Sholi
Sholi
Quarterstick Records - distr. Self
2009
Quello degli Sholi, trio californiano di San Francisco, e’ un distillato sonoro lunatico e un pò neurotico, saltellante tra braci post rock e candeline emocore. La stupefatta intensita’ di All That We Can See apre le danze di questa omonima opera prima circuendo con algebrici tempi dispari parti vocali color crema, un tenue ricamo di tastiera e linee di basso e chitarra in caduta libera tra spirali folk e iridescenti progressioni elettriche. Il richiamo a certe strutture graffianti e sbilenche dei Van Pelt e alle eleganti derive folk-jazzcore dei Karate risulta evidente in brani come Tourniquet e Dance For Hours, ricchi di belle soluzioni strumentali e vocali che stringono d’assedio un’idea armonica ora energica ed isterica ora di stampo sofficemente cantautorale. È un disco che ovviamente scopri e gusti dopo ripetuti ascolti, rimanendo estasiato e ammirato dalla capacita’ di affondare senza alcuna banalita’ in climi ambiguamente torvi e limpidi (Out Of Orbit) oppure in epiche decostruzioni math-rock fissate a freddo nella tremolante e malinconica ansia pop di marca Radiohead, come si evince in Spy In The House Of Memories e nella finale Contortionist, due tracce raffinate, articolate e viscerali che da sole valgono l’intero album e che assicurano agli Sholi un futuro piu’ che radioso.
Voto: 7/10
Genere: Indie Avant Rock
Musicisti:
Payam Bavafa – vocals, guitar
Eric Ruud – bass, vocals
Jonathon Bafus – drums
Greg Hagel – keyboards, percussion
Brani:
01. All That We Can See
02. Tourniquet
03. November Through June
04. Spy In The House Of Memories
05. Any Other God
06. Dance For Hours
07. Out Of Orbit
08: Contortionist
Links:
Sholi: www.sholimusic.com
Quarterstick Records: www.quarterstickrecords.com