Un posto storico a Verona che testimonia un’alterità possibile.
Una ventina di scalini in discesa per entrare, la stessa ventina per lasciarsi alle spalle una città difficile da conquistare con linguaggi non convenzionali.
E in questa cantina di pietra, enorme, con archi che richiamano antiche guerre e feroci sacrifici, il Naked Quartet dà inizio al concerto con uno standard allo scopo di scaldare gli animi e prepararli alle sottili invenzioni del “Nudo” compositore, Massimiliano Rolff, band leader in questa formazione, che ne sostiene le risorse ideologiche, ne orienta le scelte musicali e anche durante l’esecuzione si pone a sostegno ritmico dell’architettura sonora.
Presentano l’ultimo disco, Naked, seguendo l’ordine dei pezzi così come si legge sul retro di copertina e affidandosi all’onda delle emozioni che rendono speciali le esibizioni dal vivo con improvvisazioni e sonorità che solo “il momento” può produrre. È stato registrato un anno fa e il gruppo è armai amalgamato, tanto da eseguire un groove sintonico, sonorità morbide e mescolate con equilibrio.
Intercity, il primo pezzo, da l’idea di un viaggio, di una ricerca verso il modern meinstream, delineando un linguaggio di passaggio attraverso Hard Bop e Free Jazz. Il brano che intitola il disco, Naked, si apre con un assolo del pianista, Andrea Pozza, che Rolff raccomanda di ascoltare con attenzione. Si intuisce in fretta il perchè di questa raccomandazione. La cascata di armonie perlacee rende affascinante l’ascolto senza appesantirlo in direzione di sonorità prevedibilmente melanconiche, restando ancorato ad una personale sensibilità, sobria ma intensa.
Questa viene raccolta da Emanuele Cisi al sax tenore e soprano, che durante tutto il concerto si innesta nelle architetture mentali di Rolff e nella stabile costruttività di Enzo Zirilli senza mai scontrarsi con l’idea di fondo o con il sound cui si ispira l’ensemble.
Così anche per gli altri brani del disco affrontati in direzione di un’improvvisazione mai fine a se stessa: Tell me your wishews; On my name; Somewhere folk song; That day, that morning; Last time blues.
L’espressione di Rolff alla fine del concerto, mentre ringrazia il pubblico, è soddisfatta e allo stesso tempo sorpresa dal calore degli applausi. Segno che la sua ricerca è apprezzata dai più e, com’è facile aspettarsi, l’apprezzamento motiva l’impegno.
10 novembre 2009
Rassegna Jazz alle Cantine dell’Arena di Verona
Naked Quartet: Massimiliano Rolff, Emanuele Cisi, Andrea Pozza, Enzo Zirilli.