“CI SARÀ DA CORRERE” è IL NUOVO ALBUM DI MELODY CASTELLARI

Un disco interamente dedicato e composto a quattro mani con il padre, Corrado Castellari, autore per i più grandi interpreti della musica italiana (Mina, Vanoni, De André, Milva, Celentano…) e scomparso nel 2013.

L’album “Ci Sarà da Correre” ha un grande significato non solo artistico, ma soprattutto emotivo per Melody. Raccoglie 10 canzoni firmate da Corrado Castellari, padre di Melody e autore per i più grandi interpreti Italiani (Mina, Ornella Vanoni, Milva, Fabrizio De André, Adriano Celentano…) dagli anni ’70 fino al 2013, anno della sua scomparsa.
L’obbiettivo di Melody con questo primo lavoro è quello di portare avanti la musica e il nome del padre, ma non solo: ogni canzone rispecchia un modo di comunicare, nei testi e nelle musiche, fortemente cantautorale, un modo che è in controtendenza rispetto a molta della musica Italiana mainstream del momento, ma che è sicuramente il mezzo migliore per comunicare con sincerità.
Nelle canzoni dell’album si parla d’amore, di cronaca, di politica, di stati d’animo e quotidianità con testi efficaci e messaggi chiari, a tratti poetici, ma mai banali.
Le musiche “leggere” spesso sdrammatizzano contenuti forti e per questo non è sempre necessario “pensare” mentre si ascolta, basta solo farsi trasportare dalle note.

Per ascoltare l’album “Ci sarà da correre” clicca qui

Qui il video del primo singolo estratto “Ci sarà da correre”

TRACK BY TRACK

È Tutto Cielo: questa è la canzone che apre il disco non poteva essere altrimenti.
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E anche se i nostri desideri non si realizzano, per quanto ci si provi, restano nel nostro cuore per sempre a ricordarci che non bisogna smettere di sognare.
“È tutto cielo quello che vedo dalla finestra di casa mia, è fantasia. Fantasia.”

Avere Fame Avere Sete: un brano che si può collocare tra la fine degli anni ‘70 e i primi anni ‘80 eppure, ancora una volta non ha nulla di obsoleto. Come molte altre di questo disco, è “leggera” nel modo, ma densa nel significato.
In particolare qui si parla di contraddizioni, dell’essere imbrigliati nelle convenzioni e nei pregiudizi e di quanto siamo spesso cinici e individualisti. Siamo in costante contraddizione tra quello che vorremmo o dovremmo fare e quello che facciamo, tra quello che siamo e quello che vogliamo far credere di essere.

Ci Sarà da Correre: potrebbe tranquillamente essere la parafrasi di una qualsiasi pagina di cronaca dei nostri giorni.
Chi si suicida e chi si ammazza di botte a una partita di calcio, storie di rabbia e furore e “gli spettatori” che fanno i turisti sui luoghi dei delitti. Perché è così, troppo facilmente “si scambia la morte con il folklore”.
L’epilogo della storia però deve essere ed è luminoso: “il buio è una cosa e un’altra cosa è la vita”.

Il Provinciale: quanti dopo un viaggio, una vacanza, una fuga dalla quotidianità, tornano con un po’ di malinconia alla vita di tutti i giorni? Immagino tutti. “Il Provinciale” parla esattamente di questa sensazione., di come si passi il tempo ad attendere quella fuga, la stanchezza e il malessere di dover affrontare giorno dopo giorno una vita che non sembra mai soddisfacente fino in fondo, per il semplice fatto che manca la libertà di fare ciò che si desidera, senza vincoli e doveri.
Mentre ci si preoccupa e ci si intristisce però, il tempo intanto passa e ritorna il momento per poter fuggire di nuovo.

Progetto: quando nacque non voleva essere un brano di denuncia, ma certo, visto come le cose stanno purtroppo andando, il tema è più attuale che mai.
“Progetto” è una canzone incentrata su 3 stereotipi maschili: un apparentemente perfetto padre di famiglia, un ragazzo inesperto e viziato e un prete. Denominatore comune di tutti: l’amore carnale.
Dietro ai ruoli imposti: quello dell’integro padre di famiglia, del figliolo “mammone” e del necessariamente casto sacerdote si nascondono desideri ardenti e inconfessabili.

