DARIO DEE | Una canzone, la sua forza di volontà

Parliamo di canzone d’autore nella sua “classica” accezione, sempre contestualizzando a questo presente 3.0 il concetto di “classico”. Ed infatti ormai non si parla di cantautorato senza pensare alle tante derive digitali che abbiamo di fronte… e quella di Dario Dee è solo un modo assai “pop” di concepire la forma canzone elettronica, in cui suoni reali e programmazioni ormai divengono simbiosi e indistinguibili. Una canzone originale e assai ricca di personalità, una canzone che si fa colorata ed eccentrica, dolce e quasi fanciulla anche figlia di una voce dal timbro assai particolare. Ed è emancipazione la parola che ricorre spesso nell’ascolto di queste nuove canzoni dell’artista pugliese che pubblica in un nuovo disco dal titolo “Dario è uscito dalla stanza”: parlare di umanità, parlare di amore e di attenzione sociale, parlare di se stessi. Un lancio fortunato con il singolo “Il mio pesce corallo rosso” e poi un video che vi giriamo a seguire. Due chiacchiere sempre puntuali per avventurarsi in nuove strade della canzone d’autore italiana… e vediamo se ci convince ad aprire il suo canale YouTube.

 

 

 

Parliamo di suono. Siamo immersi in una scena indie pop dai forti toni elettronici. Che rapporto hai con queste tendenze? Il tuo è un disco digitale… possiamo dire così?

Sì, è un album digitale nel quale ho cercato anche di fare una ricerca tra atmosfere vintage soul e rnb. Oggi è una tendenza quasi di moda, ma ho iniziato a fare questo genere quando tendenza non lo era. Si può dire che ho anticipato i tempi anche se poi all’estero lo si faceva da anni. Oggi ho voglia di tornare al suono acustico… sto lavorando ad un progetto doppio.

 

Che cosa significa per te la stanza? Immagino sia una metafora di vita… ma penso che non sia neanche tanto una metafora…

Non è stata una metafora, ero veramente chiuso in quella stanza, avevo paura della gente, ancora oggi gestisco le relazioni in difesa. Non si può immaginare cosa provoca il bullismo nei ragazzi che lo subiscono. Io per fortuna ho avuto la musica, ma molti non hanno questa fortuna.

 

Raccontaci di quel progetto “Nella stanza di Dario”. Quanto è stato propedeutico per questo disco?

Scrivere mi ha aiutato prima a buttare fuori il malessere di sentirsi sempre non adatto, fuori luogo e dopo ad analizzare dall’esterno la mia vita, il mio passato… forse meglio di una seduta di analisi, ma ripeto io ho avuto questa fortuna, chi non riesce ad uscirne dovrebbe imparare a chiedere aiuto. La favola “Nella stanza di Dario” è stato un momento molto intimo che ho imparato a condividere senza vergogna. Lì è nato il coraggio di raccontarmi così come in questo ultimo album.

 

La prima grande fatica per “uscire dalla stanza” Dario l’ha vissuta da cantautore o da uomo?

Sembrerà strano, ma l’ho vissuta da cantautore, sul palco mi sono ritrovato. La vita che stavo conducendo mi stava imprigionando tra etichette e routine. La consapevolezza di essere un musicista che vuole fare il musicista per vivere mi ha dato il coraggio di diventare uomo.

Ho come l’impressione che questo disco sia il preludio per altro… sbaglio?

Già… sto lavorando a qualcosa che avrà due facce: il suono nudo e minimal da una parte e dall’altra un concentrato “leggerissimo” di cultura pop. Non so quanto tempo ci vorrà, sto lavorando a tanti altri progetti in questo periodo e verrà senza alcuna pressione.

 

A chiudere: quando un prossimo video?

Continuerò a promuovere “Dario è uscito dalla stanza.”, non sono per gli album usa e getta. Sicuramente farò uscire qualcosa di nuovo tra ottobre e novembre… il mio canale YouTube è abbastanza attivo e se mi va di realizzare un omaggio, lo faccio a prescindere dal mio progetto cantautorale 🙂 Vi ho convinti ad aprire il mio canale?