Festival Internazionale
Time In Jazz
XXII edizione:
“Acqua”
Berchidda (Prov. Olbia-Tempio)
Calangianus, Ittireddu, Luras, Monti, Olbia, Osilo,
Ozieri, Pattada, Sassari e Tempio Pausania
9 18 agosto 2009
con la direzione artistica di Paolo Fresu
Al via domenica l’edizione numero ventidue di Time in Jazz con la “Concertazione navale” da Civitavecchia a Golfo Aranci.
Nel segno dell’acqua il festival diretto da Paolo Fresu.
Musica e non solo fino al 16 agosto a Berchidda e in altri centri del nord Sardegna.
E il 17 e il 18 la terza edizione di Time in Sassari.
Jan Garbarek, Gianluca Petrella, Eivind Aarset, Richard Galliano, Morgan, Angelique Kidjo. Sono alcuni dei protagonisti del festival Time in Jazz, appuntamento fra i più attesi dell’estate musicale in Sardegna, che da questa domenica (9 agosto) a quella successiva (16 agosto) celebra la sua edizione numero ventidue. L’epicentro è come sempre a Berchidda, al confine fra Gallura e Logudoro (provincia Olbia-Tempio): nel paese natale di Paolo Fresu, trombettista di punta del jazz europeo, nonchè ideatore e direttore artistico di Time in Jazz, pulsa infatti il cuore di questo evento culturale che da anni richiama migliaia di spettatori.
Con trentasette concerti e oltre cento artisti coinvolti, la musica fa naturalmente la parte del leone. Ma non mancherà il consueto sguardo sull’arte contemporanea con il ricco apparato di performance, mostre ed eventi espositivi raccolti sotto l’insegna del P.A.V., il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu. Spazio poi per il cinema, con l’immancabile rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu. E spazio anche per letture, incontri, momenti di riflessione, laboratori, presentazioni di libri e dischi.
Un calendario fitto di appuntamenti, dal mattino a notte fonda, che trova il suo clou nei concerti serali in Piazza del Popolo, ma che ancora una volta coinvolgerà il territorio circostante. Tanti e differenti sono infatti i “teatri” che ospitano Time in Jazz, dai boschi del Monte Limbara alle chiese sparse nella campagna berchiddese e degli altri centri in cui il festival fa tappa: Calangianus, Luras, Monti, Olbia, Ozieri, Pattada, Tempio Pausania. E non solo: anche stavolta Time in Jazz ha infatti un prologo a bordo di una nave in viaggio dal “continente” verso la Sardegna – domenica 9 agosto – e poi un prolungamento (il 17 e il 18) con la terza volta di Time in Sassari (con “sconfinamenti” anche a Osilo e Ittireddu).
TIME IN JAZZ XXII: ACQUA
Ogni edizione del festival ruota intorno a un tema centrale: l’acqua è quello che caratterizza questa ventiduesima, inaugurando un ciclo quadriennale dedicato ai quattro elementi naturali (acqua, aria, terra e fuoco) e connotando Time in Jazz come festival in sintonia con l’ambiente. Una scelta tematica quasi d’obbligo: da sempre attento ai linguaggi della contemporaneità , ma con radici profonde nel suo territorio, Time in Jazz trova nella natura schietta e incontaminata dei luoghi che lo ospitano una delle sue caratteristiche distintive e uno dei suoi maggiori punti di forza.
Per una settimana, pubblico e artisti si ritrovano immersi in un’atmosfera irripetibile, densa di musica e arte ma anche di colori, profumi, sapori. “Pubblico e artisti che salutano insieme l’alba sulle balze del Limbara, quando il sole tinge di rosa il bianco granito del monte e i toni verdi della vegetazione, risvegliando nell’aria l’odore del mirto, del cisto e del timo selvatico”, sottolinea Paolo Fresu. Musicisti e spettatori “che condividono l’emozione della musica nell’austera solitudine delle chiesette di campagna sperdute tra i cardi e le greggi, nel bianco abbagliante delle mattinate e nel giallo caldo dei tramonti. Che accompagnano le festose parate musicali nelle viuzze del paese, prima di gremire platea e tribune della piazza, teatro dei concerti serali e della festa finale che suggella ogni edizione del festival in un grande abbraccio collettivo”. E’ da queste suggestioni e insieme dalla consapevolezza di dover “riflettere sulle ferite inflitte al nostro pianeta dalla mano dell’uomo”, che Time in Jazz “vuole contribuire con un pensiero che sia in linea e in sintonia con il proprio ruolo di stimolatore culturale e laboratorio perenne”.