Sacco a Pelo: <> Una notte fuori con un sacco a pelo, i propri pensieri e la necessità di schiarirsi le idee ripercorrendo la propria vita e le proprie scelte.

Temp Politici: Il tempo e le persone passano, ma sembra che qualcosa, almeno qui, resti immutato: la politica.
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Questo brano è una constatazione. Noi meritiamo attenzione e onestà dalla politica, dovrebbe rappresentarci, ma è talmente distante da dimenticare le promesse fatte nel momento stesso in cui le fa.
Senza parlare di chi continua a recriminare su un periodo storico o l’altro senza considerarli una memoria preziosa da cui attingere, ma pensando solo al proprio interesse presente.

Non Voglio Essere: <>
Parla di un rapporto di coppia impari, in cui lei è relegata al ruolo che lui le impone, un ruolo sminuente e addirittura spesso solo “decorativo”.
La presa di coscienza di ciò che la protagonista Non Vuole Essere costituisce la narrazione stessa. Contro ai tanti ruoli passivi che è obbligata a rivestire lei dichiara solo: “Non voglio essere nient’altro che la mia persona”.
Non si può vivere nell’ombra di un uomo che cerca di annullarti.

Wagon Lits: è una canzone del 1978 scritta da Corrado Castellari con Cristiano Malgioglio e interpretata originariamente da Ornella Vanoni nell’album “Vanoni” con arrangiamento di Gianfranco Lombardi e i cori dei mitici New Trolls. È una canzone dal testo molto sensuale infatti parla di un incontro “extraconiugale” sul vagone letto di un treno. Musicalmente, già nella versione originale, aveva un carattere molto rock, caratteristica che Melody non ha potuto non accentuare da irriducibile “rockettara”.

Il Testamento di Tito: <>

BIO
Melody ha sempre fatto musica, soprattutto la cantante e interprete.
Da quando piccolissima incideva, insieme alle “Mele Verdi”, le sigle dei cartoni animati degli anni ’80 (composte dal padre Corrado Castellari), passando per i tour e lo studio di registrazione come corista per tanti artisti come Iva Zanicchi, Fiordaliso, Elio (delle Storie Tese), Federico l’Olandese Volante, Diliene Diaz, Larry Ray, Nick the Nightfly, Cristiano Malgioglio… fino al Musical “I Dieci Comandamenti” di cui è stata una delle protagoniste nel ruolo di Nefertari.
Nel 1992 dopo la vittoria a Sanremo Famosi con un brano fortemente pop, continua il suo percorso tra musica Italiana e Rock internazionale fondando la band Melody Squad. Con la band incide un EP “Big Bag”, alternative Rock in inglese che la porta all’inizio del 2000 a esibirsi in moltissimi locali e manifestazioni. Vince il premio “Demo Rai” e apre alcuni concerti di Elisa.
Per tutti gli anni ’90 e ancora oggi è una delle voci dance più apprezzate in Italia e all’estero, ha inciso decine di dischi tra cui numerosi successi come Zombie (A.D.A.M.), Talk to me (D.E.A.R.), Inside to Outside (Lady Violet).
Melody come artista è conosciuta dagli addetti ai lavori più di quanto non lo sia al pubblico, con il quale ha ottenuto una maggiore popolarità grazie al web e a un progetto parallelo alla sua attività musicale e legato alla didattica nel canto: www.cantarefacile.com .
Oggi, non più adolescente, percorre una strada più matura perché, come dice: «C’è un tempo per tutto. Oggi sento di poter cantare e parlare di temi che non sarei stata in grado di affrontare in maniera credibile anni fa. Non sono certamente merce da talent show, né per età né per gli anni di lavoro e gavetta alle spalle. La strada che sto percorrendo è quella di una musicista che con onestà e con molto cuore, vuole solo far ascoltare la sua musica, e dentro la sua musica è racchiusa veramente la sua anima ».
Oltre alla carriera solista Melody è anche voce femminile della band Trip Rock Misfatto dal 2008 e CEO dell’etichetta discografica Taitù Music con la quale produce e supporta giovani talenti.

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