HUNTSVILLE | Bow Shoulder

HUNTSVILLE
Bow Shoulder
Hubro music HUBROCD 2620
2020

Il trio norvegese ‘open’ (che nel suo website si definisce “il vostro miglior amico in musica”) ha segnato il proprio debutto discografico nel 2006 per Rune Grammofon nella nucleare formazione, ampliata già nel secondo step su disco, succeduto da una filiera di tre produzioni per la corrente Hubro, strettamente in trio fino alla presente e nuova “Bow Shoulder”, sessione fissata nella città-laboratorio di Chicago e in realtà risalente al 2010, insomma un decennio per condurre su solco un progetto allargato in cui Huntsville si apre a quattro ospiti di diversificata ma sempre incisiva caratura, pur con la coscienza del rischio della dispersione creativa:

La vitalità e la messa a fuoco della musica improvvisata possono soffrire sotto il peso di così tante voci – ma tra le ragioni della riuscita di “Bow Shoulder” vi è che i musicisti ospiti hanno sapientemente mantenuto la propria identità personale pur aderendo completamente al ceppo percolante di deriva ambientale, interazione materica e melodismo cupo che Huntsville aveva sviluppato nel corso degli anni”.

Concretezza ed ispirazione istantanea sono tra i punti cardinali e le correnti portanti di un sound composito ed attrattivo nelle variabili e nelle dinamiche, segnato dalle tessiture vibranti delle chitarre di Ivar Grydeland e dalla scultorea percussione di Ingar Zach – e parliamo già di metà del magistrale quartetto Dans les Arbres, ma gli esiti ne sono palesemente distanti, ed espressi con un profilo musicalmente ben meno aleatorio e ben più figurativo (pur nella relatività dei termini) – completandosi il trio nelle serrate piste a corde basse di Tonny Klufte, e variamente integrato da quattro partecipativi sodali, tra cui non ci era sfuggito l’operoso carisma del chitarrista Nels Cline, registrando degli altri convenuti Glenn Kotche, Darin Gray e Yuka Honda, gli interventi adeguatamente collocati e funzionali ad un comune fronte immaginativo, procedente lungo una progressione di timbriche metallescenti e dall’allure flottante, piuttosto dinamizzate nell’introduttiva Side Wind e più terse in Higher, particolarmente macchinose nell’intricata Lower o di clima nebuloso come nella conclusiva The Unshot.

Di strutturato fascino, la risultante musicalità potrà coinvolgere l’ascoltatore secondo modalità probabilmente differenti a seconda dei diversi momenti dell’ascolto, entro uno spirito accomunato da plastica tensione e trance partecipativa.

 

Musicisti:
Ivar Grydeland, chitarre  elettriche ed acustiche, pedal steel, banjo, elettroniche, tabla-machine
Tonny Kluften, basso elettrico
Ingar Zach, batteria, percussioni, tabla-machine, drone commander
con:
Yuka Honda, tastiere
Nels Cline, chitarra  elettrica, effetti
Darin Gray, contrabbasso, preparazioni
Glenn Kotche, batteria, percussioni, elettroniche

Tracklist:

01. Side Wind 20:59
02. Higher 14:03
03. Lower 16:37
04. The Unshot 7:02

Link:

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