Un pensiero in linea e in sintonia anche con gli obiettivi dell’UNESCO, che da quest’anno ha concesso il suo prestigioso patrocinio a Time in Jazz, riconoscendo l’impegno del festival nella promozione della diversità culturale, principio cardine della stessa Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
IL PROGRAMMA MUSICALE
L’acqua, dunque, come leitmotiv di questa ventiduesima edizione del festival (così come aria, terra e fuoco lo saranno delle prossime). L’acqua come punto di partenza di un nuovo “viaggio” di Time in Jazz: anche stavolta il festival si inaugura infatti domenica (9 agosto) con la “concertazione navale” a bordo di una nave della Corsica Sardinia Ferries in viaggio dal “continente” alla Sardegna. Un evento che si ripete per il quarto anno consecutivo grazie alla collaborazione della compagnia di navigazione. Partenza dal porto laziale di Civitavecchia alle ore 14:15, arrivo previsto a Golfo Aranci alle 19:30. Protagonisti gli Ouiche Lorène, una “fanfara skafunkpunk” in arrivo dalla Francia, che ritroveremo nei giorni successivi a Berchidda, verso il tramonto, in giro nelle strade del paese per le parate musicali che precedono i concerti serali; e poi sul palco di Piazza del Popolo per l’immancabile festa finale che la sera di Ferragosto accompagnerà il festival verso l’epilogo.
Oltre alla musica degli Ouiche Lorène, la traversata navale porterà anche stimoli e occasioni di riflessione in tema con l’acqua e il mare: in collaborazione con Legambiente, è in programma una mostra di pannelli informativi della campagna W.A.T.E.R. (Water Access Through Empowerment of Rights) e un intervento di Franco Salcuni, responsabile e coordinatore dei progetti di Legambiente per il Mezzogiorno. Il mare di Sardegna al centro invece dell’obiettivo di “Oltre il blu”, una mostra di fotografie subacquee allestita (per tutto il mese a bordo della nave) in collaborazione con l’associazione Acquamarina di Sassari.
Sbarcato sulla terra ferma, il festival entra nel suo vivo lunedì mattina (10 agosto) fin dalle prime luci del giorno, con tre diverse tappe nella foresta demaniale del monte Limbara sud. Si comincia all’alba (ore 5.45) a Montalvu con la banda musicale “Bernardo De Muro” di Berchidda, per andare poi avanti in luoghi “acquatici”: con il pianista australiano Peter Waters (nomen omen) al laghetto Nunzia (ore 9) impegnato a improvvisare e a rivisitare la musica di Gabriel Faurè; e poi con Paolo Fresu e lo scrittore Gavino Ledda fra musiche e letture alla Fontana S’Eritteddhu (ore 11). Ancora acqua a incorniciare nel pomeriggio (ore 18) il solo del trombonista Gianluca Petrella alla piscina comunale di Berchidda, prima che in serata (ore 21) Funtana Inzas accolga le raffinate alchimie di suoni e suggestioni mediterranee della cantante algherese Franca Masu con il suo progetto “Aquamare” .
Terra d’acqua e di suoni liquidi, la Scandinavia è ben rappresentata in questa edizione del festival. Autentico simbolo del jazz in arrivo dal nord, e tra i nomi più attesi a Berchidda, il sassofonista norvegese Jan Garbarek apre da protagonista assoluto la serie dei concerti serali sul palco “centrale” di Piazza del Popolo, martedì (11 agosto ore 21:30), alla testa del suo gruppo con Rainer Brà