Finalmente disponibile in formato fisico e acquistabile online il disco “Trouble No More… All Men Are Brothers” (etichetta Long Song Records, distribuzione Audioglobe) dell’acclamato batterista, compositore, arrangiatore e interprete Tiziano Tononi e del produttore Fabrizio Perissinotto.
Un ispirato tributo e una reinvenzione creativa di classici della Allman Brothers Band, suonati con una inedita sensibilità avant jazz, ed eseguiti da alcuni dei migliori musicisti italiani e stranieri del genere: Piero Bittolo Bon (sax alto, clarinetto e flauti), Emanuele Passerini (sassofono tenore e soprano), Emanuele Parrini (violino e viola), il bassista newyorkese Joe Fonda (basso acustico ed elettrico), alle spalle anni da luminare della scena avant di New York con Braxton e mille altri; Carmelo Massimo Torre (fisarmonica) e Pacho (congas, bongos, percussioni) ex-allievo di Tononi. Infine Tononi e Perissinotto hanno deciso di ingaggiare, alla ricerca della diversificazione, una voce femminile bella, nobile e di sostanza: Marta Raviglia, che ha graziato col suo blues pezzi come “Whippin’ Post”, “Midnight Rider”, “It’s Not My Cross To Bear”, “You Don’t Love Me”. Special guest invece Fabio Treves (armonica in “You Don’t Love Me”) e Daniele Cavallanti (solo di sax tenore in “Soul Serenade”).
L’album è acquistabile, in formato fisico, sul sito dell’etichetta Long Song Record al seguente link http://www.longsongrecords.com/discography/trouble-no-more-all-men-are-brothers/
A quasi cinquant’anni dall’uscita dei primi dischi della Allman Brothers Band l’eredità lascia ancora il segno. La band ha creato un sound che affonda le proprie radici nel blues e nel rock per estendersi a lunghe improvvisazioni più vicine al jazz. In America, e non solo, il gruppo è una istituzione, specialmente nella sua prima incarnazione culminata con la pietra miliare “Live at Fillmore East”, uno dei più grandi dischi dal vivo di sempre. La loro musica è unica, e molti dei loro pezzi sono dei classici assoluti (come ad esempio “Ramblin’ Man”, “Whippin’ Post”). Tutto ciò rende “Trouble No More… All Men Are Brothers” di Tiziano Tononi & Southbound un successo ancora più sorprendente e particolare. E’ un tributo amorevole a questo gruppo fondamentale, e un innovativo viaggio musicale a sé stante, un’ibridazione unica tra elementi di musica roots/blues e la celebrazione del free jazz.
Questo progetto nasce da una passione pluridecennale di Tononi e del produttore Fabrizio Perissinotto, entrambi fan accaniti della musica degli Allman Brothers. Perissinotto desiderava fare un tributo agli Allman Brothers sin da quando ha fondato la Long Song Records (il nome stesso dell’etichetta è infatti un riferimento ai lunghi pezzi degli Allman), e Tononi gli è sempre sembrato la persona perfetta per questo progetto.
Nel 2015 i piani per realizzare l’album hanno iniziato a prendere forma. Perissinotto e Tononi si trovavano entrambi a New York per la registrazione di The Brooklyn Express – No Time Left (con Tononi affiancato da Steve Swell, Herb Robertson, Joe Fonda e Daniele Cavallanti), quando hanno cominciato a parlare della loro condivisa passione per la musica degli Allman Brothers con il bassista Joe Fonda, anche lui fan di vecchia data, nonché bassista talvolta per un side project di Jaimoe, uno dei due batteristi della ABB. In quel momento le idee hanno preso una prima forma nella testa di Tononi: il suono, la formazione, la strumentazione e gli arrangiamenti.
Tuttavia questo progetto presentava una serie di sfide particolari: come indirizzare il proprio amore per la musica degli Allman omaggiandola, reimmaginandola, e riconcontestualizzandola allo stesso tempo anche nell’ambito dell’improvvisazione e del jazz e non solo. La soluzione più semplice è stata ripensare completamente la strumentazione coinvolta. Perissinotto spiega: “Il punto di svolta è arrivato quando ci siamo completamente dimenticati delle chitarre. Qualsiasi chitarrista sarebbe stato paragonato a Duane Allman o a Dickey Betts, o altri più recenti interpreti delle sei corde che sono passati nella band. E io volevo andare oltre questo. Quindi abbiamo optato per due sassofoni al posto delle chitarre e un violino al posto della famosa chitarra slide tanto parte del loro sound. Tiziano ha poi pensato alla fisarmonica per sostituire l’organo. Violino e fisarmonica hanno in qualche modo aggiunto un peculiare tocco “rootsy” al tutto”.
Il cambio radicale degli strumenti coinvolti è stato fondamentale per dare una nuova identità originale alla musica, che non si limitasse semplicemente a creare delle “versioni jazz” fedeli agli arrangiamenti originali. Anche se molte delle tracce contenute nell’album suoneranno familiari ai fan della musica degli Allman, sicuramente nessuno le ha mai sentite reinterpretate in questo modo. L’album sembra infatti prendere uguale ispirazione sia dalla natura epica di un album come Ascension di Coltrane, che dalla fonte originale del materiale. E lo potrete chiaramente sentire nelle improvvisazioni dei sassofoni, nell’ottima tecnica esecutiva, e negli arrangiamenti sontuosi e a tratti epici.
Per ulteriori info:
http://www.longsongrecords.com/
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