Terzo appuntamento della XIV Edizione del DiVino Jazz Festival 2018, ideato e diretto da Gigi Di Luca, con il concerto di Baba Sissoko al Teatro Corelli di Trecase.
Baba Sissoko nato e cresciuto a Timbuctù è considerato uno dei più grandi ambasciatori artistici di una terra, il Mali, baciata dal dio della musica. Il blues soprattutto, ma anche il jazz e il soul hanno profonde radici nel Mali. Che oltre all’oro e altre preziose materie prime, ha prodotto e regalato al mondo musicisti del calibro di Salif Keita, Ali Farka Touré, Toumani Diabate, Amadou & Mariam (scoperti e prodotti da Manu Chao) e tante meravigliose voci femminili, fatto che urta ulteriormente “la sensibilità jihaidista”. Nel 2002 il leader dei Blur, Damon Albarn, ha realizzato l’album “Mali music”, una sorta di “Buena Vista Social Club” del deserto. Sissoko è tra le punte di diamante di questa ricchissima scena culturale. Musicista polistrumentista e “griot”, cioè cantore delle tradizioni nazionali, muovendosi tra etno, afrobeat e jazz ha registrato numerosi dischi di successo (l’ultimo è di quest’anno) e ha suonato in tutto il mondo, con la sua band o in collaborazione con stelle del calibro di Dee Dee Bridgewater, Art Ensemble of Chicago e Omar Sosa.
Baba è anche un uomo dalla spiritualità incrollabile, discendente da una grande famiglia di Griot (figure erranti che detengono e tramandano il sapere, la tradizione, la cultura locale,) pur vivendo da 20 anni in Italia, e autodefinendosi afro-calabrese visto che ha sposato una donna calabrese e con lei ha una splendida famiglia, possiede un carisma e una capacità unica nell’ascoltare gli altri e parlare al loro cuore come nessun altro.
Il concerto tenutasi nel Teatro Corelli di Trecase, è stato un incontro tra la musica, il cuore e l’anima dei presenti, uniti in un unico “abbraccio” tra l’Artista/la sua musica e soprattutto le sue parole che hanno accompagnato tutto il concerto dall’inizio alla fine. Il suo stile è profondamente intriso delle melodie e delle sonorità proprie della tradizione africana, accompagnandosi a strumenti particolarissimi, tipici delle tradizioni musicali e culturali del suo Paese d’origine, come il “tamani” il tamburo parlante o lo “n’goni” (strumento a corde simile alla Kora” costruiti con materiali tipici della sua Terra. Accompagnato sul palco da altri due musicisti di grande talento come Angelo Napoli (chitarra elettrica) e Alessandro De Marino (Clarinetto e tastiera) affascina il numeroso pubblico presente con brani che celebrano la sua amatissima Mali, la natura, o sentimenti come l’amore, dimostrandosi davvero un musicista che fa della Musica la sua vita. Ad ogni brano, descrive non solo gli strumenti che di volta in volta lo accompagnano ma anche i temi che lo hanno ispirato, e i motivi per i quali crede e canta la bellezza della vita, la forza della musica che è capace di trasformare la vita di ogni uomo.
Ogni brano è stato applaudito e seguito con il ritmo delle mani e della danza, molto coinvolgenti i due omaggi che Sissoko ha dedicato alla Natura in “Ebi Ebi Ebi Narion” che vuol dire Grazie Natura per tutto quello che ci doni e ci fai vivere ogni giorno, e quello allo straordinario mondo delle donne alle quali Baba dedica parole commoventi, dando alle donne un ruolo importantissimo nella vita degli uomini e nel destino del mondo intero.