Supersilent
9
Rune Grammofon
2009
Abbandonati dal batterista Jarle Vespetad, i Supersilent annientano se stessi e la musica con questo nono capitolo imbottito di tastiere Hammond ultra-dilatate e deformate. La delirante fisicita’ di 7 e 8 e’ un lontano ricordo. Qui il “supersilenzio” si traduce e manifesta in frequenze sonore tenute a volume bassissimo, eterei fondali liturgici per cerimoniali spaziali, ondivaghi anelli di ultrasuoni e bordoni spettrali (9.1). Per comprendere la fisionomia di 9.2 (l’unico pezzo piu’ “agitato” e movimentato) basta immaginare Stockhausen e i Faust che jammano e improvvisano su un organo a canne. In 9.3 la “trance” produce metastasi di immobilita’ e immaterialita’, il buio inghiotte e avvolge evanescenze armoniche che fluttuano in placida anarchia. La narcosi ambientale diventa massima e insostenibile in 9.4, nei primi sei minuti accade quasi nulla, poi il suono delle tastiere cola e si scioglie lentamente come neve. Suicidio sperimentale, pura provocazione? Un vero dilemma capire lo scopo di quest’opera.
Voto: 4.5/10
Genere: Avant Ambient / Impro
Musicisti:
St