FRANCESCO VENERUCCI | Indian Summer

Il titolo di questo progetto, Indian Summer, si riferisce, come lo stesso autore Francesco Venerucci ricorda nelle note di copertina, all’espressione anglosassone che identifica quello sprazzo di estate, che spesso si ripresenta ad autunno inoltrato, che da noi si chiama “Estate di San Martino” ed a cui si è ispirato nel suo lavoro di composizione.

FRANCESCO VENERUCCI
Indian Summer
Alfa Music
2024

Il titolo di questo progetto, Indian Summer, si riferisce, come lo stesso autore Francesco Venerucci ricorda nelle note di copertina, all’espressione anglosassone che identifica quello sprazzo di estate, che spesso si ripresenta ad autunno inoltrato, che da noi si chiama “Estate di San Martino” ed a cui si è ispirato nel suo lavoro di composizione.

Ma a noi, che ci muoviamo in ambito musicale, il titolo Indian Summer non può non riportare alla mente quel fortunato brano scritto da Herbert e Dubin all’inizio del XX secolo e poi portato al successo da Tommy Dorsey, Glenn Miller e, a seguire, da tanti altri mostri sacri del jazz ai suoi albori; come pure il nome di diversi altri brani e gruppi musicali che si sono avvicendati negli anni a seguire.

Ebbene, niente di tutto questo. L’Indian Summer di Francesco Venerucci è un album con dieci brani del tutto originali di cui egli stesso ha curato la composizione e l’arrangiamento che, come in Just A Ballad, Dreams oppure in Lament Song o ne Le Stagioni, si rivelano ricchi di elementi lirici ed introspettivi nella loro musicalità ricercata e raffinata ma, al tempo stesso, fluida e piacevolmente fruibile con molta disinvoltura.

FRANCESCO-VENERUCCI
FRANCESCO VENERUCCI

Diversi, infatti, sono gli spunti stilistici che possiamo riconoscere, alcuni dei quali fortemente accentuali dall’altissima qualità artistica dei componenti del gruppo che ha supportato il pianismo di Venerucci.

A cominciare dalla presenza della spiccata personalità di Jacopo Ferrazza al contrabasso, dall’indiscussa maestria di Ettore Fioravanti alla batteria, sempre presente ma mai invadente, e dell’argentino Javier Girotto, titolare della sezione ance, sax soprano e baritono e flauti.

Quest’ultimo, in particolare, coprotagonista assieme a Venerucci delle parti solistiche, ha infatti apportato quel profumo di tango jazz che aleggia trasversalmente un po’ su tutti i brani e lo spirito latino della bossa nova in Piccadilly Circus, con i suoi continui ed imprevedibili salti tonali.

Venerucci – altresì insegnante nonché autore di colonne sonore per il cinema e per il teatro –  per questo Indian Summer, ha fatto ampio uso, nella ritmica delle sue composizioni, delle terzine, come ritroviamo ne Il Chiquiriño, nel valzer jazz de I Funamboli o ancora nello stesso Indian Summer, il brano che presta il titolo all’intero album.

 

Genere: Jazz, Latin, Song, Ballad

Musicisti:

Francesco Venerucci, Piano, Keyboards
Javier Girotto, Sax Soprano, Baritono, Flutes
Jacopo Ferrazza, Double Bass
Ettore Fioravanti, Drums

Brani:

01. I Funamboli
02. Il Tempo Stinge
03. El Chiquiriño
04. Just A Ballad
05. Piccadilly Circus
06. Le Stagioni
07. Dream
08. Indian Summer
09. Girotondo
10. Lament Song

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