STEIN URHEIM
Downhill Uplift
Hubro music HUBROCD2614 / HUBROLP3614
2020
Si punta ora su un album connotato da un forte elemento percussivo (doppio il set batteria-percussioni) ma anche impostato su componenti melodiche in contrappunto, da affidare a diversi strumenti a corda, le cui timbriche trovano ulteriore preziosità nell’esotismo dell’egeo bouzouki o dell’indiana tamboura, conferendo protagonismo alle fluenti scie chitarristiche in un generale stato onirico, corroborato da più solide carpenterie operate dalle solide corde del contrabbasso ed uno strutturato reticolo di interpunzioni percussive, conferendo nelle sue quadrature ben poco spazio a stravaganze di sorta, facendo capo esteticamente ad un melting che non nega ascendenze rispetto a certe concezioni pop-prog, anche d’area “brit”, segnato da languori psych delle sei corde, e cromaticamente speziato dai citati innesti etnici.
Parimenti, chiaramente apprezzabile l’impronta conferita dall’apertura ai climi “southern” della musica strumentale statunitense, e dunque agli ingredienti della corrente “Americana”, in un composito programma di solida strutturazione che conducendo lungo un ascolto complessivamente scorrevole, in apparenza non-problematico, ma comunque coerente ad un programma di rivisitazione, esita in una personale rivisitazione storico-semantica intessuta di citazioni ma non del tutto imitativa.
Musicisti:
Fenomenolodic 4:
Kåre Opheim, batteria, percussioni
Hans Hulbækmo, batteria, percussioni, vibrafono, flauto
Ole Morten Vågan, contrabbasso
Stein Urheim, chitarre, voce, bouzouki, tamboura, mandolino,
armonica, flauto, elettroniche, synth, percussioni
Brani:
01. Downhill Uplift 2:47
02. Brave New World Revisited Again 7:22
03. Amalfitano 4:57
04. Sound 2:54
05. Free To Go 7:05
06. Lamp 4:29
07. Poor Moon 6:57
Link:
Stein Urheim
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