Si accendono le luci sul palco dell’Arenile Reload e sullo sfondo del mare di Bagnoli entrano in spicciolata sul palco i musicisti. Il percussionista Francesco Armoncino introduce l’ingresso di Simona Molinari che intona “Te Douleur” e presenta gli elementi del gruppo, il trio composto da Raffaele Pallozzi (piano), Fabio Colella (batteria), Fabrizio Pierleoni (basso) e con l’accompagnamento alla chitarra di Nicola Valente.
E subito un inno alla vita, ” La vita e’ bella”, tra il fischiettare del pianista e la sua voce, introduce dolcemente alle calde atmosfere jazz. Quindi subito il brano sanremese, “Egocentrica”, che e’ per la Molinari una sorta di diario aperto sulla sua personalita’, brano che lei ha scritto, dice, in un momento particolare, quando interpretava insieme a Gio’ di Tonno nel musical Jekyll And Hyde il personaggio “molto egocentrico” di una prostituta, donna vincente sul palco della vita ed alla fine interiormente piena di amarezze. Intona le note del brano del musical ed e’ cosi’ strepitosamente sicura di se’, e’ cosi’ carica nell’interpretazione del personaggio da farci quasi dimenticare la ragazzina timida che avevamo intervistato pochi minuti prima!
Continuiamo a respirare l’eccitante atmosfera di Broadway e nella perfezione vocale, nei salti pindarici tra acuti mozzafiato e toni piu’ bassi, falsetti e vibrazioni intense e sicure della voce, tra la forza e la sensualita’ degli occhi chiusi di chi e’ assorto nell’interpretazione, ci lascia senza fiato nei suoi lunghissimi e altissimi finali.
Un brano del disco “Peccato originale” e’ introdotto dal pensiero che la cosa piu’ importante che si possa fare nella vita e’ amare e lasciarsi amare. E uno dei tanti aspetti dell’amore e’ la lussuria, un tradimento che si accende e che si spegne in una notte, che racchiude anche qualche insicurezza. Viene chiamato sul palco alla chitarra classica Carlo Avarello ed intona una bossa molto veloce. La tecnica ancora una volta diventa ammiccante, nel perfetto accordo con i componenti della band.
Simona, dopo il duetto sanremese con un’icona della musica italiana come Ornella Vanoni, ha deciso di inserire nel suo repertorio un medley di importanti pezzi della cantante che definisce “altrettanto egocentrica e nello stesso tempo dolcissima” ed ancora un samba – bossa con “Tristeza” in una versione fresca, coerente e non contrastante con l’originale. La cantante sembra divertirsi e ci fa viaggiare fino a quasi portarci nella festosa atmosfera di Toquino e di Ipanema e da qui tra le luci traballanti delle balere con una “Senza fine” dall’interpretazione sentita fino agli occhi lucidi. Poi si riprende grintosa in “Senza paura” e da scatenata sa ridiventare nostalgica in “Io so che ti amero'”. Nonostante la giovane eta’ ci offre un’interpretazione ancora una volta intensa e consapevole delle parole del testo, diventando negli acuti vibrante e dolcemente graffiante. Lo swing di “Ho sbagliato tante volte ma …” chiude con un finale di tristezza ancora di acuti incredibili.
La chitarra introduce due brani del disco, “Il mondo in un puntino” e “Nell’aria”, brano scritto in onore di un caro amico napoletano e che vuole dedicare a L’Aquila ed a tutte le persone che non ce l’hanno fatta.
Ed ancora, rivisitazione personale di Modugno con “Nel blu dipinto di blu”, a cui ridona nuova vitalita’ fino a farlo diventare un pezzo attualissimo.
Poi scherza, raccontando del discografico che le ordina di scrivere un single per l’estate. E dopo varie insistenze decide di scrivere un pezzo ironico, “Single per l’estate”, ossia la storia di una ragazza che viene lasciata dal proprio ragazzo prima dell’estate. Si vanta di sostituire la tromba di Fabrizio Bosso con un semplice Cazu’ e il risultato trova il piacere del pubblico!
Ridiventa ancora carica, calda, eterea in “Memorie”, uno dei brani piu’ jazz del disco, realizzato con la collaborazione di Stefano Di Battista, una “Sosphisticated Lady” che riesce pero’ ad ironizzare pochi minuti dopo con un brano scherzoso, quasi inno al nervosismo delle donne in una particolare settimana del mese, “Come sabbia”.
Ed ancora in una allegria e vocalita’ degna di una Doris Day ed un’eleganza alla Pink Martini, ci introduce in “Que Sera, Sera” con un applaudito assolo alla tastiera.
E infine ci lascia con la versione bossa di “Egocentrica” che aveva utilizzato nel duetto con la Vanoni, sfondo agli assolo dei musicisti che ripresenta e si abbandona finalmente ai meritati e ripetuti applausi del pubblico.