E poi un giorno ti accorgi che e’ ora di provare a camminare per conto tuo… perche’ improvvisamente ti rendi conto di potercela fare, perche’ sei uno bravo e perche’ sai che, prima o poi, nella vita ci si deve mettere in gioco, in un modo o nell’altro. Oppure, semplicemente, perche’ c’e’ qualcosa di forte che ti spinge lontano, molto lontano. Allora fai tesoro delle tue esperienze e dai tutto te stesso, per dimostrare chi sei e quanto valore abbiamo le tue passioni, qualunque esse siano. Retorica? Forse. Utopia? Sara’.
Sta di fatto che sono in molti a sognare in questa direzione; meno, pero’, quelli che davvero raggiungono la meta. Lui, per esempio, ce l’ha fatta. Stiamo parlando di Marco Ligabue, il chitarrista e compositore correggese, fratello minore del “Liga” internazionale, che ha di recente ufficializzato la carriera da solista con un singolo dal titolo “Ogni piccola pazzia”, su etichetta M.O.M. Music Overdrive Management (gia’ in rotazione radiofonica, su Youtube e, da questa settimana, disponibile anche nei principali digital store), brano che anticipa l’uscita di un album, prevista per il prossimo maggio. Al disco fara’ seguito un tour con tappe in tutta Italia, tra cui Milano (23 aprile), Roma (8 maggio) e, ovviamente, l’immancabile Correggio (11 maggio).
Cosi’ Marco Ligabue, ad un anno esatto dall’addio al suo gruppo storico, i Rio, torna con un progetto intimista ed evocativo, in cui l’artista si racconta ispirandosi ad uno dei suoi piu’ grandi amori: il mare. “Sono partito dalla consapevolezza di voler far uscire un racconto. L’unico possibile: il mio. E adesso e’ l’ora in cui me la voglio giocare”. Cosi’ Marco scrive, orgoglioso e sincero, sulla sua pagina Facebook, lui che, partendo – come tanti – dalla gavetta, ha fatto del rock uno stile di vita; lui che, semplice ed ottimista, grintoso ed intenso, con la sua chitarra ha sempre avuto qualcosa da dire. E ora la storia continua, non solo attraverso la musica e le parole di Marco, ma, questa volta, anche e soprattutto per mezzo della sua voce. A noi di Sound Contest Marco ha rivelato come sia nata e cresciuta questa sua “piccola pazzia”.
S.C.: Allora Marco, parlaci di quello che potremmo definire il tuo “primo atto” da solista.
M.L.: Innanzitutto, quello che posso dire e’ che, dopo tanti anni trascorsi da musicista e autore brani, non avrei mai pensato di poter diventare anche cantante. E invece e’ successo. A marzo del 2012, giusto un anno fa, ho preso la decisione di staccarmi dal mio gruppo storico, i Rio, pensando fosse giunto il momento di proseguire da solo. Cosi’, mi sono messo in un angolino e ho iniziato a scrivere canzoni; ne ho scritte parecchie e, ad un certo punto, mi sono chiesto se non fosse il caso di raccoglierle in un progetto. In questo modo, grazie anche alla collaborazione con l’amico-manager Alessio Lini, e’ nato il singolo “Ogni piccola pazzia”, che anticipa il mio prossimo album in uscita a maggio.
Perche’ il titolo “Ogni piccola pazzia”?
Il brano di per se’ riassume il mood delle mie canzoni e soprattutto esprime l’esigenza, che tutti noi prima o poi nella vita avvertiamo, di uscire dalla routine per cercare di realizzare cio’ che ci sta a cuore. In fondo, io stesso, intraprendendo questo percorso da solista, mi sono buttato in una “piccola-grande pazzia”. Il singolo e’ anche e soprattutto una canzone d’amore, che sottende, se vogliamo, un’altra mia “pazzia”: da sette anni, infatti, faccio la spola tra Correggio, il mio paese d’origine, ed Alghero, dove, appena posso, corro per stare con la mia compagna, che e’ appunto di origini sarde, e la nostra bambina (Viola, di 5 anni, ndr). In tanti si chiedono come faccia a macinare tutte le volte tanti chilometri, ma per amore si fa questo ed altro.
Con il singolo che ci hai presentato e’ uscito anche il video…
Si’, lo abbiamo registrato circa un mesetto fa nei pressi del pontile di Forte dei Marmi. E’ un video molto semplice, che da’ risalto al mio amore per il mare. Addirittura abbiamo chiesto a persone comuni di fungere da comparse nella clip proprio nel tentativo di rendere il tutto il piu’ naturale possibile. E’ la giusta ambientazione per la canzone che interpreto.
