Con un set acustico da folk americano ed un intro che rimanda al manouche, i Naftalinas ci raccontano una storia che si rivela essere profondamente attuale.
Il brano racconta una storia immaginaria sul traumatico arrivo di un extraterrestre sulla terra. Inviato come ricognitore, per considerare la possibilità di invasione e sfruttamento del pianeta, il marziano in questione scoprirà ben presto i limiti e le contraddizioni di questo mondo e soprattutto dei suoi abitanti, arrivando alla conclusione che l’unica soluzione è distruggerlo.
Il testo, strutturato come un racconto è un pretesto per parlare con leggerezza di argomenti più profondi, quali il razzismo e l’ecologia, con il ritornello «Asteroide io ti voglio…» che è un’invocazione che sempre più spesso negli anni si è sentito citare da gente stanca di leggere e sentire castronerie .
Il dubbio è: ma davvero solo un asteroide ci può salvare?
Il brano fa parte del disco “Dieci storie sempre al limite del guaio” che racconta tra le righe una storia nelle storie, quella di amicizie fatte sul campo, compagni di viaggio conosciuti casualmente nei festival musicali della penisola, che hanno finito per essere nelle tracce dell’album. L’approccio è scanzonato perché potesse emergere il gioco e il divertimento, divertimento provato anche durante le registrazioni di un disco dalla gestazione lunga e pieno di belle collaborazioni.
La forma scelta per i testi è il racconto, piccoli cortometraggi che tracciano e ricordano il secondo vero amore del gruppo, quel cinema spesso citato anche con la musica, in un gioco di rimandi e citazioni.
Hanno suonato 16 musicisti: trombe, tromboni, contrabbassi, mandolini, chitarre, pianoforti e percussioni si sono prestati alla causa. Convivenze mai forzate e miscellanea di generi (swing, di musiche giamaicane, jazz e country) che rendono il disco un’operazione di equilibrismo ben riuscita.
Autoproduzione
Radio date: 22 gennaio 2021
Pubblicazione album: 20 ottobre 2020
BIO
Il progetto Naftalinas nasce nel 2015 dall’incontro tra Cesarino Cortassa, voce storica dell’ambito torinese e Antonio Bucci, musicista pugliese con un passato nel combat folk, in un festival italiano dell’ukulele. Il nome tutt’altro che casuale giustifica gli intenti: sdoganare le canzoni di una volta o comunque riportare in vita melodie che giacciono sommerse nella loro mente per colpa dei padri se non addirittura dei nonni.
Canzoni che hanno vissuto il successo in epoche più o meno remote che oggi sono finite nel dimenticatoio. Pescare dal cassetto della memoria gioielli musicali in naftalina appunto.
Il gruppo nasce quindi come un progetto di “riciclo” di canzoni del repertorio italiano che andavano dagli anni 30 agli anni 70.
Istrionici e chiassosi, i Naftalinas nei loro live sono apparsi vestiti da legionari, marinai, ebrei e tanto altro, esibendosi grazie a questo repertorio, in diversi festival musicali ottenendo consensi e sempre più seguito.
Anfitrioni del retrò i quattro si rendono conto di poter andare oltre e negli ultimi 3 anni si sono cimentati nella registrazione di un disco di canzoni originali che ha visto finalmente la luce ad ottobre 2020: “Dieci storie sempre al limite del guaio”, questo il titolo del loro primo disco, pieno di riferimenti musicali, legati alle esperienze precedenti dei componenti del gruppo. Così il jazz manouche, lo swing, il reggae, il country e molto altro si susseguono senza soluzione di continuità, in un concentrato, che pur prendendo a piene mani da linguaggi classici, riesce ad andare oltre il già sentito, forse anche grazie ai testi ironici e tragicomici, conditi da finta nostalgia, racconti di vita vissuta o surreali, dai personaggi grotteschi, a volte amari ed altre simpaticamente sinceri. A impreziosire il tutto una pletora di musicisti amici, alcuni session man di fama nazionale che hanno colorato le tracce del disco.
I Naftalinas sono: Cesare Cortassa ukulele e voce, Vincenzo Vona ukulele e cori, Davide Camilletti basso e ukulele, Antonio Bucci ukulele, fisarmonica piano e cori.
Al disco hanno partecipato tra gli altri: Giorgio Tebaldi, Enrico Farnedi, Angelo Capozzi, Clara “Zucche” Zucchetti.
Contatti e social
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Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCH8EyZUHaSGOS1mzXT4QVfA
Spotify: https://open.spotify.com/artist/5X6otzHTMqdkPXE673dvNW?si=Ku1GzT5gRIirEoHUPiY28g