JACK IN THE HEAD: con la mente sempre connessa

Il loro nome e’ Jack In The Head (“Cavo nella mente”), sono nati due anni fa a Nardo’, in provincia di Lecce, e hanno pubblicato da poco il loro primo disco omonimo. Matteo “Bemolle” De Benedittis (Synth, Tastiere e Cori), Mr. Woland (Voce), Giuseppe “Pask1” Calabrese (Basso) e Alessio Gaballo (Batteria e Programming) formano un quartetto elettro-rock che ama sperimentare sostituendo le distorsioni di chitarra con sintetizzatori e noise. I quattro musicisti hanno partecipato all’edizione 2011 dell’Heineken Jammin’ Festival grazie all’esibizione live negli studi di Rock Tv del brano “Cosa vuoi che dica la polvere”, gia’ nel maggio 2009 avevano partecipato al  MindTheGapLiveFest aggiudicandosi il primo posto e inoltre nel mese di dicembre dello stesso anno avevano vinto la seconda edizione del TalentoFestival (svoltosi presso il teatro Italia di Gallipoli – Lecce) ottenendo ben due prime posizioni: il primo premio come Miglior band live del Festival e il primo premio come Miglior brano inedito con la canzone “Tutto si muove”.



Dai festival ai pezzi contenuti nel loro disco d’esordio, i Jack In The Head ci hanno offerto tanti spunti interessanti nell’intervista che potete leggere qui di seguito.


 





Sound Contest: Cominciamo la nostra chiacchierata ricordando la serata in cui avete presentato il vostro primo cd omonimo. Come e’ andata il 6 agosto al Parco Gondar di Gallipoli?


Jack In The Head: Senza ombra di dubbio e’ stata una delle esibizioni piu’ brillanti ed emotive che abbiamo affrontato. Avevamo una sorta di responsabilita’ sulle spalle proprio perche’ ci trovavamo ad affrontare una serata importante: la prima esibizione dopo l’Heineken Jammin’ Festival di Mestre, la presentazione del nostro disco e poi eravamo i supporter dei Tre Allegri Ragazzi Morti, una band molto conosciuta nello scenario underground italiano. Sapevamo di dover dare il meglio e cosi’ e’ stato!



 


Il brano “Cosa vuoi che dica la polvere” vi ha consentito di partecipare da protagonisti proprio all’edizione 2011 dell’Heineken Jammin’ Festival. Che tipo di esperienza e’ stata?


E’ stata un esperienza che ha aperto un po’ i nostri orizzonti. Ci ha dato la possibilita’ di vedere e toccare da vicino il mondo musicale a livello professionale in una situazione in cui tutto e’ preparato, studiato ed organizzato nei minimi dettagli. L’Heineken Festival ci ha dato l’occasione anche di fare molte conoscenze, di avere una grossa visibilita’ e di lasciare basiti tutti quelli che erano sotto il palco! Molti erano increduli quando hanno visto una band che senza chitarra elettrica riusciva a fare tutto quel “rumore”! Questo ci ha dato anche una spinta in piu’ per continuare a scrivere, provare, suonare e cercare di crescere. E’ un’esperienza che auguriamo di fare a tutte le band emergenti.



 


Come nascono i vostri pezzi?


E’ una delle domande piu’ difficili alla quale spesso anche i grandi della musica tentennano nel rispondere. Sicuramente noi non abbiamo uno schema o quant’altro: collaboriamo tutti insieme da un’idea di base scaturita ad esempio da un’emozione, da una frase, da un suono o da un’esperienza che cerchiamo di rendere al meglio. Non ci poniamo limiti nell’arrangiamento o nel testo e cerchiamo di sfruttare al massimo le nostre capacita’ di scrittura e di esecuzione, puntando soprattutto, nel nostro piccolo, a distinguerci dalla massa.



 


Il vostro suono elettronico sostituisce le chitarre elettriche che nelle vostre composizioni sono totalmente assenti. Vi siete ispirati ad altri gruppi o artisti che hanno fatto questa scelta musicale?


No, la nostra scelta piu’ che altro e’ scaturita dall’esigenza di abbattere il muro dei pregiudizi; e’ impensabile che nel 2011 la chitarra elettrica debba essere considerata ancora come strumento principale e simbolico del rock. Durante i nostri live abbiamo piu’ volte dimostrato che il rock e’ piu’ che altro uno stile di vita, un modo di vedere le cose per il verso giusto e di battersi in cio’ che si crede o si fa, ma in particolare abbiamo dimostrato che e’ possibile assordare il pubblico anche solo con l’ausilio di basso, batteria, synth e voce! Nient’altro!



 


Sempre in riferimento al vostro sound, se doveste descrivere il punto d’arrivo della vostra ricerca musicale in che modo lo descrivereste?


La nostra musica e’ sempre in continua evoluzione mantenendo sempre il suo sound! Per il momento abbiamo solo voglia di salire sul palco e fare rumore, non vogliamo guardare al futuro e bruciare le tappe! Preferiamo vivere il momento e crescere musicalmente giorno dopo giorno…



 


Il vostro cd e’ in free download su Internet per necessita’ o per vostra scelta?


In realta’ e’ stata una nostra scelta…azzardata. Oggi la discografia quasi non funziona piu’, i supporti costano troppo ed il download tramite Internet ha dato il colpo finale al mercato discografico che era gia’ in ginocchio. Abbiamo semplicemente seguito la corrente digitale, essendo figli del 2000, e abbiamo lanciato il nostro disco in free download.



 


Ultima domanda: quali sono i vostri prossimi impegni?


Sicuramente vogliamo realizzare il nostro primo videoclip, uno step importante per la carriera di ogni singolo artista/band emergente che ha voglia di apparire in video e farsi vedere all’opera, e, come sempre, continueremo a scrivere nuovi brani con la speranza di poter pubblicare un nuovo album che superi le aspettative nostre, del pubblico e del nostro cd d’esordio.



 


Termina qui la nostra intervista ai Jack In The Head; noi ovviamente li ringraziamo per la disponibilita’ con cui hanno risposto alle nostre domande e rimaniamo in attesa del loro primo videoclip, nonche’ della pubblicazione del loro prossimo album.



 


Download del primo cd omonimo dei Jack In The Head:


http://jackinthehead.bandcamp.com/


Pagina Facebook dei Jack In The Head:


https://www.facebook.com/jackinthehead


Canale YouTube dei Jack in The Head:


http://www.youtube.com/user/mrjackinthehead