Esce venerdì 28 febbraio “Revelation”, il primo album del Norma Ensemble formato dal sassofonista Marcello Allulli, dal pianista Enrico Zanisi, dal contrabbassista Jacopo Ferrazza e dal batterista Valerio Vantaggio, che verrà presentato sabato 29 febbraio alla Casa del Jazz di Roma e a giugno in tre concerti negli Stati Uniti.
Quattro musicisti per un’opera in fieri che parte da latitudini musicali e geografiche ben precise per poi rivelarsi con altri suoni e intenzioni. Nato in seno alla scorsa edizione di Ambria Jazz, dietro richiesta e consiglio della direzione artistica, il Norma Ensemble ha trovato man mano la sua identità in divenire e la sua vocazione musicale nell’ascolto reciproco.
A determinare questi cambiamenti, è stato prima un tour in Zimbabwe e Zambia, che ha visto impegnati i ragazzi nel dicembre 2019 tra concerti e masterclass, e poi la notizia di altri concerti negli Stati Uniti a primavera 2020. Da qui, il succedersi di nuove connotazioni, la scelta dell’acronimo Non Opporre Resistenza Ma Ascolta, che carica il lavoro di ulteriori significati extra-musicali, e, naturalmente, la realizzazione di un disco: Revelation.
L’album contiene tutti brani scritti e composti da Allulli, Zanisi, Ferrazza e Vantaggio. Otto tracce che delineano le 4 anime musicali del gruppo.
Un vigoroso cluster di Zanisi schiude il brano d’apertura, Bubble Town, dove i fraseggi di Allulli tramutano gradualmente in richiami ancestrali, sostenuti muscolarmente da Vantaggio e Ferrazza. Una dichiarazione di intenti musicale che fa il paio con la successiva Suite for Ambria, nomen omen per una composizione dedicata al trascorso festival di Ambria Jazz dove il quartetto ha maturato la propria residenza artistica e concepito il progetto Norma ensemble. Una suite, appunto, strutturata in quattro sezioni, in ciascuna delle quali emergono le personalità dei quattro musicisti.
Una cavalcata, dal largo al presto, dall’apollineo al dionisiaco, che approda all’enigmatica Spazio Immaterico, in cui gli ipnotici ostinati di synth e sax fluttuano tra il malinconico archetto di Ferrazza, le delicate progressioni di Zanisi e i mallets di Vantaggio. La raffinata Haob si muove lungo un vivace tema echeggiato da Allulli, quasi dialogante con il piano di Zanisi e con un nervoso fraseggio di contrabbasso, mentre la title track Revelation condensa in sé una summa di suggestioni caratterizzanti l’album, in primis la perfetta armonia tra musicisti tanto distinti quanto complementari tra loro. Più che un brano, Recitativo figura come una fugace melodia di passaggio, sospesa e al contempo compiuta nella sua cameristica semplicità. Mumbai è un chiaro omaggio all’India, i cui molti colori corrispondono sinesteticamente a cromatismi in bilico tra il noise e l’hard bop, mentre Il dirigibile chiude coralmente l’album.