“Il Vestito di Alice” – guarda il video on YouTube
http://www.youtube.com/watch?v=mQTpLKZX51w
Una data immaginaria che l’autore sceglie come punto di partenza nel suo viaggio attraverso le canzoni e nel tempo, il disco racconta in otto brani differenti altrettante storie di vita, aneddoti ed episodi che racchiudono ciascuno in se’ un elevato potenziale di identificazione.
Il suo primo album s’intitola 32 ottobre 1986. Si ruota intorno al concetto del tempo che passa e che cambia il corso delle nostre vite attraverso piccoli episodi. C’e’ un forte desiderio di spostarsi nel tempo non solo pero’ per rivivere o ricordare quello che e’ stato ma per vivere qualcosa di diverso, aggiungere o togliere qualcosa, comunque modificare. Ed e’ cosi’ che si arriva al 32 ottobre, cioe’ al giorno che non esiste, al giorno in piu, quello ancora da scrivere. Il disco e’ ispirato al concetto del film Ritorno al futuro.
Le canzoni sono delle istantanee,come fossero le scene di un film dove i personaggi vivono delle cose senza pero’ che traspaia un giudizio morale. Il finale molto spesso e’ lasciato in sospeso o solo accennato. In questo spazio vuoto e’ l’ascoltatore che deve scegliere da che parte stare..nei panni di chi si vuole mettere. Il sound e’ personale e rispecchia la personalita’ di Pietro, e’ un pop-rock rotondo, con venature anni 80 dove chitarre e tastiere si fondono e le batterie sono presenti e corpose con la voce che domina su tutto a sottolineare il fatto che il testo, la storia, la narrazione sono le fonti principali da dove nasce l’esigenza di scrivere una canzone, il bisogno di comunicare, di dire qualcosa! Molti, nel disco, gli omaggi e le citazioni alle grandi firme di sempre della tradizione cantautorale italiana quali Francesco De Gregori e soprattutto Antonello Venditti.
Un artista che rivela a tratti una maturita’ compositiva nuova, fresca, ma con l’occhio rivolto in maniera cosciente e consapevole, e forse anche un pò riconoscente, agli autori di punta della nostra canzone d’autore, di cui riprende e sviluppa alcune idee.
Pietro Coccioli, grandi maestri, e altrettanti arrangiamenti che rendono perfettamente l’idea di un disco vivo, venato di pop-rock potente e mai invadente, ov’e’ la melodia a farla da padrone ora con piu’ energia, ora invece con piu’ suadenza e delicatezza, in una magica alchimia di suoni sanguigni come difficilmente oggi se ne sentono, nell’era dell’elettronica, e ancor piu’ a maggior ragione specie nell’opera prima di un giovane ma gia’ promettente cantautore esordiente.
Pietro Coccioli, non solo un cantautore ma anche un artista capace di fare proprie le emozioni degli altri per poi restituirle al grande pubblico e ai legittimi “proprietari” con un pizzico di qualche cosa in piu’.
Pietro Coccioli cantautore e pianista milanese classe ’79
Inizia a suonare il pianoforte all’eta’ di 4 anni ed inizia ad ascoltare i cantautori a 6.
Studia pianoforte classico e armonia; e’ autodidatta nel canto.
Conseguita la maturita’ classica incomincia a suonare come pianista e cantante in un noto piano-bar di Milano situato in Brera e diventa un punto di riferimento per il pubblico che lo segue ogni sera per circa 10 anni. Proprio in quegli anni che nascono le sue prime canzoni composte al pianoforte.
Nel 2009 incomincia una collaborazione con Domenico Castaldi e Matteo Cifelli che dara’ luce al suo primo album32 OTTOBRE 1986
Ecco le prime date del Tour
5 aprile TORINO lapsus
6 aprile UDINE nofun
7 aprile CUPRA (AP) badbul
8 aprile COSENZA biside
9 aprile SALERNO iroko
10 aprile LIVORNO kingclub
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“IL VESTITO DI ALICE” VIDEO UFFICIALE
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