Arena Santa Giuliana, 17 luglio 2011
1 set Eddie Palmieri Quartet
2 set Michel Camilo “Mano a mano” trio
3 set Chucho Valdes and The Afro-Cuban Messangers
4 set Michel and Chucho Gran finale
L’ultima serata di Umbria Jazz all’Arena Santa Giuliana si e’ chiusa con un omaggio al latin jazz durato circa sei ore che ha visto alternarsi sul palco nomi rappresentativi di questo stile. Ad aprire, poco dopo le sei e mezzo, nella rovente arena, con il sole a picco, il gruppo “Eddie Palmieri Quartet” con Eddie Palmieri al pianoforte, Bryan Lynch alla tromba, Luques Curtis al contrabbasso e Horacio “El Negro” Hernandez alla batteria. Palmieri ha parlato spesso presentando i pezzi e i musicisti. Tra una salsa, una dolce ballad e brani dagli echi messicani il gruppo e’ riuscito a coinvolgere il raccolto, ma caloroso pubblico, che ha risposto con entusiasmo. Quasi tutta la performance si e’ basata sulla chiamata e risposta tra tromba e pianoforte, ma l’eclettico Hernandez e’ riuscito a ritagliarsi i suoi spazi e sulla chiusura del set il suo solo ha lasciato con il fiato sospeso; piu’ in secondo piano invece il contrabbassista Luques Curtis. Quasi sul finire della performance si e’ presentata sul palco anche Anat Cohen, che con il suo quartetto si e’ esibita dopo le sette e mezzo al ristorante dell’arena. Con il suo clarinetto ha duettato con il pianoforte di Palmieri: un piccolo cammeo divertente e delicato dove il dolce strumento della musicista ha rotto la routine del primo gruppo.
Il secondo set si e’ aperto con il trio di Michel Camilo che ha presentato il suo nuovo album “Mano a mano”. Sul palco con lui Anthony Jackson al basso in sostituzione di Charles Flores, e Giovanni Hidalgo alle percussioni presentato dal leader come il Maestro della percussione moderna. Salsa, bachata, ritmi caraibici, e rumba anche nel secondo set. Molti i duetti tra pianoforte e contrabbasso, pregiati i soli di Hidalgo, e tra una ballad e un brano piu’ ritmato Camilo ha decisamente conquistato la platea. Una tecnica incredibile a discapito dell’espressione, con dinamiche che andavano dal forte a decisamente fortissimo. Unico brano in cui i volumi si sono abbassati, e dove il lirico basso di Jackson e il pianoforte di Camilo hanno avuto un pregevole e apprezzabile dialogo, e’ stato su “You and me”.
Subito dopo Michel Camilo si e’ esibito il pianista Chucho Valdes con gli Afro Cuban Messanger. I fiati hanno dato piu’ varieta’ alla performance di latin jazz, ma anche qui alla fine la tecnica incredibile di Valdes e’ andata a scapito dell’espressione; gli alti volumi e l’assenza di dinamiche sembrano caratterizzare l’ultima serata all’Arena. Rock, ritmi afro, cubani, fusion (la cover di “Birdland” dei Weather Report ha strappato grida di consenso dalla platea) fusi insieme per lo show.
Il “gran finale” ha visto Michel Camilo e Chucho Valdes chiudere la serata in un duetto a quattro mani dai volumi decisamente assordanti. Con l’aggiunta di un ballerino, cori e alla fine tutti i musicisti della giornata sul palco a suonare uno strumento e’ stata pazzesca: volumi da concerto rock per uno show fatto per far ballare una platea. Alcuni spettatori sono fuggiti, altri sono rimasti a danzare fino alla fine della performance accalcati sotto il palco. Un show costruito a tavolino per fare spettacolo.
Guarda tutte le gallerie fotografiche (a cura di Francesco Truono): PAOLO ANGELI, FRANCESCO BEARZATTI, BERKLEE COLLEGE CLINICS, FLAVIO BOLTRO, ANAT COHEN, CHUCHO VALDES, MATTIA CIGALINI, HAMID DRAKE, B.B. KING, GILBERTO GIL, ROSARIO GIULIANI, AHMAD JAMAL, HIROMI, BRANDFORD MARSALIS, SERGIO MENDES, LIZA MINNELLI, GAVINO MURGIA, DANILO REA, CARLOS SANTANA, ANTONELLO SALIS, SIMONA SEVERINI, TINISSIMA QUARTET, TROMBONE SHORTY