Colpa delle ristrettezze economiche! Anche la consueta rassegna cilentana ha tirato la cinghia e ridotto il numero degli appuntamenti. Che pero’, fortunatamente, sono rimasti di ottimo livello, almeno per quel che ha riguardato i personaggi che vi hanno preso parte.
Il 10 agosto, nella suggestiva piazzetta di Ispani, ci sono stati il cantante armonicista Lino Volpe e la sua eccellente formazione, cui si e’ aggiunta la partecipazione, in qualita’ di special guest, di Jerry Popolo al sax.
Volpe ha dato ampio spazio al suo repertorio di canzoni, proposte in atmosfera sostanzialmente confidenziale anche al di la’ loro della natura originale, riuscendo come sempre a donare leggerezza e anche ai piu’ sofisticati classici del jazz. I fari che guidano il suo cammino artistico restano, infatti, Miles Davis e John Coltrane, cui Lino Volpe ammicca con il suo piglio da crooner, spesso con citazioni spregiudicate – che sfiorano a tratti l’irriverenza – pur mantenendo uno stile del tutto personale, originale e gradevole, venato d’ironia. Un esempio su tutti una So What, di Davis, cui egli ha scritto un dissacrante testo in italiano che parla degli impresari e del rapporto di amore-odio che da sempre contraddistingue il loro rapporto con i musicisti. Pino Daniele, tanto per fare un esempio, li ha spesso definiti “i magnager”…
Particolarmente rilevante nell’ensemble il tocco pianistico di Pino Tafuto, sentito e viscerale, spesso benedetto di sana improvvisazione, ma non e’ da sottovalutare alcuno dei componenti del gruppo. Gli addetti alla sezione ritmica, Sergio Di Natale alla batteria, Emiliano De Luca al basso, in questa occasione in veste di accompagnatori, sono musicisti di altissimo livello, che portano avanti, in altre sedi, progetti musicali originali, sofisticati e complessi. A completamento del gruppo, gli ottimi Carlo Fimiani, chitarrista con esperienza maturata accanto a molti nomi di rilievo del mercato discografico “pop”, che ha tirato fuori, per questa occasione, tutto il suo animo jazzy, e Gianfranco Campagnoli, trombettista molto apprezzato e popolare su diversi palcoscenici ed anche sul piccolo schermo.
Il 20 agosto e’ stata la volta di Tullio De Piscopo a Capitello: uno spettacolo che ha riscosso un successo grande almeno quanto grande e’ stato il dissenso del pubblico per la performance organizzativa.
Tanto per cominciare, a noi di SoundContest e’ negato l’accredito stampa – la sola volta che sarebbe stato veramente utile – ed il permesso di esporre il nostro striscione, con la giustificazione che il management di De Piscopo avrebbe vietato la presenza di giornalisti e fotografi. L’atteggiamento ci e’ comunque parso alquanto sconcertante, visto il sostegno e l’appoggio, anche materiale, e la simpatia che, sotto diversi aspetti, SoundContest, e negli anni passati altriSuoni, hanno disinteressatamente riservato alla manifestazione, e che i protagonisti, avvicinati da noi dopo lo spettacolo, abbiano invece affermato che sarebbe bastata una semplice telefonata diretta…
Partecipare allo svolgersi degli eventi strettamente dalla parte del pubblico ci ha permesso, comunque, di coglierne molto da vicino tutte le sensazioni.
Il palco, sistemato in una strada stretta e lunga come un budello – pazienza, mancanza cronica di spazi in contesti fisiologicamente miniaturizzati – di fronte ad esso un centinaio di sedie su circa dieci file e, subito dopo, le transenne. Negato, per la prima volta, al pubblico – anche ad anziani e disabili! – l’accesso ai posti a sedere, sempre concesso in precedenza a tutti (ricordiamo che si tratta di manifestazioni in pieno agosto, destinate ad un pubblico di turisti). Per la prima volta costretto da transenne, il pubblico, in gran parte formato da affezionati, sempre composto e – fino a prova contraria – ineccepibile nei comportamenti, si e’ sentito profondamente offeso e mortificato; addirittura indignato quando si apprende che le sedie sarebbero riservate alle “autorita’”. Intense manifestazioni di dissenso, serpeggia l’insinuazione che le manifestazioni siano organizzate con soldi pubblici ma ad uso e consumo delle “autorita’” piuttosto che a beneficio dei cittadini e dei villeggianti. Col malumore ed il dissenso crescenti, i piu’ moderati, anziani e disabili, abbandonano compostamente la manifestazione; la parte di pubblico piu’ reattiva progetta di attendere l’inizio dello spettacolo per manifestare sonoramente con fischi e dissensi prima di abbandonare platealmente; la tensione sale; qualcuno – piu’ pragmaticamente – decide di chiamare i Carabinieri, peraltro gia’ presenti in zona per il normale servizio d’ordine.
Ascoltate le rimostranze e constatati i fatti il Maresciallo, comandante della stazione di Vibonati, giustifica la presenza delle transenne con motivi di sicurezza, vista l’intensa partecipazione, ma – con tempestivo e salomonico decisionismo – dispone l’immediata rimozione delle sedie e lo spostamento delle transenne di dieci metri in avanti, a favore del palco. Grandi applausi al Maresciallo; ristabilito l’ordine lo spettacolo puo’ avere inizio; presentazione imbarazzata dell’organizzazione e grandi manifestazioni di dissenso quando viene citato il Sindaco di Ispani nei ringraziamenti di rito.
