Di domenica mattina Terni è una città vivace, c’è movimento in strada, la gente passeggia, conversa su di una panchina, si rilassa al bar e fa colazione.
E’ il 29 aprile e noi ci organizziamo per la visita alle Cascate delle Marmore, che ci incantano con i loro giochi d’acqua, mentre percorriamo i tanti sentieri nel verde che le contornano. Ciliegina sulla torta è l’intervento musicale dei Funk Off, che raduna un cospicuo e caloroso pubblico: le loro note si sposano benissimo con gli scrosci d’acqua delle cascate circostanti.
Ci spostiamo poi al lago di Piediluco, dalle ben più placide acque: cogliamo l’occasione per assaporare un pranzo tipicamente ternano dove prodotti della zona come funghi, salumi, tartufo e le ciriole – una speciale pasta fresca, ad impasto acqua e farina – solleticano piacevolmente il gusto e l’olfatto.
Rientriamo in città giusto in tempo per raggiungere il Teatro A del Centro Multimediale, dove assistiamo, alle ore 16, al “The Beatles Project“, la riuscita ed accattivante traduzione in chiave jazz di molti capolavori Beatlesiani. Si tratta del concerto di debutto per questo interessante ed elegante lavoro di arrangiamento e direzione, affidato a Gil Goldstein, storico braccio destro di Gil Evans. Una collaborazione con l’Orchestra da Camera di Perugia, che vede schierata la Umbria Jazz Orchestra al gran completo: un ormai collaudato ensemble di giovani e talentuosi musicisti, già apprezzati nelle edizioni invernale ed estiva di UJ, in ambiti musicali diversi. Completano il line up, lo stesso Goldstein al pianoforte e Jay Anderson al contrabbasso, Lewis Nash alla batteria, Steve Wilson al sax alto, sax soprano, flauto e flauto contralto. Un disco, registrato durante i concerti di questi giorni in presa diretta, permetterà di divulgare, anche tra coloro che non avranno modo di ascoltarli dal vivo in questi giorni, il risultato di questo egregio lavoro.
Ci deliziano, tra gli altri, con i seguenti capolavori: Let it be, Strawberry fields forever, Yesterday, Michelle, Lucy in the sky with diamonds, The fool on the hill, Sergent Pepper lonely heart club band, Do you want to know a secret?
Applausi scroscianti e una standing ovation sottolineano la bravura e la classe di questi eccezionali musicisti, che ci propongono Imagine come bis.
Ci spostiamo in centro per seguire i Funk Off che, con le loro note, colorano le strade di Terni, terminando la loro street parade tra festanti applausi nel piazzale antistante il teatro Secci.
Alle 19, sul palco di Piazza Europa, si esibiscono gli Huntertones: giovani e talentuosi musicisti, che suonano insieme sin dai tempi dell’Università di Columbus, in Ohio. Dan White al sax tenore, Jon Lampley alla tromba ed al sousafono, Chris Ott al trombone ed alla beatbox, Adam Deascentis al basso, John Hubbell alla batteria e Josh Hill alla chitarra sono una esplosione di carica e di energia notevoli. Spostatisi a Brooklyn, dove attualmente risiedono, propongono un coinvolgente repertorio che spazia dal rythm ‘n blues al rock, passando per il jazz, il soul, l’hip hop ed il funk.
Il concerto, di circa due ore, fa un excursus tra le note, ora con uno spettacolare medley dedicato a Michael Jackson, ora con la delicata What a wonderful world portata al successo da Louis Armstrong. Nel gran finale, prima dei ben due bis, acclamati a gran voce, i musicisti scendono in platea, marciando tra il pubblico e suonando in acustico: che bello!
Dopo una cena veloce, ci rechiamo al Caffè Bugatti, dove si esibisce, alle ore 23, una coppia di straordinari artisti: Yamandu Costa alla chitarra a sette corde e Guto Wirtti al baixolao ci deliziano con il loro “A Touch Of Brazil”. Originari del sud del Brasile, i due si conoscono sin dai tempi della gioventù. La loro coinvolgente ed appassionata musica, a tratti struggente, è influenzata dai ritmi e dai balli sudamericani. Applausi a scena aperta, a sottolineare il loro grande ed originale talento.
È passata da un po’ mezzanotte quando al caffè si fanno avanti gli Huntertones che aprono una appassionata jam session, che coinvolge alcuni musicisti ternani ed altri artisti del cartellone di UJ, come l’eccezionale Mirco Rubegni che, con la sua tromba, ci delizia con sapienti ed emozionanti virtuosismi.
A domani.