Compare sul palco all’improvviso, schivo come al solito, accompagnato dalla sua solita aria timida. I musicisti prendono posto sistemandosi in penombra ed in silenzio. Partono le prime note e con esse le prime ovazioni del pubblico. Non si tratta di note originali – da qualche tempo non pubblica dischi nuovi – ma dell’evento forse piu’ significativo dell’intera stagione del Bluestone di Napoli: Eduardo De Crescenzo in concerto. Per un’insieme di motivi, anche per il Bluestone il fuori tour di Eduardo, realizzato con la preziosa collaborazione di Fan Avenue, rappresenta una meta, un punto di arrivo, il suggello dei successi di un’intera stagione, a dire il vero molto ricca e varia. De Crescenzo e’, senza alcun dubbio, una delle migliori anime musicali napoletane, discendente com’e’ di quel Vincenzo De Crescenzo autore di Luna Rossa pur non essendosi mai approfittato di queste sue origini tanto blasonate (in senso artistico).
Non si e’ mai fermato alla canzone napoletana, che pure a volte ha frequentato, ma sempre con garbo e raffinatezza, ma neppure ha mai abbandonato le influenze Mediterranee. E’ senza alcun dubbio uno dei maggiori esponenti, uno dei piu’ popolari, della musica pop italiana, ma non frequenta salotti televisivi e talent show, e questa sua sottoesposizione aumenta vertiginosamente il desiderio del suo pubblico che qualche tempo fa, in un altro contesto, ha raggiunto una punta di 7000 presenze, lasciandone parecchie altre fuori a bocca asciutta… Poi, magari, lo si ritrova inaspettatamente in una festa di paese o in un piccolo concerto, a sostegno dei senza dimora della ferrovia. Ma, tornando al posizionamento musicale di Eduardo De Crescenzo, il suo pop non ha mai trascurato le commistioni e le contaminazioni, la sua musica e’ un melting pot in cui si incontrano il blues e l’africa, i ritmi latini ed afro-cubani, il jazz e la canzone napoletana, con tutti i suoi influssi arabi. Tutti questi elementi sono ben rappresentati dai musicisti che lo hanno accompagnato al Bluestone, Gigi De Rienzo al basso, anima blues-napoletana che abbiamo visto piu’ volte al fianco di tanti esponenti di spicco della neapolitan-power, Stefano Sabatini, compositore e pianista jazz molto apprezzato, Alberto D’Anna, batterista poliedrico e fantasioso che spazia senza difficolta’ tra tutti i generi musicali, jazz e blues in testa, Franco Giacoia, virtuoso chitarrista che tanto ha collaborato con i grandi nomi dell’ambito pop ma appassionato di rock progressivo, il compositore ed arrangiatore Pasquale Faggiano alle tastiere, ed i coristi Francesco Maraniello, Marilisa Amelino e Mimmo De Cristofaro.
E fin dalle prime note della serata di martedi’ 11 maggio – Dalla Nave, C’e’ Il Sole – il pubblico del Bluestone canta e mostra di conoscere a memoria ogni parola. Anzi, quelli che piu’ sorprendono, sono i ragazzi, i piu’ preparati – diciottenni o poco piu’ – che cantano canzoni nate molti, molti anni prima di loro…
Alla vigilia dell’evento non e’ neppure mancata qualche vena polemica, legata alla scelta della location Bluestone, luogo per vocazione esclusivo e raffinato – fulcro della movida napoletana, frequentato da un pubblico contraddistinto da disponibilita’ economiche spesso piuttosto agiate, a volte, spiccatamente superiori alla media – ed al prezzo dei biglietti, conseguentemente piuttosto considerevole. E’ ovvio che un locale come il Bluestone organizzi un concerto destinato al suo pubblico target, ed e’ altrettanto evidente che un artista, allorche’ invitato, non possa non accettare, qualunque siano le sue personali convinzioni e considerazioni sul prezzo dei biglietti, perche’ quello e’ il suo lavoro e la sua naturale fonte di sostentamento. Del resto, da che il mondo e’ mondo, gli artisti (poveri!) sono stati ingaggiati da mecenati (ricchi!). E’ pure ovvio che non e’ affatto scontato che ogni fan debba assistere ad ogni concerto del suo idolo e, se c’e’ qualcuno che non puo’ assolutamente essere accusato di esibirsi solo per platee esclusive ed a prezzi proibitivi, quello e’ proprio Eduardo De Crescenzo. Semmai – magari – di farsi un pò desiderare… questo si!
Consacro’ definitivamente il suo successo nel 1981 con Ancora, che consegui’ molto presto una grande risonanza, anche internazionale, ma seppe di volta in volta superare brillantemente se stesso con tanti e tanti altri successi, molti dei quali sono stati riproposti al Bluestone – oltre Ancora, L’Odore Del Mare, Danza Danza, Amico Che Voli, Dove C’e’ il Mare – tanto per citarne solo qualcuno. Una sola breve pausa, poche parole, per ringraziare il pubblico e scusarsi per non potere – o volere – accettare molte interviste o concedersi a bagni di folla… Preferisce – dice lui – concentrarsi prima dello spettacolo… Poche parole ma forse fin troppe per uno come lui, per la timidezza e la riservatezza che da sempre lo contraddistinguono… Ed infatti il pubblico, da lui, preferisce ascoltare le canzoni!
Dopo il secondo bis Eduardo e i suoi salutano definitivamente il pubblico e la gente si allontana a malincuore, non ancora sazia…
Musicisti:
Gigi De Rienzo – basso
Stefano Sabatini – piano
Alberto D’Anna – batteria
Franco Giacoia – chitarre
Pasquale Faggiano – tastiere
Francesco Maraniello – coro
Marilisa Amelino – – coro
Mimmo De Cristofaro – coro
Photo by Simone Marigliano