Grande istrionismo, quello di De Piscopo e della sua band, grande senso dello spettacolo, spiccata capacita’ di coinvolgere e conquistare il pubblico e di spegnere in pochi istanti tutte le tensioni. Qualche frecciatina, neanche tanto velata, alla volta dei neomelodici, poi spazio a volonta’ al grande blues, profumato di mediterraneo, in perfetto stile con la scuola di blues napoletano di cui Tullio e’ stato un indiscusso capostipite assieme a James Senese, ad Enzo Avitabile, a Pino Daniele, ecc. Una sorprendente, giovanissima e talentuosissima Gabriella “Gabry” Stotuti, sia al sax alto e soprano che nelle prestazioni in voce solista, ha assecondato senza esitazioni il blues ed il funky, attraversati trasversalmente dalle musicalita’ mediterranee, scanditi dalle bacchette di De Piscopo e definiti melodicamente dagli interventi dall’eccezionale pianista Francesco Nastro, ospite d’onore della serata. In perfetto stile con la ricerca di contaminazioni impossibili tra il jazz e pop-folk “O’ Sarracino” di Renato Carosone viene proposta con un sound alla “Herbie Hancock“. Poi i “classici” del repertorio maturato nella lunghissima carriera personale di De Piscopo, assoli coinvolgenti e, come sempre, assolutamente improntati al suo originalissimo stile che ripercorre blues, jazz e swing nel groove delle magiche ed inebrianti ritmiche mediterranee, capaci di richiamare e risvegliare inconsce sensazioni ancestrali. In ottima forma Domenico Basile alla chitarra, Bruno Manente titolare al piano e tastiere, e Paolo Pelella al basso, che si e’ esibito anche in un duo con De Piscopo, mai visto prima, di basso-a-percussione.
Pubblico in delirio ma – transenne inutili – nessuna intemperanza. Tutto bene quel che finisce bene, ma non sarebbe sempre meglio misurare bene la gamba, prima di fare passi che non si e’ poi certi di portare a termine con la necessaria serenita’?
Si rientra perfettamente nei ranghi – in perfetto stile Ispani Jazz – con la serata del 22 agosto, dedicata a Renato Sellani, accompagnato dalla splendida voce di Tiziana Ghiglioni, in localita’ San Cristoforo di Ispani.
Sono questi i personaggi in grado di produrre le atmosfere incantate che, richiamando un certo tipo di pubblico, numericamente piu’ moderato, sono piu’ adatti agli spazi intimi e suggestivi di cui dispongono i territori di quel di Ispani e dintorni.
Il maestro Sellani – a pieno titolo uno dei padri fondatori del jazz italiano – in rapporto alla sua rispettabile eta’, che supera gli ottanta, e’ in buona forma fisica e mostra un’eccellente lucidita’ artistica ed una sorprendente verve musicale. Non c’e frase, non c’e’ nota, che non abbia stupito e sorpreso un pubblico che ha seguito ed apprezzato con atteggiamento quasi religioso. I migliori e piu’ grandi classici del blues, dello swing e del bop tradizionale sono stati riletti da Sellani col suo personale gusto interpretativo, che rasenta talvolta lo stravolgimento dei temi, ma che la sua grandissima sensibilita’ e la sua raffinatissima musicalita’ riescono sempre a rendere riconoscibili, seppur proposti con tonalita’ ed epiloghi melodici estremamente originali.
Discorso analogo per la bravissima Tiziana Ghiglioni, una voce caratterizzata da estensione funambolica, passaggi impeccabili ed un’impostazione tonale da manuale, raramente riscontrabile di tale perfezione, specie in ambiti live. Tiziana Ghiglioni e’ una cantante di grandissima esperienza, musicalmente molto matura, fine interprete dei maggiori standards del blues e del jazz classico, che trae la giusta ispirazione – e sarebbe insensato il contrario – dalle primedonne del jazz come Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, ma esprime poi, nelle sue interpretazioni, un’impostazione vocale ed una capacita’ espressiva assolutamente personali, sostanzialmente “bianca” e per nulla influenzata o forzata dalle vocalita’ black delle sue muse.
E’ stata poi tra le prime interpreti a portare avanti un progetto che ha calato nel jazz un grande cantautore della musica leggera italiana, come Luigi Tenco. Tiziana, a nostro avviso, non ha ancora raggiunto tutta la popolarita’ che meriterebbe, avendo invece tutte le carte in regola per essere un grande vanto del jazz italiano, di cui presto ci occuperemo ancora nelle nostre colonne.
Un sentito omaggio ad un altro grandissimo cantautore italiano, Umberto Bindi, e’ stato riservato dal Maestro Sellani in un’interpretazione di altissima classe; in ogni accordo una lezione di musica, una dimostrazione di esperienza e di sensibilita’ interpretativa. Grandissimo affiatamento tra Sellani e
Giustamente soddisfatto anche il maestro Gerardo Di Lella, per il secondo anno direttore artistico di Ispani Jazz, per la buona riuscita dell’iniziativa negli aspetti qualitativi degli spettacoli per l’esito di gradimento del pubblico.
Le foto degli eventi su Sound Contest:
Tullio De Piscopo ft. Francesco Nastro
Renato Sellani ft. Tiziana Ghiglioni
Lino Volpe ft. Jerry Popolo
Tullio De Piscopo ft. Francesco Nastro
Renato Sellani ft. Tiziana Ghiglioni