ma con grande rispetto per l’intenzione originale degli autori.
«La scelta dei brani da eseguire e da porre all’attenzione dell’ascoltatore è stata abbastanza naturale, seppur comunque pensata e studiata in ogni dettaglio. Abbiamo operato confrontandoci continuamente, cercando di rendere al meglio e di valorizzare sempre e comunque la musica che suonavamo. I brani sono stati selezionati in base a quello che è il mio e il nostro gusto musicale, e dalla voglia di creare una sonorità particolare con il Quartetto, la voce e la formazione di sassofoni.
La presenza di musicisti di grande esperienza come “The Legend” Gegè Munari, di importantissimi arrangiatori come Roberto Spadoni, Mario Corvini, Massimo Valentini e Riccardo Nebbiosi, e dei miei meravigliosi colleghi e amici Danilo Blaiotta e Enrico Mianulli, uniti all’Ensemble di sax e alla voce di Lucia Filaci, è stata una carta vincente e un mix musicale vincente anche nella scelta del repertorio di brani da sottoporre all’attenzione del pubblico. »
La stima professionale e il riconoscimento che tutti questi amici-musicisti prestigiosi hanno dimostrato a Vittorio Cuculo e che lo hanno accompagnato, anche nelle note di copertina del disco, sono stati un prezioso passaporto e un valido “vademecum” al suo indiscutibile talento…
«Il riconoscimento, l’affetto, la stima dei colleghi e amici musicisti sono il gradito valore aggiunto del progetto discografico, sulla bontà del quale, nelle note di copertina, si si sono espresse figure capitali del Jazz: Paolo Fresu, Stefano Di Battista e Eugenio Rubei, che ringrazio tantissimo per il loro prezioso incoraggiamento e sostegno.
A proposito delle performance alla “Casa del Jazz” di Roma crediamo che sia stata una grande soddisfazione e abbia anche rappresentato un grosso riconoscimento…
«Si, una molto recente, circa due mesi fa, esattamente ad Aprile, in occasione dell’International Jazz Day, ho avuto il grande piacere di tenere un concerto con il Vittorio Cuculo Quartet feat. Gegè Munari per la Casa del Jazz in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, trasmesso in streaming dalla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. E’ stata veramente una bella soddisfazione.»
Ora che le restrizioni dovute alla pandemia si stanno allentando, c’è già qualche programma per l’imminente stagione dei “live”…
«Le mie prossime uscite saranno a luglio, quando parteciperò al Contest Internazionale di Bucharest, ad Agosto, con la presentazione, in quartetto, di “Ensemble” al festival Musica Sulle Bocche in Sardegna e sempre in quartetto ad Agosto al Tarquinia Jazz Summer 2021.»
Ringraziamo Vittorio Cuculo per la sincerità e la cordialità che ha voluto riservarci ricordando il suo ultimo album Ensemble disponibile sia in Compact Disc che su tutte le piattaforme digitali.