NAPUL’E ANCHE … RACHEL Z TRIO

C’era una volta Rachel Nicolazzo, una ragazza nata a Manhattan – New York, da cantante lirica franco – italiana e padre calabrese.
Rachel aveva appena sei anni quando comunico’ alla madre che voleva cantare l’opera. La madre le compro’ un pianoforte e le disse che avrebbe dovuto imparare a suonarlo. Ma a parte l’entusiasmo iniziale, Rachel aveva voglia di fare altro, cosicche’ la madre fu costretta a prendere la bacchetta per costringerla a suonare quel maledettissimo pianoforte che non voleva diventasse solo un inutile pezzo d’arredo.

Dopo poco la iscrisse alla Metropolitan Opera House perche’ potesse imparare a cantare. Ma a 16 anni Rachel si stanco’ anche di questo perche’ le era balenata un’altra fantastica idea per la mente: diventare una pianista jazz. Lunatica? No! Rachel aveva incontrato Mr. Miles Davis! – anche se solo attraverso i dischi “Worring and Singing With Miles Davis” e poi “Miles Smiles” – . E chi poteva biasimarla!

Insomma, la cara madre di Rachel le preparo’ il fagotto e la mando’ a Boston, dove lavorando al Mc Donald, riusciva a pagarsi i corsi estivi al Berklee College of Music. Poi passo’ al New England Conservatory of Music di Manhattan studiando piano classico e jazz.

Rachel rimasta a corto di quattrini decise di portare un demo a Mike Mainieri, perche’ le avevano “soffiato” che lui non era come gli altri, che i nastri li ascoltava davvero prima di farli rotolare nel cestino dei rifiuti. Entrando nello studio s’imbatte’ in Mike e gli racconto’ che aveva gia’ suonato con Randy (Brecker). Fu cosi’ che Mike volle ascoltare tutti i brani che avevano suonato insieme e fu cosi’ che inizio’ la sua storia con Mike e Randy e gli Steps Ahead, (1988 – 1996) e la piccola Rachel Nicolazzo divenne Rachel Z (spellig ZEE) e inizio’ la sua carriera di pianista jazz.

Rachel Z e’ una di quelle che si possono definire personalita’ eclettiche, bizzarre, eppure ha il controllo totale dei tasti, del BEBOP che le aveva insegnato Randy , delle sperimentazioni alla Herbie Hancock e alla Chick Corea, del beat di Miles e della metrica di Evans, della melodia di Jarrett, della tradizione classica come del repertorio jazzistico degno di nota. “…ora ci sono da imparare 100 anni di jazz”, dice in alcune interviste, ed e’ importante la preparazione tecnica che le permette di tenere tutto sotto controllo e di leggere la musica e di creare nuove ambientazioni e sperimentazioni. Pensiamo al Tributo a Joni Mitchell (2002) col basso di Patricia DES LAURIERS e la poliedrica batteria di BOBBIE RAE, o ai reworking di brani rock e pop da Harrison, Jagger, Cornell, Sting e ancora, la fantastica esperienza con Peter Gabriel che l’ha portata a girare mezzo mondo in tourne’e fino ad arrivare al nostro Pino Daniele col quale ha collaborato in “Medina” del 2001.
Bhe’ … volete sapere come finisce la storia? La storia continua, come la storia del jazz.

Noi l’ascoltiamo oggi al Bluestone accompagnata dal contrabbasso dalla giovane Maeve Royce e dalla batteria di Rodney Holmes.
Rachel Z di certo non e’ una donna che ha paura di osare, per creare atmosfere talvolta oscure e al contempo dinamiche e surreali proprie del “contemporary jazz”. Inizia con un brano di Alice in Chains – gruppo grunge storico della scena musicale rock statunitense – , “Angry Chair”, compreso nel lavoro “I Will Possess Your Heart” (2009 – con Omar Hakim, Marcus Gilmore e Maeve Royce ), per continuare con “Sour Girl” degli Stone Temple Pilots – ancora grunge, ma della calda costa della California.

Applaudita la versione di “Napul’e'” di Pino Daniele, per non parlare di “It’s No Good” dei Depeche Mode con intermezzo sperimentale-psichedelico delle note del contrabbasso di Maeve Royce e un finale maledettamente fedele alla melodia nelle note del piano, con varianti multiformi e talvolta complesse degli altri due componenti del trio.

Pop-Rock-jazz, tutto entra nel nuovo lavoro di Rachel Z, dai Police di “King of Pain” ai Coldplay di “Lost”, fino all’indimenticabile classico “Ain’t No Sunshine” di Bill Withers.

Rachel Nicolazzo da piccola voleva fare la cantante d’opera, Rachel Z questa notte, nell’atmosfera intima e un pò d’elite del Bluestone, e’ un’impavida pianista della grande scena del modern jazz dalla forte e coinvolgente personalita’ artistica.


 


BLUESTONE – NAPOLI, 3 FEBBRAIO 2010
RACHEL Z – piano
MAEVE ROYCE – contrabbasso
RODNEY HOLMES – batteria