Raffaele Casarano, salentino, giovanissimo ma sorprendentemente affermato e’ considerato uno dei piu’ promettenti talenti del sax jazz italiano. Con la benedizione del grande Paolo Fresu…
Raffaele Casarano: Grazie intanto per questa prefazione! Il grande Paolo Fresu e’ stato davvero il mio mentore, che da sempre, ha creduto nella mia musica e nei miei progetti e mi e’ stato accanto dal primo momento in cui ho avuto la fortuna e l’onore di incontrarlo. Adesso e’ nella veste di produttore per il mio disco Argento, per la sua “neonata” etichetta Tuk Music.
S. C.: Nonostante la tua giovane eta’ curi gia’ da qualche anno la direzione artistica del Locomotive Jazz Festival, una manifestazione che si svolge nel tuo Salento, che riscontra interesse crescente e che ti ha permesso di incrociare parecchi personaggi di rilievo del mondo del jazz…
R. C.: Si, effettivamente l’obiettivo del Festival, nato nell’ agosto 2006, non era quello di mettere in piedi “l’ennesimo” Festival di Jazz, che interessasse solo gli “addetti ai lavori”, ma quello di coinvolgere il vasto pubblico. E appunto, io ed i miei collaboratori, abbiamo deciso di non mettere un biglietto d’ingresso ai concerti, il che comporta un enorme sacrificio da parte dell’organizzazione ma ci ripaga ogni anno con la sempre piu’ grande affluenza di pubblico, che attende e gradisce sia la scelta musicale che la location. Certo e’ che, questo comportamento da parte del Festival, ha agevolato chi non conosceva lontanamente il jazz, ma ha anche un pò messo in difficolta’ il “cultore”, che si ritrova nel bel mezzo di un pubblico estraneo al suo. Il festival s’ispira molto al Time in Jazz, diretto dallo stesso Fresu, sia dal punto di vista artistico che sociale. Infatti, tutti gli artisti che passano, vengono accolti come in una grande famiglia, creando cosi’ uno scambio culturale e sociale spontaneo e senza forzature, che avviene naturalmente, come e’ nella migliore tradizione della gente del Sud!
S. C.: Hai gia’ collaborato a parecchi Cd, tra cui Replay, una rilettura di standard del jazz, oggi presenti un nuovo Cd, Argento, e di questo vorremmo parlare, un lavoro che comprende tutte composizioni originali ed in cui troviamo concentrati parecchi filoni musicali differenti.
R. C.: Il mio percorso da solista parte nel 2006 con LEGEND, un disco totalmente acustico, con l’Orchestra Del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, ospite Paolo Fresu, poi nel 2009 arriva REPLAY (Emarcy-Universal) con ospite di nuovo Paolo Fresu, un disco piu’ traditional… ma non troppo… con qualche apertura elettronica, che focalizza l’attenzione sul mio quartetto LOCOMOTIVE, nato nel 2003, e da cui nasce anche il nome del Festival. Poi, appena arrivato, ARGENTO, dove l’elettronica e’ al centro o, per meglio dire, e’ la colonna portante di tutto il disco.
Argento raggruppa tutto cio’ che nella mia breve ma intensa carriera ho avuto occasione di incontrare e di conoscere, dal rock, al flamenco, al dub, ai loop, alla musica Norvegese, dalla quale sono molto affascinato, con un “filo rosso” che tiene unito tutto insieme: il jazz. In sintesi Jazz = Musica.
S. C.: Quest’ultimo progetto e’ dunque abbastanza impegnativo, c’e’ anche un buon numero di musicisti importanti che ti accompagnano – tra cui tua sorella Carla – e che ti aiutano a sviluppare la contaminazione tra i diversi generi che incontriamo in quest’album…
R. C.: I musicisti, nel disco, sono tutti salentini tranne uno, Daniele Di Bonaventura. Ogni singolo musicista chiamato in causa ha avuto massima liberta’ di espressione e ovviamente, non essendo tutti jazzisti, c’e’ stata una ventata di energia per ogni stile coinvolto. Ognuno la pensava in modo diverso, ma con un obiettivo chiaro in mente che doveva portare poi al suono complessivo di ARGENTO. Una scommessa assai rischiosa che pero’, fortunatamente, e’ andata bene, come immaginavo. Giusto per dare un’idea sui musicisti coinvolti nel live e su quello che potra’ accadere, c’e’ Marco Rollo alle programmazioni, William Greco al piano, Salvatore Cafiero alla chitarra elettrica, Checco Leo alla chitarra flamenco, Marco Bardoscia al basso elettrico, Alessandro Monteduro alle percussioni e, appunto, mia sorella Carla Casarano alla voce solista.
S. C.: Da poco e’ iniziato il tour 2011 per la promozione di questo tuo Argento, che ti portera’ a toccare diverse localita’…
R. C.: Si, il tour e’ partito il 9 Gennaio dal teatro Politeama Greco a Lecce, e tocchera’ Acquaviva Delle Fonti (Ba) al Club 1799, Ceglie Messapica (Br) al Petra live, Napoli alla Fnac e al Marabu’, Roma all’Auditorium Parco Della Musica. E poi ancora durante l’anno sono previsti Milano, Bruxelles, Parigi.
S. C.: Dunque porterai Argento anche in giro per l’Europa; che riscontri hai avuto dal pubblico in occasione delle prime presentazioni di Argento?
R. C.: Alla prima di Argento, vale a dire il 9 gennaio scorso, non pensavo di trovare cosi’ tanto pubblico e che avrebbe poi reagito in maniera cosi’ entusiasta. È stato un gran bel successo, fortunatamente!
S. C.: Raffaele, sei abbastanza giovane ma hai gia’ avuto parecchie soddisfazioni raggiungendo anche un buon livello di notorieta’; senti di dover ringraziare qualcuno che ti ha appoggiato in modo particolare aiutandoti a raggiungere queste soddisfazioni?
R. C.: In primis i miei genitori, mamma Piera e papa’ Giuseppe, per avermi sostenuto sin da piccolo, anche nei momenti difficili, credendo in me e nella mia passione.
Poi il mio maestro di saxofono Fabio Sammarco e, non per ultimo ma per averlo incontrato solo cinque anni fa, Paolo Fresu che, come i grandi sanno fare, mantiene un’umilta’ sconfinata e sa metterti a tuo agio, stimolandoti al fare.
S. C.: Grazie Raffaele, arrivederci presto in uno dei tuoi prossimi appuntamenti col tuo pubblico.
La recensione di ARGENTO su Sound Contest
Le foto live di Raffaele Casarano su Sound Contest