Pino Bruno ha pubblicato in autoproduzione il disco L’Alba di Domani.
Pino che ascolta musica da quando è nato, ha fatto una panoramica sui temi trattati di recente nel mondo discografico e si è reso conto che nessuno più parla della Natura, nessuno più interpreta il “divino” che ci circonda e i ricordi che sempre fanno capolino nella nostra vita.
Così, con il supporto della moglie Giuseppina Aliano e di Marco Scaiola, Pino Bruno ha deciso di trattare temi che tutti hanno dimenticato. Iniziando dal titolo del disco e poi fino al titolo di ogni singolo brano ha sviluppato i testi e le armonie che fanno da tappeto sonoro a questo album di 7 brani inediti.
Nato nel 1961 a Montalbano Jonico (MT), Pino Bruno, da sempre chiamato Pino (divenuto nome d’arte effettivo nel 2019), sin da piccolo è appassionato di musica. Per volere di suo padre ha iniziato all’età di 5 anni a suonare il violino per poi passare alla fisarmonica ed infine alla chitarra.
Sempre partecipe alle feste nel proprio paese non ha mai voluto imparare canzoni di altri artisti per il semplice fatto che gli applausi o i fischi dovevano essere per le proprie idee musicali.
Infatti nel 1984 andò a Roma per incidere il primo 45 giri. Uno strumentale dal tipico suono degli anni ‘80.
Dalla messa in onda del 45 giri nelle radio locali fu chiamato per inaugurare locali tra cui il Teatro Nuovo di Tursi (1983 in cui si esibì anche Antonio Labbate che dedicò un brano alla triste storia di Alfredino Ciampi).
A settembre del 1984 Pino Bruno fu ospite al programma su RAI2 di Potenza proprio sulla musica dei giovani lucani. Nel 1995, tra le varie esibizioni vanta la partecipazione a Scanzano Rock e al festival Rock Targato Italia dove si posizionò quarto.
Emigrato a Milano nel 1996 conobbe Stefano Bonvini, violinista nel brano di Ron vincitore di San Remo il quale, grazie al suo piccolo studio di registrazione, creò le basi musicali che permisero a Pino di esibirsi in molti locali della città al punto che si comprò la prima chitarra elettrica che tuttora è sua fedele compagna nella realizzazione dei brani.
Nel 2000 si trasferì a Savona dove ha avuto modo di conoscere Marco Scaiola, proprietario del “Sagadà”, un negozio di articoli musicali con annessa Sala prove che lo ha invogliato a registrare le prove che faceva con la chitarra e da cui poi è nato il CD L’Alba di Domani.
Track by track
RICORDI: Gli stranieri che passano nella nostra vita, sono quelle persone che influenzano il nostro modus viventi. In questo brano il richiamo è ai cantanti e gruppi musicali che hanno percorso la mia vita. Molte frasi sono “momenti delle canzoni” dei Pink Floyd.
L’ AURORA DEL CERBIATTO: Il cerbiatto è sempre stato simbolo di elegante spensieratezza. Ho voluto rappresentarlo senza paura a bere alla fonte quando la natura, intorno a se, gli da fiducia, non lo tradisce, così ho descritto il momento in cui può abbeverarsi. Descrivendo il mondo che lo circonda.
FARSI AVANTI: Un momento in cui, se non si possono esprimere le proprie opinioni o il proprio pensiero, bisogna lasciare posto alle riflessioni. Il mettere i cani sulle tracce ha il significato di chi, prima non ti fa parlare e poi ti chiede di farlo quando ormai l’intervento non serve più.
I RACCONTI DI UNA MADRE: La natura, madre che contempla i suoi figli che nella storia sacrificano loro stessi per il bene di tutti. Ho dei dubbi e mi rivolgo a lei affinché mi racconti. La sabbia che si posa è liberamente ispirata ad un brano delle Orme in cui, il vento che porta le voci del mondo, quando tace, fa solo posare la sabbia.
VERSO IL CIELO: Volare alto nel cielo è il desiderio di tutti. L’aquila è simbolo di maestosità nel cielo. L’onda è l’esempio del nostro vivere la vita. Più alto è lo scoglio, maggiore è la forza dell’onda verso l’alto. (una frase di papa Wojtyla).
PUNTA DI DIAMANTE: Mia moglie, Giuseppina è una dona di fede ed è grazie a lei che ho potuto fare la mia ricerca e interpretazione di Dio, la sua presenza ed il suo ruolo tra noi.
LA FARFALLA SUL FIUME: La farfalla è simbolo dei colori e della eleganza della natura. Da ragazzino mi nascondevo dietro le sterpaglie dei “tamarigi” per spiarle e seguirle. A volte il sole di fronte mi impediva di vederle e quindi le cercavo sui riflessi del fiume.
Credits
Solo due titoli sono stati adeguati da Marco Scaiola e Giuseppina Aliano
– “L’Aurora del cerbiatto” era inizialmente “L’Aurora”;
– “I racconti di una madre” era “Madre”;
Testi e Musiche: Bruno Giuseppe
Arrangiamenti: Bruno Giuseppe
Remix & Dubbing: Saverio Farina
Social e Contatti
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