Lunedì 2 ottobre al Teatro Augusteo di Napoli una splendida e riuscitissima serata di beneficenza in occasione dei dieci anni di attività di AIL Napoli – Sezione Bruno Rotoli che, dal 2007, grazie ai volontari, ai donatori, ai medici e ai ricercatori opera per rendere le leucemie, i linfomi e i mielomi curabili e guaribili. Questa speciale ricorrenza ha visto, per la prima volta insieme sul palco, due grandi Artisti, Peppe Barra e Renzo Arbore, presentati da una madrina d’eccezione, la bravissima giornalista, blogger e opinionista sportiva Anna Trieste, che ha condotto la serata in maniera divertente e ironica. Speciale menzione per Barbara Buonaiuto che ha organizzato la serata e accolto con grande professionalità e disponibilità il pubblico, gli ospiti e i numerosi fotografi e giornalisti presenti all’evento.
La serata è iniziata con una bellissima videoclip con una serie di testimonianze di alcuni amici e professionisti del Prof. Bruno Rotoli, al quale è dedicata la sezione AIL di Napoli che ha organizzato l’evento per la raccolti di fondi che serviranno a sostenere le attività assistenziali a favore dei pazienti ematologici e di ricerca dei centri di ematologia di Napoli e provincia, con la presenza sul palco della figlia Valeria Rotoli che ha ricordato il padre e la sua importantissima attività di medico e ricercatore, menzionando anche alcuni amici che lo avevano sempre sostenuto come Marco Zurzolo (il brano A Bruno che ha fatto da sottofondo alla visione della videoclip è stato scritto da lui) e, appunto, Renzo Arbore, amico degli anni giovanili con il quale condivideva la passione per la musica (il prof. Bruno Rotoli suonava il sassofono ed era un profondo conoscitore ed esperto di musica).
Renzo Arbore oltre a ricordare alcuni episodi dei suoi trascorsi giovanili a Napoli, si è esibito in divertentissimi brani rielaborati in chiave swing come “Piove“, citando anche Roberto Murolo con il quale aveva una profonda amicizia, interpretando brani spiritosissimi come Fravula Fra’, concludendo con una divertentissima versione di Smorz ‘e lights uno dei brani di successo della sua Orchestra Italiana, anticipata da alcuni racconti della sua giovinezza e della sua lunga carriera artistica, dimostrando ancora una volta di essere uno straordinario mattatore oltre che validissimo musicista e cantante.
Dopo la premiazione di entrambi gli Artisti, il palco del Teatro Augusteo è tutto per Peppe Barra e i suoi musicisti Paolo Del Vecchio (chitarra-mandolino), Luca Urciuolo (pianoforte-fisarmonica), Ivan Lacagnina (percussioni), Sasà Pelosi (basso) e Giorgio Mellone (violoncello).
Figlio d’Arte (la mamma è l’indimenticabile Concetta Barra), 73 primavere alle spalle, Peppe Barra è una persona autentica, nella vita come sulla scena, un artista puro, custode indiscusso della nostra tradizione popolare, con una personalità poliedrica e un estro decisamente geniale in grado di trasmettere al suo pubblico un insieme di fortissime emozioni, dalla risata più sonora alla commozione più autentica.
Durante lo spettacolo presenta “E Cammina… Cammina” il suo ultimo album, una sorta di omaggio al suo cammino artistico iniziato più di cinquant’anni fa.
Peppe Barra è strepitoso in un concerto di quasi due ore, durante le quali, alternando mise di stile orientale di colore bordeaux, nere e colorate e l’immancabile copricapo taqiyahda, ha interpretato con la sua voce potente e armoniosa, a volte baritonale a volte tenorile, il suo stile interpretativo unico fatto di vezzi, sberleffi e buffe espressioni, e il racconto di divertenti aneddoti, una serie di canzoni scritte da poeti, drammaturghi, musicisti e cantautori del calibro di Petito, Basile, Rossini, Monteverdi, Di Giacomo, Eduardo, Pino Daniele.
Nelle canzoni di Peppe Barra c’è l’amore come in Nu cardill (splendida villanella della metà dell’Ottocento) o L’Ammore di Petito, che narra dell’amore tra Pulcinella e Colombina o Vasame omaggio alla musica e alla poesia di Enzo Gragnaniello.
Emozionante il brano dell’indimenticabile Pino Daniele E cammina…cammina preceduto dal testo recitato Non dormire, tratto dall’autore mistico persiano sufi Jalal al-Din al-Rumi e l’omaggio alla magia di Basile, al quale si sono ispirati tutti i maggiori favolisti di ogni tempo con il testo Tiempo al quale segue la canzone Sona Rilogio sull’ineluttabilità del trascorrere del tempo.
Lo stile di Peppe Barra si concretizza in due brani straordinari: uno è Shit Struck Street Blues del poeta Ferdinando Russo magistralmente trasformata in blues, e l’altro Shampoo omaggio a Giorgio Gaber con il quale Peppe Barra si scatena in gesti interpretativi e movenze da attore teatrale di grande talento, chiudendo il concerto con la famosa Tammuriata Nera in una versione inedita, quasi un urlo di dolore per denunciare le violenze del mondo attuale, soprattutto, come ricordato dallo stesso Peppe Barra, quella contro le donne con l’augurio di poter cancellare per sempre il femminicidio dalla storia del mondo.
Annamaria De Crescenzo