Il Teatro San Carlo di Napoli, gremito nei suoi posti di ogni ordine e grado, accoglie, la sera di lunedì 10 aprile 2017, uno spettacolo unico.
Si tratta di Alchemaya, l’opera sintonica di Max Gazzè, eseguita con la Bohemian Symphony Orchestra di Praga, diretta dal Maestro Clemente Ferrari.
Il lavoro, scritto dal fratello di Max, Francesco Gazzè, è una commistione tra suoni sinfonici ed elettronici, perfettamente fusi e combinati da loro, per raccontare le origini del’Universo, partendo dalla genesi divina e sviluppandosi narrando – anche attraverso la splendida voce di Ricky Tognazzi che ci introduce ai vari momenti dell’opera -l’evoluzione spirituale dell’uomo.
Dopo il debutto al Teatro Menotti di Spoleto, questa articolata esperienza musicale ha toccato Roma e Firenze, prima di approdare a Napoli. Il tour proseguirà a Milano, Padova e Torino e verrà inserita in un prossimo futuro, in un lavoro discografico.
La scaletta prevede due parti: la prima, più intimistica, dedicata ad Alchemaya, una miscela tra due mondi musicali, quello sinfonico e quello dei sintetizzatori. Questa fusione è anche di tipo culturale, in quanto racchiude gli studi e la conoscenza di Gazze’ in ambito spirituale, storico, filosofico e di fisica quantistica. La seconda parte è imperniata sull’esecuzione di alcuni dei brani più famosi di Max, ri-arrangiati con l’orchestra ed i sintetizzatori di Roberto Procaccini.
Clemente Ferrari ha curato interamente le orchestrazioni e firma, insieme allo stesso Max, gli arrangiamenti di questo originale quanto riuscito lavoro musicale.
Un silenzio attento ha caratterizzato l’ascolto della prima parte dello spettacolo: come si conviene infatti alla prestigiosa quanto unica location, in genere destinata a concerti classici, il pubblico ha assistito con una quasi doverosa devozione ai virtuosismi dei 50 elementi dell’orchestra, cogliendo la bravura del narratore d’eccezione Ricky Tognazzi ed apprezzando i brani inediti regalatici da Max. Non sono infatti mancati calorosi applausi al termine di ognuno di essi.
Un breve intervallo ci ha introdotti alla seconda parte, che si è aperta con una dolcissima Il Timido Ubriaco, che, eseguita con l’orchestra, ci ha fatto veramente sognare. Siamo tutti un po’ silenziosi, tanto che Gazze’ ci scuote dalla nostra temporanea timidezza e ci esorta ad accompagnarlo cantando, ‘sdrammatizzando’ l’atmosfera più contemplativa della prima parte, per avvicinarci di più allo spirito pop della sua anima da artista poliedrico. E quindi ci regala, con questo meraviglioso arrangiamento per orchestra, tanti dei suoi brani famosi: la splendida Il Solito Sesso, le super coinvolgenti Ti Sembra Normale, Sotto Casa e La Vita Com’è. Meravigliosa e veramente emozionante è Mentre Dormi, tratta dalla colonna sonora del film “Basilicata Coast to Coast”. Di nuovo brio e vivacità con Cara Valentina ed Una Musica Puo’ Fare. Ed ecco Atto Di Forza, un brano scritto con suo fratello Francesco sul tema della violenza sulle donne e con il quale hanno vinto il Premio Amnesty International. Non mancano due splendidi brani inediti: Un Brivido A Notte e Se Soltanto, quest’ultima nata da uno scambio di mutuali emozioni scaturite per Francesco da ciò che stava suonando Max e per Max dalle parole abbinate da Francesco alle sue note.
Una fragorosa standing ovation finale ringrazia ed omaggia Max, artista completo, per questo viaggio di note e cultura che ci ha regalato e che ci ha totalmente conquistati.
Usciamo dal teatro stringendo tra le mani il libretto di sala dell’opera che, tra fantasiosi e colorati disegni e la narrazione dei vari ‘quadri’ ai quali abbiamo appena assistito, ci ricorderà quanto sia grande la cultura, la bravura e la versatilita’ di questo grande musicista che è Max Gazze’. Chapeaux.