Si chiude con un grande bagno di folla e di consensi la Prima Edizione del Casagiove Jazz Festival, nuova ricchezza del panorama musicale e culturale casertano, che ha visto sul palco nelle serate del 6 e dell’ 8 Luglio due “Must” della scena Jazz campana: La Marco Zurzolo Band e il quartetto di Pietro Condorelli. La meravigliosa rassegna, che ha emozionato la platea Casagiovese e i tanti appassionati accorsi per l’occasione, si e’ svolta nella magica location del Quartiere militare Borbonico, e solo grazie al grande lavoro e ai mille sacrifici dell’ Associazione “Al Centro” e del suo Presidente Roberto Corsale, consigliere comunale e grande cultore del genere afroamericano, che e’ stato possibile realizzare questa affascinante kermesse.
La serata inaugurale e’ stata aperta dal giovane cantautore di Sant’Angelo D’Alife Andrea De Balsi, che ha proposto diversi brani del suo ultimo lavoro “Tardi”, come: “Sonia non ti sposare”, “Samba d’ ‘o saurimiento”, “Universitary Blues”, nei quali traspare il suo vissuto adolescenziale, fatto di gioie e delusioni, dove la magia dei ritmi Jazz, Latin e Blues, si alternano a goduriosi momenti di bizzarre insensatezze.
Quindi, e’ salita in cattedra la tanto attesa band del Sax Marco Zurzolo, aprendo il flusso emozionale con “Masa”, dove evidenti sono le tematiche dell’immigrazione e della necessita’ di condivisione della coalescenza etnica “Afronapoletana” presenti nell’album “Migranti”, di cui ha proposto anche “Sull’altra riva”. In chiusura meritato elogio alla tradizione napoletana con le versioni, di ottima fattura, della “Rumba degli Scugnizzi” e “Palummella”. Con lui Alessandro Tedesco trombone, Francesco Villani piano, Davide Costagliola basso elettrico ed acustico e Gianluca Brugnano alla batteria.
Nella seconda ed ultima giornata del Festival e’ andato in scena l’eclettico Guglielmo Grillo Group, che con la sua carica emotiva e il sound deciso della sua band, composta da Lello Petrarca basso elettrico e Mr. Jordan Junior alla batteria, e da una brillante sezione di fiati amalfitana (Alessandro Vuolo al corno francese, Salvatore Cuccaro al trombone basso e Giuseppe Talamo al trombone tenore), ha saputo calarsi nel contesto del Festival in modo impeccabile. Oltre alle sue composizioni “Vedo Blu” e “Via di Qua” che hanno messo in mostra le sue doti di cantautore ed arrangiatore (geniale l’utilizzo dell’elettronica), ha eseguito “Summertime” e “Vecchio Frac” due omaggi caratterizzati dalla varieta’ di contaminazione e dalle interessanti costruzioni ritmiche.
Favolosa la performance finale del Pietro Condorelli 4tet, che ha presentato i brani del nuovo album “Wildcats, difficult to Bo e altre storie”, licenziato dall’etichetta Picanto, sublimando la platea con le sue folgoranti intuizioni armoniche e il carezzevole interplay pregno di scintille empatiche, instaurato con i formidabili Gianluigi Goglia al basso elettrico, Gaetano Fasano alla batteria e Francesco Nastro al piano. In apertura “Lennie’s Hour”, pregevole “contraffatto” in memoria di Tristano e “M.L. Samba” dedicato alle avventure di Coppa America della barca Mascalzone Latino presentano un “Cervello a sonagli” Condorelli in ottima forma.
CASAGIOVE JAZZ FESTIVAL
Casagiove (CE), 6-8 luglio 2010