Venerdi’ 27 aprile si apre a Terni la prima edizione ufficiale di Umbria Jazz Spring.Un caldo sole invita a passeggiare ed a scoprire quanto di bello offre la zona.
Alle ore 21 la suggestiva chiesa di San Francesco è il palcoscenico d’eccezione per “Two Islands”, lavoro musicale condiviso dal trombettista sardo Paolo Fresu e dal violoncellista siciliano Giovanni Sollima.
L’ Orchestra da camera di Perugia li accompagna in questo viaggio di note tra le isole della Sardegna e della Sicilia.
Sollima ci racconta una Sicilia che è fatta di segni, sogni e solchi.
Il primo brano è di Fresu, il secondo di Sollima: quest’ultimo ha un tema arabeggiante ed è tratto dal libro La Spartenza, che racconta di un distacco e il consequenziale vivere una doppia vita.
I battiti delle mani e le percussioni delle stesse sul legno aprono il terzo brano, Federico II: questi suoni vengono campionati per essere inseriti opportunamente nel tessuto musicale stesso.
Fresu dice che per loro, in questo percorso, c’è anche una terza isola: è l’Umbria, perla di bellezza incastonata al centro del nostro Paese.
Ed ecco Adas, struggente brano di Fresu, tratto dal libro di uno scrittore – scomparso troppo presto – che riflette su come i rapporti umani si vadano deteriorando progressivamente, fino a rovinare una situazione pregressa, viceversa ottimale.
Poi un brano in duo, urgente e graffiante – Skarlatti – che riprende le note delle sonate trovate sulla carta del coppo di un fruttivendolo, che vi avvolgeva la frutta acquistata al mercato. Le parti delle sonate mancanti sono state ricostruite da Sollima.
Siamo al bis; Fresu preannuncia che proporranno due brani in uno, per farci poi andare a casa felici: S’ard, danzatori delle stelle – che ha avuto altri due titoli precedenti e che ne avrà altri ogni volta che verrà suonato – di Fresu e Georgi’a di Sollima.
Un concerto davvero speciale per una platea sold out, intriso di suggestione e dalle molteplici forme ed influenze musicali: il caloroso pubblico richiama sul palco i musicisti, che ci regalano ancora un graditissimo brano.
Ci spostiamo dunque al Caffè Bugatti per “Duologue“, il riuscitissimo e collaudato dialogo tra il sassofonista Steve Wilson ed il batterista Lewis Nash: la sala è gremita, il pubblico competente ed attento: le due ore di grande musica scivolano via veloci.
E regalano anche un inedito fuori programma: il pianista Dado Moroni affianca i due resident artists in un paio di acclamati brani.
È ormai notte, l’aria frizzantina sulla via del ritorno ci accompagna, mentre ci contornano i tavolini di una festosa movida.
A domani.