Riunendo il Boom Collective nel nuovo album finanziato da Puglia Sounds (Regione Puglia – FSC 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro) –, in uscita con la casa discografica Auand Records, Gaetano Partipilo ha “fotografato” l’esplosione di creatività di una Puglia molto generosa in ambito musicale – jazzistico in particolare.
Il risultato è un lavoro corale dalla vitalità incontenibile: un disco di ampio respiro con una varietà di linguaggi eterogenei guidati dal leader verso un percorso collettivo, in cui letteralmente ogni traccia è un’avventura su nuovi territori. La sfida del Boom Collective, la cui idea nasce nel 2017, è quella di far dialogare la scrittura di Partipilo, ricca e cangiante fra gli stili e i linguaggi già ben definiti degli artisti che fanno parte del collettivo. «L’idea di base – spiega il leader – era quella di volere un sound eterogeneo che non si rifacesse essenzialmente al jazz. Sentivo l’esigenza di guardare alla mia terra perché la Puglia è molto varia ed è ricca di personalità. Altra priorità è stata quella di non tradire le mie idee, giuste o sbagliate che fossero. È un lavoro sincero che riflette le mie esperienze quotidiane».
Partipilo, voce sassofonistica dal sound inconfondibilmente “fuori dal coro”, esponente di punta della scena jazz italiana e componente della Auand Family da lungo tempo, ha seguito una linea precisa per dare vita a questo progetto: «Boom Collective nasce in Puglia con la quasi totalità di musicisti pugliesi. È, per così dire, un piccolo omaggio alla mia terra di provenienza. Ho cercato di coinvolgere personalità differenti e allo stesso complementari». Il gusto, il fiuto e la stima verso tanti giovani colleghi l’hanno portato a mettere insieme una specie di squadra d’assalto della creatività, in cui ognuno è invitato a far brillare il proprio talento. Si comincia dal pianoforte, con due pianisti agli antipodi come Mirko Signorile, con il suo stile lirico e onirico, quasi contrapposto al piglio ritmico, fortemente attuale di Seby Burgio. «Sentirli suonare assieme in quasi tutti i brani è un’esperienza davvero interessante». Lo stesso gioco ritorna anche ai microfoni, con le voci di Carolina Bubbico e Angela Esmeralda. La prima (pianista, arrangiatrice e cantante) è «una delle personalità artistiche più in evidenza in questo momento in Italia – nota Partipilo – Viene dal jazz più puro e mescola la sua musica con il neo-soul e l’indie pop. Angela Esmeralda, songwriter e autrice, é una forza della natura, personalità vocale matura ed emozionante, senza frontiere, affermata in Italia e all’estero nell’ ambito della scena blues. Due realtà vocali ben definite e d’ impatto». E se c’è spazio per un solo chitarrista, non può che essere Fabrizio Savino («pedina fondamentale del progetto»). Ben quattro i fiati: «Mike Rubini – aggiunge Partipilo – è forse uno dei sassofonisti più interessanti in circolazione. Averlo nel disco è veramente un grande valore aggiunto, così come Andrea Sabatino, ormai leader di tanti suoi progetti discografici. Infine Francesco Lomangino, che sfodera tutta la sua maestria al sax tenore, e Vito Scavo, trombonista barese ormai in pianta stabile nella band di Roy Paci».
Completano la formazione due «mostri pugliesi» al basso – Giuseppe Bassi (contrabbasso) e Luca Alemanno (basso elettrico) – e infine Dario Congedo alla batteria («Non potrei fare a meno di lui: è uno dei pochi ad essere multi-style come l’anima di Boom Collective»). Al lavoro di squadra si aggiungono poi la partecipazione di Pasquale Bardaro al vibrafono e il lavoro di Leo Gadaleta sugli archi.
Se il jazz può essere considerato la bussola di questo progetto, il percorso effettivo di ogni brano segue una rotta sempre nuova. Lo dimostrano brani come “In Tension”, dal sound rotondo e graffiante al tempo stesso, o l’ aria rock-avantgarde di “Dark Matter”, il cui testo é frutto della mente di Alessandro Accardi, autore anche del testo di “Love Boom”, “classic hit” di questo album, che cede parte del suo titolo al nome del collettivo con la sua impronta travolgente, riportando l’ascoltatore alle atmosfere dei migliori spy-movie; una canzone nella quale azione e romanticismo si fondono in un unico suono. C’è spazio anche per una versione vagamente acida di “Naima”, e per “Nolan”, al cui morbido inizio fa seguito un arrangiamento che porta in trionfo molte delle sfaccettature sonore di cui si compone questo progetto, svelando tutta la forza del collettivo e della scrittura di Gaetano Partipilo.