La casa del Jazz presenta da giovedi’
Una formazione piuttosto “nuova” per il pubblico italiano e non solo: se i tre musicisti americani, infatti, vantano ciascuno un gran numero di pubblicazioni, collaborazioni con i mostri sacri della musica jazz e partecipazioni ad altri ensemble anche da leader, i tre non si sono presentati molto spesso al pubblico insieme e a legarli in quest’occasione e’ un progetto particolare.
Durante queste tre serate sul palco romano, infatti, il trio presenta un’unica suite che, pescando nel ricco repertorio di ciascuno e nei classici standard, assembla composizioni diverse l’una dall’altra in una performance che non prevede interruzioni tra i vari movimenti: a determinare il passaggio da un brano all’altro sono i poliedrici assolo d’apertura di ogni musicista che a turno ci introducono in una nuova atmosfera sonora. Ad uniformare la selezione delle composizioni, dando una cifra interpretativa particolare del trio, e’ la struttura delle esecuzioni, tutte caratterizzate dal susseguirsi di improvvisazioni dei singoli artisti: agili e ritmate quelle di Smulyan, che trasuda bebop e riesce a sfruttare al massimo le potenzialita’ del suo pesante strumento, osando sulle note piu’ alte fraseggi che ce lo fanno apparire leggero; lunghe, swinganti e creative quelli di Brown, col timbro corposo del suo walking bass; originali, coinvolgenti e seducenti quelle di Johns che conduce spesso degli scambi col sassofonista, ora “nervosi” ora “rilassati”.
C’e’ una forte carica nelle interpretazioni d’insieme e una complicita’ tangibile: Cameron Brown e’ sempre attento ad assecondare le variazioni di Gary Smulyan, Steve Johns sostiene le improvvisazioni del contrabbassista mentre enfatizza, spazzolando sui piatti, l’atteggiamento ipnotico e sognante che assume talvolta il sassofonista. Non manca una certa teatralita’ nelle espressioni dei loro volti.
L’intenzione del trio, a progetto ultimato e collaudato, pare sia quella di incidere insieme un album della suite.
Come bis, Smulyan, Brown e Johns dedicano al pubblico italiano un’affascinante arrangiamento di Anema e Core che incanta tutti.
Casa del Jazz
Roma, 24-26 marzo 2011
Gary Smulyan Trio
Gary Smulyan, sax baritono
Cameron Brown, contrabbasso
Steve Johns, batteria