Se Einstein avesse assistito al concerto degli Yellowjackets al Polo della Qualita’ di Marcianise avrebbe potuto dimostrare senza troppi calcoli il principio della relativita’ ristretta. Un’ora e mezza di musica piu’ i bis volati via in un lampo.
L’evento chiudeva la mini rassegna Polo Jazz Village organizzata dal Polo della Qualita’, che aveva gia’ visto salire sul bel palco a ridosso della passerella per le sfilate gente del calibro di Brad Meldhau e il mega gruppo di Wayne Shorter.
Gli Yellowjackets, band tra le piu’ longeve della scena musicale mondiale, arrivano a Caserta accompagnati dal degno compare Mike Stern, cosi’ come gia’ nell’ultima produzione discografia “Lifecycle”. Erano 15 anni che il gruppo non legava la propria musica a quella di un chitarrista. A dare inizio alla “storia” fu Robben Ford. Stavolta e’ toccato ad uno dei piu’ grandi chitarristi del mondo caratterizzare ancor di piu’ la loro musica. Sara’ banale dirlo, ma e’ come se Stern avesse sempre fatto parte di questo gruppo. Il sound e’ quello di sempre, accattivante, entusiasmante, coinvolgente, i musicisti, tecnicamente formidabili, sembrano adolescenti felici, dopo piu’ di 25 anni di carriera!, di suonare finalmente (ancora) insieme. La chitarra di Stern acuisce e amplifica tutto questo e il suo stile sembra, nonostante tutto, calzare a pennello.
Dell’interplay inutile dire… una macchina senza incertezze e cedimenti, a cui l’esibizione live dona maggior calore rispetto ad un disco che sembra troppo “perfettino”. Cosi’, per esempio, l’intro di Stern alla dolce “Dreams go”, uno dei due pezzi scritti dal chitarrista per questa collaborazione, da’ al brano una profondita’ tutta nuova rispetto alla versione registrata in studio decisamente piu’ “costruita”. Piu’ che mai Bob Mintzer contribuisce con intuizioni, composizioni e arrangiamenti a mantenere alto il livello espressivo dei singoli, distogliendoli da una routine seppur tecnicamente avanzata e sollecitandoli alla creazione. E la presenza di Stern e’ importante anche in questa prospettiva. I due si cercano spesso, come nel funkeggiante “Country living”. Jimmy Haslip mantiene col suo strumento il giusto equilibrio tra groove e contabilita’, mentre Marcus Baylor insegue ritmi sempre vivi e stimolanti.
Alla fine un pubblico entusiasta richiama piu’ volte i musicisti sul palco e approfitta della loro disponibilita’ a scendere tra la gente per salutarli nel migliore dei modi.
The Yellowjackets featuring Mike Stern
Russell Ferrante, pianoforte e tastiere
Bob Mintzer, sax/ewi
Jimmy Haslip, basso
Marcus Baylor, batteria
Mike Stern, chitarra
Polo della Qualita’ di Marcianise (CE), 30 luglio 2008
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