Hai accennato al tuo prossimo disco, che sara’ pronto per maggio. Ci dai qualche anticipazione?
Sara’ un album costituito da nove brani, arrangiati anche grazie all’aiuto di Corrado Rustici. Il disco e’ stato messo a punto in California, dove siamo stati per una decina di giorni lo scorso autunno: un’esperienza fantastica che ci ha consentito di trovare le giuste sonorita’. Proprio in questi giorni stiamo ultimando in studio i cantati ed i mix. L’album conterra’ anche una traccia omaggio per iTunes, “Casomai”, dedicata al calciatore Piermario Morosini (amico intimo di Marco, scomparso nell’aprile dello scorso anno durante la partita di serie B Pescara-Livorno in seguito a un attacco cardiaco, ndr).
A meta’ aprile, invece, partirai con il tuo primo tour da solista.
La cosa mi emoziona e mi stimola parecchio perche’, per la prima volta, mi mettero’ in gioco non solo come musicista e autore di testi (come ho sempre fatto), ma anche in qualita’ di cantante. Per me sara’ un’esperienza completamente nuova. Abbiamo gia’ formato una band di quattro elementi, tutti ragazzi delle mie parti, con cui ho un certo affiatamento. I concerti live inizieranno poco prima dell’uscita dell’album. Proporro’ sicuramente i miei nuovi brani, ma anche alcuni successi appartenenti alla mia decennale esperienza con i Rio.
A proposito dei Rio, facendo un passo indietro, cosa ti ha portato a staccarti dal gruppo?
Tengo a precisare che non c’e’ stato nulla di calcolato. Semplicemente, dopo dieci anni di carriera condivisa con la band, e’ venuta a mancare quella scintilla che ci teneva uniti. E’ come in un rapporto di coppia che dura da molto tempo, puo’ capitare che il sentimento si affievolisca un pò. E siccome io ho bisogno di vivere la musica da vero innamorato, allora ho optato per staccarmi dal gruppo e provare a sperimentare qualcosa di nuovo. Diventare cantante non era fra i miei principali obiettivi. E’ stata una scelta ponderata man mano che capivo che potevo ricavarci qualcosa di positivo. Quando ho realizzato che valeva la pena tentare, mi sono messo anche a prendere lezioni di canto. Ho fatto tutto molto spontaneamente e con grande piacere.
Tuo fratello Luciano, dall’alto della sua esperienza, come ha commentato questa tua decisione di tentare la carriera da solista? Ti ha dato dei consigli o sei piuttosto tu, talvolta, ad aiutarlo?
Sicuramente Luciano ha tutte le carte in regola per fare da solo e riuscire bene; ovviamente ci sono momenti in cui, da ambo le parti, il confronto diventa necessario, oltre che costruttivo. Lui, da bravo cantautore, mi ha sempre detto: “Non capisco come tu possa far cantare ad altri i tuoi testi”. Ora sto provando a fare quello che lui fa da una vita, il cantante. Chiaramente Luciano mi ha anche fornito preziosi consigli. Qualche mese fa, per esempio, sentendomi cantare in studio, ha notato qualche incertezza nella mia espressione vocale e mi ha chiesto di provare ad essere piu’ naturale. Mi sono allenato molto per migliorarmi.
Avete mai pensato di fare qualcosa assieme?
Fino ad ora no, Luciano ha la sua carriera ben tracciata, mentre io ho appena iniziato a fare il cantante. Siamo su binari un pò diversi. Ma in futuro non si sa mai…
Marco, cos’e’ per te il rock?
Domanda difficile. Credo che il rock negli anni abbia perso i suoi confini. Rappresenta qualcosa di molto personale ed istintivo, a seconda di chi lo suona o lo ascolta.
Nel tuo tempo libero, che autori ti piace ascoltare? Non dirci tuo fratello Luciano!
Beh lui lo ascolto sempre! In realta’ io vado un pò a periodi. Ci sono stati momenti in cui mi piacevano molto il Punk Rock e la New Age. Ultimamente mi sono spostato sul genere californiano del rock, sullo stile di Jack Johnson, Ben Harper e Jason Mraz, tanto per intenderci. Diciamo che la California si sposa bene con il mio gusto musicale ed il mio pensiero ecologista.
Abbiamo dimenticato qualcosa?
Una cosa a cui tengo molto: come tutti sanno, sono un grande cultore dei social network e volevo sottolineare che ho aperto un blog in cui, giorno per giorno, mi piace raccontare l’esperienza che sto vivendo. Vorrei lo leggessero in tanti [www.marcoligabue.it].